Ucraina: continuano i bombardamenti, negoziati in stallo, Usa e Ue si impegnano in un sodalizio per creare idrogeno pulito e rinnovabile

di Mario Tosetti

L’avanzata russa continua, i colloqui per i negoziati sembrano essere in stallo, l’occidente si dimostra unito nel fronteggiare la Russia anche nella guerra all’approvvigionamento energetico.  Sul campo di battaglia di particolare rilievo appare la notizia secondo cui la Russia è riuscita a creare un passaggio terrestre tra la penisola della Crimea, occupata nel 2014, e i territori dell’Ucraina orientale del Donbass. I russi continuano a prendere di mira luoghi chiaramente vulnerabili, come il policlinico di Kharkiv dove si trova il centro degli aiuti umanitari e che era posto ben lontano da qualsiasi  sito militare. Nell’attacco sono morte quattro persone. Le truppe russe continuano a prendere di mira i civili anche nel villaggio di Zelezda Gaya, nella regione di Zaporizhzhia, nel distretto di Vasilevsky, dove hanno aperto il fuoco su un gruppo di operai che lavoravano sul ripristino dei sistemi di fornitura elettrica. Ci sono due feriti e l’attrezzatura è stata danneggiata. Mariupol, città presa d’assedio sin dai primi giorni di guerra, è quasi completamente rasa al suolo e il numero di vittime civili morte durante il recente attacco al teatro, utilizzato come rifugio, è di circa 300 persone.

Intanto, però, un altro generale russo è stato ucciso in Ucraina. Secondo quanto riferisce il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, si tratta di Yakov Ryezantsev, morto a Chornobaivka, luogo d’intensi combattimenti a Nord di Kherson e secondo quanto riferito dallo stesso Arestovych gli attacchi russi stanno perdendo di intensità. “Nelle ultime 24 ore non ci sono stati grandi cambiamenti: sono in corso azioni tattiche nelle quali è in vantaggio l’Ucraina. Il nemico ha cercato di colpire tutto il territorio del paese con razzi e missili aerei, ma loro intensità è minore rispetto ai giorni scorsi”, ha detto il consigliere presidenziale che ha sottolineato, “Mariupol e Cernihiv resistono eroicamente” rivolgendo poi un “ringraziamento particolare alla difesa territoriale della città di Slavutych, che è riuscita resistere al tentativo di assalire la città”.

Nonostante i resoconti diffusi dei problemi affrontati dalle forze di Vladimir Putin in Ucraina, secondo cui i soldati soffrirebbero di un morale sempre più basso piegati dalla fame e dalle sconfitte, i superiori rivolgendosi alle milizie hanno detto che la guerra deve finire entro il 9 maggio. L’esercito ucraino afferma che “è in corso un costante lavoro di propaganda tra il personale delle forze armate della Federazione Russa” che si riferisce alla data nota come il ‘Giorno della Vittoria’ della seconda guerra mondiale celebrato ogni anno con una parata a Mosca. “L’operazione speciale militare della Russia in Ucraina sarà portata a termine fino alla fine”, ha dichiarato il colonnello generale Sergei Rudskoy, primo vice capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione russa, che ha ribadito: “Le forze armate della Federazione Russa continueranno lo svolgimento pianificato dell’ un’operazione militare fino a quando i compiti stabiliti dal comandante in capo supremo non saranno completamente completati”. Nel dettaglio, in una nota del ministero della Difesa di Mosca si legge che  “le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass”. Gli attacchi per infliggere perdite alle forze ucraine nei territori assediati, si aggiunge nel comunicato, hanno lo scopo di impedire che Kiev invii rinforzi verso il Donbass.

Il Cremlino, inoltre, ha negato qualsiasi violazione di diritto internazionale con armi al fosforo e Vladimir Putin è intervenuto paragonando quanto sta accadendo oggi con il  boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti. “L’ultima volta  sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze”, ha detto il leader del Cremlino.

Nel frattempo la Russia, però, sta rimanendo sempre più isolata. L’operatore ferroviario nazionale della Finlandia VR sospenderà da lunedì 28 marzo il servizio tra Helsinki e San Pietroburgo, chiudendo uno degli ultimi collegamenti di trasporto tra Russia Ue. L’operatore finlandese spiega in una nota sul proprio sito che “durante queste settimane le persone che volevano partire dalla Russia hanno avuto a disposizione un tempo adeguato per farlo. Ora a causa delle sanzioni interromperemo per il momento il servizio”. Il confine tra Finlandia e Russia resta comunque aperto per il passaggio delle auto private, ricordano alcuni media internazionali.

Sul fronte negoziale da Kiev viene fatto sapere che i colloqui sono “molto difficili” ma l’Ucraina non rinuncerà alle sue richieste. “De facto non stiamo facendo progressi sulle principali questioni politiche”, ha confermato il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, aggiungendo però che le posizioni stanno invece diventando “più vicine” su questioni secondarie.

Al contempo la Russia continua la sua propaganda anti Usa. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha accusato direttamente il figlio del presidente Usa Hunter Biden di essere coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina.  “Naturalmente chiederemo delle spiegazioni (sul possibile coinvolgimento). E non solo noi. Come sapete la Cina ha già chiesto chiarimenti”, ha detto Peskov ricordando che Hunter Biden è nella lista delle personalità americane prese di mira dalle controsanzioni russe. Il Comitato investigativo russo, tra l’altro, ha aperto un’indagine ufficiale sulla creazione di laboratori biologici segreti in Ucraina, realizzati con il sostegno degli Stati Uniti,  per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa mentre  l’Occidente  ne ha fermamente negato l’esistenza.

