Ucraina: bombardata centrale nucleare di Zaporizhzhya, Zelensky: “Un’esplosione è la fine di tutto”, Putin: “La pace solo alle mie condizioni”

di Corinna Pindaro

E’ accaduto l’impensabile, ciò che mai era accaduto prima d’ora. Nella stessa notte in cui i negoziatori hanno concordato una tregua temporanea sui social ucraini è cominciato a circolare un video in cui la centrale nucleare di Zaporizhzhya, la più grande d’Europa e la quinta al mondo, era avvolta da una tempesta di fuoco. “In seguito a un bombardamento da parte delle forze russe sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia si è scatenato un incendio”, ha spiegato il gestore dell’impianto, Andrei Tuz. Dmytro Orlov, sindaco di Enerhodar la città più vicina ala centrale nucleare, scriveva che “i vigili del fuoco non possono raggiungere l’incendio perché sono sotto il tiro di armi da fuoco”. Orlov ha parlato anche di “vittime” tra i combattenti ucraini della Guardia Nazionale, che erano a difesa dell’impianto”.  Fortunatamente, secondo quanto afferma l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), le apparecchiature essenziali della centrale nucleare di Zaporizhzhia non sono state danneggiate dall’incendio e non si rileva alcun cambiamento nei livelli di radiazioni. “L’autorità di regolamentazione ucraina ha affermato che un incendio nel sito non ha colpito le apparecchiature” essenziali “e il personale dell’impianto sta adottando misure di mitigazione del rischio”, si legge nella nota. Il personale della centrale nucleare, infatti, sta continuando a lavorare sotto la minaccia delle armi e di fatto è sequestrato all’interno del sito non potendo uscire. La Russia nega di aver bombardato la centrale di Zaporizhzhia ed accusa, invece, gli ucraini di aver orchestrato a regola d’arte un finto attacco.

“Un disastro alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sarebbe 6 volte peggiore di Chernobyl”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aggiungendo,  “Sarebbe potuta essere la fine della storia dell’Ucraina e dell’Europa. I russi sapevano cosa stavano colpendo, hanno mirato al sito”. Si è poi appellato ai russi: “Come è possibile. Abbiamo combattuto insieme le conseguenze del disastro di Chernobyl del 1986. Ve lo siete dimenticato? Se ve lo ricordate non potete stare in silenzio. Dite ai vostri leader che volete vivere”. Zelensky ha continuato affermando “Nessun paese diverso dalla Russia ha mai sparato contro le centrali nucleari. Questa è la prima volta nella nostra storia. Nella storia dell’umanità. Lo stato terrorista ora ha fatto ricorso al terrore nucleare. Se c’è un’esplosione è la fine di tutto! È la fine dell’Europa, è l’evacuazione dell’Europa”. Il presidente ucraino  ha chiesto, poi, sanzioni occidentali più severe contro Mosca dopo l’attacco russo  alla prima centrale nucleare ucraina. “E’ necessario un inasprimento immediato delle sanzioni contro lo stato terrorista nucleare. Ho parlato con la presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen, e l’ho informata del terrorismo nucleare dell’aggressore. Prevenire è il nostro compito comune”. Con Von der Leyen, ha sottolineato Zelensky, “abbiamo discusso di un rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. All’ordine del giorno c’era anche la questione dell’adesione dell’Ucraina all’Ue”. Anche i Paesi del G7 in una nota congiunta hanno fatto sapere che “continueranno a imporre ulteriori, severe sanzioni in risposta all’aggressione russa” che è stata “facilitata dal regime di Lukashenko in Bielorussia” e promettono di “contrastare la campagna di disinformazione” di Mosca.

Il pericolo sembra scampato questa volta ma la questione  delle centrali nucleari è talmente delicata ed instabile che il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Daniel Grossi, ha proposto a russi ed ucraini di recarsi a Chernobyl per assicurare che tutte le parti concordino di preservare gli impianti nucleari. “Ho indicato sia alla Federazione russa che all’Ucraina la mia disponibilità a viaggiare a Chenrobyl il prima possibile in modo che i sette pilastri cruciali non siano mai compromessi”, ha detto Grossi in una conferenza stampa, dopo aver esposto i principi-base dell’Aiea ed aver sottolineato che quanto accaduto a Zaporizhzia ha visto violato il principio dell’integrità fisica della centrale nucleare.

