di Giulio Talarico
“Un accordo pazzesco”, ecco come la Farnesina qualifica il Trattato del Quirinale siglato tra Italia e Francia. Lo scopo perseguito è rafforzare il legame tra i due Paesi e, di conseguenza, attribuire rinnovato vigore al legame europeo. L’aspirazione principale è che il Trattato divenga il secondo motore dell’Unione, oltre quello che da decenni tiene in piedi l’asse Parigi-Berlino.
“Il Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata rinnova l’ambizione comune dell’Italia e della Francia, quali membri fondatori, nel progetto europeo. In tutti gli ambiti di cooperazione, l’Italia e la Francia si adopereranno per
un’Europa forte, democratica, unita e sovrana. Esse sono portatrici in questo quadro di numerose priorità europee che, nello spirito del Trattato, si dipanano nell’insieme dei settori di cooperazione che esse intendono sviluppare”, si legge nell’incipit del Programma di Lavoro del Trattato.
L’intesa riguarderà l’industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti fino a un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo. In particolare il Programma di Lavoro del Trattato è suddiviso in undici ambiti operativi che, a tutto tondo, andranno a delineare la permeante collaborazione tra i due Paesi.
Anzitutto Italia e Francia si sono impegnate a rafforzare il loro coordinamento in tema di politica estera. L’ambito operativo e le azioni che saranno intraprese in tema di Affari Esteri spaziano dalla lotta al terrorismo e alle violazioni dei diritti umani alla predisposizione di “una riforma ambiziosa e giusta dell’architettura multilaterale della salute, in
particolare dell’Organizzazione mondiale della sanità, traendo pieno insegnamento dalla crisi del Covid-19”; comprendono il sostegno della “leadership dell’Unione nella riforma dell’Organizzazione del Commercio” ma anche la promozione di una fiscalità digitale e verde. Numerose iniziative comuni hanno, inoltre, ” l’obiettivo di operare per la stabilità a lungo termine del Mediterraneo, dell’Africa sub-sahariana, del Medio Oriente e del Golfo e nell’area dell’IndoPacifico”. Sarà, poi, intensificata la cooperazione in tema di sviluppo sostenibile attraverso il coordinamento tra le rispettive agenzie per la cooperazione allo sviluppo, promuovendo un approccio dello “sviluppo fondato sui diritti umani e sull’uguaglianza di genere, in particolare nel quadro di iniziative sostenute dai due Paesi, quali l’iniziativa G20 EMPOWER a favore della selezione e della promozione di donne nei posti di direzione nel settore privato, e l’iniziativa AFAWA a sostegno dell’imprenditorialità delle donne in Africa”. Saranno intensificate le consultazioni diplomatiche attraverso scambi regolari a livello Direttori o Capi Ufficio, su tutti i temi internazionali d’interesse comune.
Il secondo ambito d’incidenza del Trattato, come delineato dal Programma di Lavoro, è inerente il tema della Sicurezza e della Difesa. “L’Italia e la Francia svilupperanno il loro coordinamento operativo e la loro cooperazione in materia di capacità, d’industria della difesa e di avvicinamento delle loro forze” attraverso diverse iniziative: relazioni bilaterali, sinergie in materia di sostegno e di preparazione alle operazioni nel quadro dei rispettivi dispiegamenti, identificando futuri assi di sviluppo delle capacità nei settori della sicurezza e della difesa spaziale.
L’Italia e la Francia si impegnano a favorire l’appartenenza europea, promuovendo strumenti come la cittadinanza europea e la difesa dei valori fondanti dell’Unione. Altro ambito di incidenza del Trattato è quello inerente le Politiche Migratorie, Giustizia e Affari Interni. In particolare obiettivo della cooperazione è “rafforzare il coordinamento a livello europeo per un approccio equilibrato all’asilo e alle migrazioni nel quadro delle discussioni sul Patto europeo sulla migrazione e l’asilo e sulle politiche d’integrazione” oltre che “approfondire la cooperazione sulla gestione dei flussi migratori e in particolare dei flussi secondari attraverso il confine comune” e la promozione di partenariati con paesi terzi che siano di origine o di transito dei flussi migratori.
Il Trattato non poteva, poi, prescindere da una cooperazione relativa ad aspetti economici che investissero in termini pratici il rilancio delle economie nel post-pandemia e aspetti propri di uno sviluppo sostenibile, quali la neutralità climatica; la lotta ai cambiamenti climatici; la salvaguardia della biodiversità, ma anche uno sviluppo inclusivo come la promozione di una piena parità tra uomini e donne. Sarà, poi, sviluppata un’ampia e permeante cooperazione per quanto riguarda lo Spazio, che andrà a rafforzare i programmi spaziali dell’Esa e dell’Ue. Istruzione e Formazione, fondamentali ambiti di incidenza statale, saranno inoltre oggetto di specifica attività finalizzata ad “avvicinare i sistemi dell’istruzione -dei due paesi- nell’ambito del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore”, anche incentivando i già esistenti scambi tra studenti universitari e docenti oltre che una più penetrante cooperazione in tema di ricerca e innovazione. Uno specifico ambito di intervento è riservato ai giovani con la predisposizione di politiche attive in grado di avvicinare i giovani provenienti, rispettivamente, tra i due paesi. L’Italia e la Francia si sono impegnate, ancora, ad istituire un Comitato di Cooperazione Transfrontaliera, migliorare i collegamenti tra i due paesi anche attraverso il completamento dell’opera Torino-Lione, sviluppare sinergie tra progetti contenuti nei rispettivi PNRR. Infine “l’Italia e la Francia rafforzeranno la loro cooperazione in materia di trasformazione e funzione pubblica. I rispettivi ministri incaricati della pubblica amministrazione e, per le parti di competenza, della transizione digitale rafforzeranno la collaborazione e adotteranno azioni di cooperazione”.
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