Tragedia a Bargi, recuperato il corpo dell’ultima vittima

Bernabei, l’ad di Enel Power, dopo aver reso omaggio alle vittime ha sottolineato che adesso inizia la fase due

Anche l’ultimo disperso, o meglio l’ultima vittima a causa della tragedia che si è consumata a Bargi è stata ritrovata. Il lavoro instancabile dei sommozzatori dei Vigili del fuoco ha permesso di portare alla luce l’ultima vittima e di completare così le operazioni di ricerca e soccorso. È un momento difficile per tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tragedia, ma almeno ora le famiglie delle vittime possono avere una certa chiusura. “Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per portare a termine questa missione così importante”, ha affermato Giuseppe Petrone, responsabile servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco durante un punto stampa alla centrale idroelettrica di Bargi.

“Ora dedichiamo il nostro tempo a pianificare la fase due”. “Questo posto contiene acqua e ora attendiamo i risultati dei campionamenti per capire cos’ha dentro e mandiamo le idrovore alla massima velocità, perché finché c’erano i sommozzatori in azione non era possibile farlo”, ha dopo aver reso omaggio alle vittime sottolineato l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, durante il punto stampa, spiegando di aver “costruito una seconda linea e ora ragioniamo su una terza linea per accelerare lo svuotamento.

“Tutte le centrali hanno un sistema di supervisione e controllo che si chiama Scada. In questa centrale si trovava nei piani superiori. Questo sistema è già stato preso dall’autorità giudiziaria e quindi se avrà registrato qualcosa aiuterà a capire le cause dell’evento e si vedrà nel momento in cui verrà esaminato”, ha continuato Bernabei aggiungendo, “Ci sono tante possibili cause” per il disastro di martedì pomeriggio a Bargi – ha aggiunto – ma “in questo momento non possiamo fare ipotesi”. Se il sistema avrà- registrato qualcosa “quell’analisi potrà essere utile per capire le cause, perché altrimenti attualmente non è davvero possibile capire che cos’è successo” ha concluso.

Nel frattempo ieri e l’altro ieri sono state eseguite, come da incarico conferito dal procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, le prime tre ispezioni esterne e gli esami post mortem, anche con tac, sulle salme dei primi tre operai estratti senza vita dalla centrale idroelettrica di Bargi. Rilievi in base ai quali si ritiene di poter ricondurre all’evento, l’esplosione sommersa nell’impianto, la causa della loro morte. È il motivo per cui il procuratore non ha ritenuto di disporre le autopsie.

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