Ucraina: continua assedio acciaieria Azovstal, deportati altri 308 residenti di Mariupol verso l’estremo oriente russo

di Carlo Longo

“Il nemico sta cercando di strangolare l’ultima resistenza dei difensori di Mariupol nell’area di Azovstal”, ha detto il consigliere del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, annunciando che gli attacchi aerei e terresti contro l’acciaieria proseguono senza sosta. Peraltro, neanche oggi è stato possibile evacuare di civili da Mariupol in quanto “i russi non hanno autorizzato l’evacuazione verso i territori controllati dall’Ucraina”, ha detto il vicesindaco della cittadina assediata Sergei Orlov. Il vicesindaco ha, poi, diffuso una stima sui decessi. “Ad oggi consideriamo che 28mila abitanti  siano morti. Si tratta di civili uccisi a causa dei bombardamenti e  dei combattimenti avvenuti in città.La Russia sta nascondendo le tracce di questi omicidi”, ha denunciato Orlov.

Ma non solo, anche per chi sopravvive il futuro è incerto. Il consiglio comunale di Mariupol ha fatto sapere che sono stati deportati altri 308 residenti verso l’estremo oriente russo.  “Il territorio di Mariupol viene ripulito dalla sua gente, hanno bisogno del territorio per il corridoio verso la Crimea, ma non hanno bisogno di persone lì”, si legge in una nota del consiglio comunale che aggiunge: “Prima i russi hanno quasi spazzato via la città e poi, a causa della pressione internazionale, metà della popolazione è stata rilasciata verso Zaporizhzhia. Tutti gli altri vengono deportate nelle zone più depresse della Russia”. Il consiglio comunale ha avvalorato quanto affermato divulgando la scansione della pagina del giornale russo in cui si afferma che 308 residenti di Mariupol sono arrivati in treno nella città di Nakhodka, nell’area di Primorsk. A sua volta, il consigliere del sindaco di Mariupol, Pdetro Andryushchenko, su Telegram ha pubblicato una serie di foto in cui si vedono i residenti di Mariupol scendere dal treno. Il sindaco Vadym Boychenko  ha poi sottolineato che la città “resta ucraina. I russi non sono riusciti a conquistarla. Non si è sottomessa all’esercito nemico che ci ha attaccati il 24 febbraio. Sono 59 giorni che è in mano dei suoi difensori, i nostri ragazzi coraggiosi che difendono la nostra città, la nostra nazione, il nostro futuro. Sono dei veri eroi. Ne siamo fieri”.

La russia, inoltre, ha lanciato un attacco missilistico su Odesssa.  Secondo il Comando aereo meridionale ucraino i razzi sarebbero stati lanciati dal mar Caspio da bombardieri strategici russi Tupolev Tu-95. Dei sei missili da crociera sparati, due sono stati intercettati, due hanno colpito infrastrutture militari e altri due edifici residenziali. La difesa di Kiev rivendica anche la distruzione di due droni nemici, che sarebbero stati utilizzati per correggere la traiettoria dei razzi. Durante gli attacchi hanno perso la vita almeno 5 persone. “Questi sono solo quelli che siamo riusciti a trovare finora. Con ogni probabilità il bilancio definitivo sarà più pesante”, ha scritto su Telegram Andriy Yermak, capo dello staff della presidenza ucraina che ha specificato che ci sono almeno 18 feriti e tra le vittime c’è un bambino di tre mesi.

Probabilmente in vista della festività ma noncuranti del fatto che il pericolo sia tutt’altro che scampato migliaia di ucraini stanno tornando in queste ore in patria, alla vigilia della Pasqua ortodossa. Centinaia di auto sono in coda ai valichi di frontiera, secondo le guardie di confine ucraine. “Al momento c’è un significativo accumulo di veicoli in viaggio dalla Polonia verso l’Ucraina in alcune aree”, ha riferito un funzionario. Tuttavia,  in tutta l’Ucraina sarà in vigore il coprifuoco nella notte tra il 23 e il 24 aprile. “Restiamo a casa per la nostra sicurezza”, ha detto in un video messaggio su Telegram Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky.

Nel frattempo, però, prosegue anche la dura battaglia a colpi di accuse sui media. Il Ministero della Difesa russo ha reso noto che sta analizzando una sostanza liquida gettata da un drone sulle proprie truppe in Ucraina. “Un contenitore con fiale è stato precipitato da un drone su una posizione tenuta dalle forze armate russe il 21 aprile scorso. Ci si aspettava una reazione chimica conseguente alla distruzione delle fiale e il rilascio di sostanze tossiche non contemplate nella lista di quelle convenzionali” ha detto il responsabile della protezione radiologica, chimica e biologica dell’esercito russo, Igor Kirillov che ha continuato, “E’ in corso l’analisi chimica del contenuto delle fiale presso il laboratorio del centro di ricerca n.27 del Ministero della Difesa russo, accreditato dall’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. I risultati delle analisi saranno inviati al suo segretariato tecnico secondo la procedura prevista”. Lo stesso Kirillov ha, inoltre, accusato gli Usa di “stare pianificando provocazioni per accusare l’esercito russo di utilizzare armi di distruzione di massa in Ucraina. Il ministero della Difesa russo -ha proseguito- ha informazioni secondo cui gli Stati Uniti stanno preparando provocazioni per accusare le forze russe di utilizzare armi nucleari, chimiche, biologiche o tattiche. Questo piano è già stato sviluppato ed è una reazione al successo della Russia nel condurre l’operazione militare speciale”.
E’ intervenuto, intanto un colloquio tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier britannico Boris Johnson in cui i due leader hanno discusso una “nuova fase” negli aiuti militari a Kiev. Secondo quanto riferito da Sybiga, il vicecapo di gabinetto della presidenza ucraina,  gli aiuti comprenderebbero anche delle armi pesanti oltre alla possibilità di ulteriori aiuti finanziari. Ed è proprio dal quotidiano britannico The Telegraph che giunge una notizia che lascia attoniti e pensierosi. Secondo quanto scritto  Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Austria e Repubblica Ceca e altri paesi del blocco avrebbero aggirato l’embargo sulle armi imposto dall’Ue alla Russia nel 2014 in seguito all’annessione della Crimea e all’invasione del Donbass. Le forniture, a quanto scrive il media britannico, non si sarebbero fermate nemmeno l’anno scorso, quando Mosca si stava già preparando a invadere l’Ucraina. Circa il 78% del totale delle armi sarebbe stato fornito da società tedesche e francesi.

A commentare la guerra e le sue conseguenze, oltre che la posizione dell’Italia, è intervenuto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. La guerra in Ucraina “è già una guerra mondiale dal punto di vista economico.L’impatto sui prezzi è a livello globale. Tutto quello che sta avvenendo, sull’energia ma anche sul pane, sta avvenendo a livello globale, in ogni area del globo”, ha detto Di Maio che  ha evidenziato, “La guerra lanciata da Putin è una guerra di aggressione ingiustificata e ingiustificabile” e “ha causato un grave vulnus all’ordine internazionale, un vulnus che avrà ripercussioni a lungo termine” ha proseguito il ministro degli esteri. “Le sanzioni sono l’unico strumento pacifico che possiamo utilizzare come ritorsione contro la Russia per fermare Putin”. Il ministro degli Esteri ha inoltre ribadito che “l’Italia sarà uno dei paesi garanti dell’accordo di sicurezza e neutralità dell’Ucraina. Il nostro paese ha deciso l’invio di esperti forensi per supportare la Corte internazionale per verificare e dimostrare i crimini di guerra perpetrati in Ucraina”.

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