Terrorismo, Mantovano: “La minaccia in Italia è rappresentata dal reclutamento online”

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha spiegato che il sistema di monitoraggio preventivo sta operando a pieno regime, con un focus particolare sull’estremismo. Dal 7 ottobre, data degli attentati di Hamas in Israele, sono stati rafforzati i dispositivi di controllo e sono state identificate oltre 28.000 potenziali obiettivi sensibili in Italia, di cui 205 riconducibili ad Israele

L’attenzione rimane costantemente elevata, soprattutto in considerazione di due circostanze cruciali che spingono le forze di sicurezza a mantenere una vigilanza ancora più serrata: il grave attentato avvenuto a Mosca e l’avvicinarsi delle festività pasquali. In queste ore, in Italia, torna centrale il dibattito sui rischi di attacchi terroristici, tuttavia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, pur con cautela, limita il pericolo. Nel nostro paese, “la minaccia non proviene tanto da gruppi organizzati. Penso che un gruppo come quello responsabile dell’attentato in Russia, che inevitabilmente avrà beneficiato di una certa preparazione e supporto logistico, sarebbe intercettato prima ancora di agire”.

L’effettivo rischio è invece rappresentato dall’auto-radicalizzazione di individui solitari, “come avvenuto in altri paesi europei”, e “il fronte della minaccia più preoccupante è il reclutamento online, contro il quale siamo impegnati da anni con misure preventive”.

A seguito del grave attentato al Crocus City Hall, è diventato ancora più urgente un confronto tra i vertici delle forze dell’ordine italiani, che si terrà nelle prossime ore al Viminale. Questa riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica sarà dedicata all’analisi della situazione dopo l’atroce attacco a Mosca. “L’Italia ha sempre mantenuto un’attenzione costante sulla minaccia terroristica su vari fronti”, spiega Mantovano, “e da 15 anni si riuniscono regolarmente i vertici delle forze di polizia e di intelligence per scambiarsi informazioni, un passo fondamentale che forse è mancato a Mosca”.

Il sistema di monitoraggio preventivo sta operando a pieno regime, con un focus particolare sull’estremismo e sulla radicalizzazione. Dal 7 ottobre, data degli attentati di Hamas in Israele, sono stati rafforzati i dispositivi di controllo e sono state identificate oltre 28.000 potenziali obiettivi sensibili in Italia, di cui 205 riconducibili ad Israele, principalmente ambasciate e centri religiosi. Le forze dell’ordine si stanno concentrando su questi luoghi, dalle sinagoghe alle stazioni e agli aeroporti, per garantire la massima sicurezza.

Inoltre, è importante mantenere sotto controllo anche gli ambienti digitali, poiché molti individui radicalizzati sono stati individuati grazie alla propaganda online. Dal 2023, sono state arrestate 26 persone per reati legati al terrorismo internazionale e sono stati espulsi 95 individui considerati pericolosi per la sicurezza, di cui 45 solo dall’ottobre scorso. Inoltre, sono state adottate misure preventive, come il nuovo Piano nazionale di emergenza approvato lo scorso 18 settembre per gestire situazioni di grave turbamento dell’ordine pubblico e eventi di matrice terroristica. Secondo il ministro Piantedosi, “alla pianificazione nazionale è seguita una revisione dei piani territoriali da parte delle autorità locali per la valutazione dei rischi e per l’attuazione di misure preventive”.

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