In tutto il resto dell’Ucraina l’offensiva continua. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha denunciato casi di donne violentate nei territori occupati dall’esercito russo. “Quando i soldati stuprano le donne nei territori occupati, e abbiamo diversi casi – ha detto Kuleba -, è chiaramente difficile parlare dell’efficacia della legge internazionale”. Le autorità della regione di Kharkiv hanno contato che “oltre duemila persone sono state uccise e oltre cento bambini sono stati uccisi o feriti. Ogni ora ci sono altre vittime e altri edifici vengono distrutti” tra questi “scuole, centri culturali e università “. “Possiamo calcolare morti e feriti a centinaia ogni ora. Il villaggio di Iakevo nella ragione di Kharkiv è stato distrutto, ci sono molti morti in quest’area”, ha detto il presidente del Consiglio Regionale. A Kherson, città conquistata dalla Russia, la popolazione sta subendo violenze da parte delle truppe, gli uomini vengono sequestrati. “Ieri 50 autobus dalla Crimea sono passati di qui e si sono stabiliti nella sede dell’amministrazione locale”, ha spiegato un abitante di Kherson ai microfoni della Cnn riferendo inoltre che la rete telefonica è stata interrotta e  la tv ucraina non è più visibile, mentre vengono trasmessi i canali tv russi, che mostrano la situazione nella città calma e i bambini che vanno a scuola. A Mariupol il sindaco ha descritto una situazione insostenibile, la città è rimasta senz’acqua, riscaldamento, elettricità e sta finendo anche il cibo dopo cinque giorni di attacchi russi e ha fatto, quindi, appello all’apertura di un corridoio umanitario per evacuare i civili. A Kiev sembra che le truppe russe siano bloccate lontane almeno 25 km dal centro della città, secondo il ministero della Difesa ucraino i russi militari hanno esaurito parte delle loro riserve operative e hanno avviato “i preparativi per il trasferimento di forze e risorse aggiuntive dai distretti militari meridionali e orientali mentre continuano a prepararsi per lo sbarco sulla costa del Mar Nero”.

Intanto oggi Putin, all’ennesimo tentativo diplomatico del cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha risposto: “La Russia è aperta al dialogo con la parte ucraina, così come con tutti coloro che vogliono la pace in Ucraina. Ma a condizione che tutte le richieste russe siano soddisfatte”. In Ucraina, “stiamo assistendo sempre più alla comparsa di mercenari da Paesi terzi, tra cui Albania e Croazia, militanti del Kosovo e persino jihadisti con esperienza di operazioni militari in Siria”. Il presidente russo Vladimir Putin si è poi augurato  che Kiev “sia ragionevole” nel terzo round dei negoziati che dovrebbe svolgersi a giorni.  “Nel corso della sua operazione speciale, l’esercito russo sta adottando tutte le misure possibili per salvare la vita dei civili e le notizie di presunti bombardamenti di Kiev e di altre grandi città sono grossolani falsi di propaganda”, ha concluso il leader russo.

Al contempo Putin in Russia continua a reprimere qualsiasi forma di dissenso e addirittura impedisce che il suo popolo possa avere accesso ad informazioni diverse da quelle che lui voglia fornire, l’Autorità russa che controlla le comunicazioni -su richiesta delle autorità- ha imposto una pesante stretta su internet impedendo che l’accesso a siti web come quello della Bbc, dell’emittente tedesca Deutsche Welle e del sito web in lingua russa fondato dagli Usa Radio Free Europe/Radio Liberty. Non solo, è stata approvata una legge che modifica il Codice penale per contenere la diffusione di ‘fake news’ sulle operazioni dell’esercito russo e si rischiano fino a 15 anni di carcere. Non a caso molti russi, temendo la legge marziale, hanno deciso di fuggire e rifugiarsi in Finlandia.

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