Svelata la ricetta dei grandi artisti nella realizzazione di “serie positive” di opere

di Emilia Morelli

Jackson Pollok, uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo astratto o action painting, è ideatore della famosa “tecnica a goccia” o “drip painting”. La tecnica ideata da Pollok,  che diviene un vero e proprio stile diffuso tra gli anni quaranta e sessanta del novecento, è caratterizzata da un modo di dipingere in cui il colore viene fatto sgocciolare -letteralmente to drip, in inglese- spontaneamente, lanciato o macchiato sulle tele. L’opera che ne risulta enfatizza l’atto fisico della pittura stessa. Pollock compie l’opera con procedimenti automatici, gesti incondizionati e spontanei, come i surrealisti. I suoi lavori non nascono come “arte studiata” ma si affidano in parte anche al caso, dipingendo in modo impulsivo e istintivo.

Prima, però, di giungere alla sua massima espressione artistica Pollok ha studiato l’arte del disegno, della stampa, dilettandosi in dipinti surrealisti tanto di uomini,  quanto di animali e natura. Si ritiene che sia proprio grazie a questo periodo di esplorazione, seguito dall’elaborazione della tecnica di dripping, che ha consentito a Pollok di realizzare una serie di opere raggruppate in successione e ritenute unanimemente una “serie positiva”.

Secondo lo studio condotto dalla Kellogg School of Management della Northwestern University dell’Illinois, pubblicato sulla rivista Nature Communications, la realizzazione ad opera di artisti di ” serie positive” è da ricercarsi nei periodi pregressi di esplorazione e studio. Grazie alla conoscenza con stili e argomenti diversi, immediatamente seguiti dalla scelta e dallo sfruttamento di una tecnica specifica, si sono realizzate storicamente le grandi opere dei grandi artisti. A supporto della ricerca sono stati impiegati algoritmi di deep learning e intelligenza arificiale tali da estrarre e confrontare i big data relativi alla carriera di grandi artisti, registi e scienziati e comprendere meglio quale sia stata per ognuno di loro la vera fonte di ispirazione

“Né l’esplorazione né lo sfruttamento da soli in isolamento sono associati a una serie positiva. E’ la loro sequenza in successione. Sebbene l’esplorazione sia considerata un rischio perché potrebbe non portare da nessuna parte, aumenta la probabilità di imbattersi in una grande idea. Al contrario, lo sfruttamento è generalmente visto come una strategia conservativa. Se sfrutti lo stesso tipo di lavoro più e più volte per un lungo periodo di tempo, potresti soffocare la creatività. Ma, curiosamente, l’esplorazione seguita dallo sfruttamento sembra mostrare associazioni coerenti con l’inizio delle ‘serie calde’”, ha spiegato ha detto Dashun Wang, che ha guidato lo studio. Già nel 2018, Wang e i suoi colleghi avevano pubblicato un articolo su Nature, che enucleava ed evidenziava le serie positive nelle carriere artistiche, culturali e scientifiche.

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