Trattative con la mediazione di Egitto e Qatar: liberare 10-15 ostaggi in cambio di 3 giorni di pace. Hamas conferma

I ministri degli Esteri del G7, riuniti a Tokyo, hanno nel documento congiunto concordato sul diritto alla difesa di Israele pur in conformità delle norme internazionali. Al contempo hanno condannato non solo Hamas ma anche quanto sta subendo il popolo palestinese. Intanto i dirigenti di Hamas fanno sapere che si augurano un “conflitto permanente”

di Carlo Longo

“Abbiamo fatto molta strada. Non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, ma a differenza dei colloqui precedenti, c’è ottimismo”, lo fanno sapere fonti egiziane e palestinesi riferendosi ad possibile accordo per una pausa umanitaria e il rilascio degli ostaggi. Secondo altri funzionari, ha riportato Al Jazeera, ci saranno concreti nuovi sviluppi nelle prossime ore. I negoziati, che stanno avvenendo con la mediazione dell’Egitto e del Qatar sono intensi. Sul tavolo c’è il rilascio di 10-15 prigionieri in cambio di un breve cessate il fuoco. Una fonte vicina ad Hamas ha confermato le trattativa in corso per i rilascio di 12 prigionieri, di cui 6 sei sono americani, in cambio di tre giorni di tregua.

Nel frattempo si indaga sulle ragioni dell’attacco del 7 ottobre. Secondo un dirigente di Hamas, Khalil al-Hayya, l’obiettivo era stravolgere l’equilibrio in Medio Oriente innescando una sorta di “guerra permanente”. Nella sua versione si trattava di un “atto necessario per cambiare l’intera equazione al di là di uno scontro singolo. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese  e ora nessuno nella regione è più tranquillo”, ha aggiunto. Hamas era ben consapevole della reazione di Israele a seguito dell’attacco dello scorso mese, “ma dovevamo dire alla gente che la causa palestinese non sarebbe morta”, ha detto ancora al-Hayya.  Anche il consigliere per i media del gruppo terroristico palestinese ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha affermato: “Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco”.

Una vera e propria follia se si considera quanto sta accadendo da un mese sul suolo della Striscia di Gaza. Al momento Gaza City è circondata e la Striscia è divisa in due parti: una parte a nord che subisce costanti attacchi e una parte a sud dove sono state invitate a rifugiarsi le persone. Il portavoce militare di Tel Aviv hanno anche confermato di aver colpito numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano nelle ultime ore, per “rispondere al fuoco” nemico e intercettare un “obiettivo aereo sospetto” L’esercito israeliano ha anche dichiarato di aver eliminato il capo delle produzioni di armi di Hamas, Mohsen Abu Zin, con un attacco aereo mirato.

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