Intanto l’occidente si rivela, a seguito dei recenti summit straordinari, sempre più coeso nel contrastare la minaccia russa. Anzitutto “Usa e Ue investiranno in soluzioni per creare idrogeno pulito e rinnovabile, queste misure aumenteranno la sicurezza economica energetica e nazionale. Creeremo a questo proposito una task force composta da membri della Casa Bianca e della Commissione europea”, ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Bruxelles che ha sottolineato, “So che eliminare la dipendenza  dal gas russo avrà costi per l’Europa ma non è solo la cosa giusta da fare da un punto di vista etico, ci metterà anche su un percorso più sicuro dal punto di vista strategico”.Joe Biden ha poi continuato: “Come Stati Uniti siamo stati in grado di vietare tutte le importazioni di energia russa quando altri non potevano, perché gli Stati Uniti sono un esportatore netto di energia con una forte industria nazionale” e “abbiamo accolto con favore la potente dichiarazione dell’Unione europea, che all’inizio di questo mese si è impegnata a ridurre rapidamente la dipendenza dal gas russo”. In particolare il presidente Usa ha spiegato che “la Commissione Ue lavorerà con gli Stati membri per costruire una rete di stoccaggio del gas in tutto il continente e le infrastrutture necessarie per ricevere il Gnl (Gas naturale liquefatto) nonché per l’uso efficiente del gas. Tutto ciò verrà fatto in modo che non sia in contrasto con la strategia a emissioni zero. Dobbiamo far sì che le famiglie, nel mentre, superino questo inverno e il prossimo. Questa ad ogni modo è un’opportunità per raddoppiare i nostri sforzi per un futuro sostenibile attraverso l’uso della giusta tecnologia”.

“Vogliamo mettere l’orologio fissato su una nuova era. Lavoriamo insieme per un futuro prospero. Credo che ce la faremo” ha commentato la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen evidenziando,  “L’impegno degli Stati Uniti a fornire all’Ue altri 15 miliardi di metri cubi di Gnl quest’anno è un grande passo nella direzione dell’indipendenza energetica dalla Russia. Questo sostituirà la fornitura di Gnl che attualmente riceviamo dalla Russia. E guardando al futuro, l’Europa lavorerà per assicurare una domanda stabile di ulteriore Gnl statunitense almeno fino al 2030. Puntiamo a circa 50 miliardi di metri cubi all’anno. Dobbiamo assicurarci le nostre forniture non solo per il prossimo inverno, ma anche per gli anni a venire. La nostra partnership mira a sostenerci attraverso questa guerra. Ma si concentra anche  sulla costruzione di un futuro più verde”. La presenza di Biden a Bruxelles questa settimana, “per il vertice Nato il vertice del G7 e il nostro Consiglio europeo” ha ricordato von der Leyen  “invia un messaggio potente al mondo: il partenariato transatlantico è più forte, più propositivo e più unito che mai. E siamo determinati a stare in piedi contro la guerra brutale della Russia. Questa guerra sarà un fallimento strategico per Putin. Il nostro lavoro sulle sanzioni  dimostra che, quando agiamo insieme, siamo più forti e possiamo fare  la differenza”.

Non solo, il sodalizio tra Usa e Ue si concretizzerà anche in una più permeante protezione per la privacy e la sicurezza dei dati per i cittadini. “Questa nuova disposizione migliorerà il quadro della Privacy shield, promuovendo la crescita e l’innovazione in Europa e negli Stati Uniti aiutando le piccole e grandi aziende a competere su scala globale”, ha affermato Biden specificando che “I flussi di dati autorizzati facilitano 7.100 miliardi di dollari di relazioni economiche tra gli Usa e gli Ue”.

Dopo Bruxelles il presidente Usa si è recato in Polonia dove è stato accolto dal presidente Andrzej Duda e ha incontrato le truppe dell’82esima divisione aviotrasportata che  stanno contribuendo al rafforzamento del fianco orientale della Nato. La posta in gioco non è solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo. Siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie”, ha detto Joe Biden rivolgendosi alle truppe statunitensi in Polonia e sottolineando che “l’esercito americano è la forza combattente migliore nella storia del mondo e non è un’iperbole”.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, rispondendo ad una domanda su cosa potrebbe accadere qualora la Russia decida di bombardare i convogli che trasportano rifornimenti all’Ucraina via terra attraverso i paesi della Nato ha affermato: “Stiamo facendo una pianificazione di emergenza per la possibilità che la Russia scelga di colpire il territorio della Nato in quel contesto o in qualsiasi altro contesto. Il presidente è stato il più chiaro possibile sulla sua assoluta determinazione a rispondere in modo decisivo, insieme agli altri membri della nostra alleanza, se la Russia dovesse attaccare la Nato”.

Intanto, ad oggi, secondo il bilancio aggiornato dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite sono più di mille i civili rimasti  uccisi in Ucraina dal 24 febbraio, in quattro settimane di guerra  dall’invasione russa. L’Onu parla di un totale di  almeno 1.081 civili uccisi e 1.707 feriti. Tra le oltre mille vittime  vi sono almeno 165 donne, 48 bambini, 15 ragazze e 30 ragazzi.

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