Ucraina: A Mariupol forni crematori per nascondere i corpi dei civili uccisi, von der Leyen :”Sanzioni su petrolio e carburanti fossili”

di Mario Tosetti

La guerra in Ucraina assume connotati sempre più mostruosi. Secondo quanto riferito dal comune di Mariupol le truppe russe, per nascondere i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei loro crimini contro i civili, stanno allestendo forni crematori così da bruciare e non far trovare mai più i corpi. Sembrerebbe, inoltre, che per fare “il lavoro sporco di raccogliere e bruciare i corpi” i soldati russi abbiano reclutato “terroristi locali” di Donetsk e forze speciali. “Gli assassini stanno coprendo le loro tracce. I crematori mobili russi hanno iniziato a operare a Mariupol. Dopo il genocidio avvenuto a Bucha, che ha avuto risonanza a livello internazionale, la massima leadership russa ha ordinato la distruzione di qualsiasi prova dei crimini del suo esercito a Mariupol”, si legge in una nota divulgata dal consiglio comunale che continua, “i russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz”.

Intanto la vicepremier ucraina Iryna Vereschchuk ha lanciato un ulteriore allarme per quanto riguarda le aree del Lugansk e del Dontesk e parte della regione di Kharkiv in quanto “è necessario essere pronti ad un ulteriore aggravamento della situazione” e ha invitato i residenti delle regioni ad allontanarsi immediatamente. Un appello di analogo contenuto è pervenuto dal governatore della regione del Lugansk, Serhiy Gaidai, parzialmente controllata dai separatisti: “Registriamo il rafforzamento costante di soldati e equipaggiamenti. Penso che abbiano in programma di completare presto i rinforzi e in 3-4 giorni cercheranno di condurre un’offensiva. Faccio appello a ogni residente della regione del Lugansk: evacuate finché è sicuro, finché ci sono bus e treni, cogliete questa opportunità”, ha scritto in un comunicato diffuso online che conclude affermando che le forze russe “stanno distruggendo qualsiasi cosa sul loro cammino” e “non si fermeranno di fronte a nulla”. Lo stesso governatore ha, poi, segnalato bombardamenti su Severodonetsk, città divenuta il centro amministrativo dell’area del Lugansk controllata dall’Ucraina dopo che, nel 2014, i separatisti filorussi hanno conquistato la città che da’ il nome alla regione.
Al contempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che ci sarà sicuramente un incontro dei paesi garanti della sicurezza dell’Ucraina, diversi paesi lo hanno già confermato. “Questo incontro avrà sicuramente luogo, perché è stato confermato dai rappresentanti dei paesi. Questo vale per gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia, Polonia, Germania, Francia, Israele. In linea di principio, non sono tutti garanti”, ha detto Zelensky che ha sottolineato come l’incontro con questi Paesi sia il primo passo: “Parleremo delle garanzie di sicurezza durante gli incontri. Le garanzie verranno chiarite. Seguiranno i colloqui con la Russia”.

Nel frattempo dall’Europa giungono ferme minacce e annunci di sanzioni. “Non saranno le ultime sanzioni queste. Dobbiamo pensare al petrolio e dobbiamo pensare a un sistema bancario che limiti davvero gli introiti derivanti dai carburanti fossili per la Russia” ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo alla plenaria dell’Europarlamento. “Nessuno può essere neutrale, la Cina ha una responsabilità e deve prendere assolutamente una posizione chiara. Questa è a fase successiva che dovremo intraprendere insieme. Più di 40 Paesi stanno imponendo queste sanzioni e ci aspettiamo che altri rispettino le nostre misure o almeno non raggirino o minimo queste sanzioni” ha poi aggiunto la presidente della Commissione europea. “Solo sette settimane fa, Bucha era un sobborgo ospitale e tranquillo nella periferia di Kiev. Ma la scorsa settimana, l’umanità stessa è stata uccisa a Bucha. Si è ucciso a sangue freddo, giustiziato con le mani legate e una pallottola in testa. Si sono lasciati” i cadaveri “a marcire in mezzo alla strada o nelle fosse comuni” ha sottolineato von der Leyen che ha continuato, “tutti abbiamo visto le immagini inquietanti di Bucha e abbiamo ascoltato le testimonianze di chi può parlare di nuovo liberamente, ora che l’esercito russo è andato via. Sparavano a tutti quelli che vedevano, ha raccontato un testimone del passaggio dei soldati di Putin”, ha ricordato von der Leyen che ha concluso affermando  ” i russi la chiamano liberazione, io li chiamo crimini di guerra. Le autorità russe dovranno rispondere di questi crimini”, ha concluso la presidente.

Anche il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha annunciato che le nuove sanzioni saranno sempre più aspre dichiaratamente al fine di mantenere la massima pressione sul Cremlino, includendo anche il carbone, e aggiunge che “prima o poi saranno necessarie anche misure sul petrolio, e persino sul gas”. Sulla necessità di continuare a sostenere l’Ucraina con l’invio di armi non ha dubbi l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell: “La guerra deve finire il prima possibile ma non in qualunque maniera possibile. Se finisce con un Paese distrutto e dominato, con milioni di morti e sfollati allora non deve finire così. Dobbiamo continuare ad appoggiare l’Ucraina. Ci vogliono meno applausi e più aiuti, più armi. Abbiamo dato un miliardo di euro all’Ucraina, può sembrare tanto ma è quello che paghiamo ogni giorno a Putin per l’energia. Da quando è iniziata la guerra gli abbiamo dato 35 miliardi di euro”.

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