Ucraina, Draghi: “Andrò a Mosca a breve”. Di Maio incontra Lavrov: “Trovare una soluzione diplomatica ed evitare sanzioni”

di Corinna Pindaro

“La situazione è quella che era qualche giorno fa: questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente. Quindi dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità”, si è espresso così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo la riunione informale del Consiglio europeo sulla crisi in Ucraina, aggiungendo, “In questo momento la strategia deve essere fatta di due elementi: il primo consiste nel riaffermare la nostra unità. Questo è forse il fattore che ha più colpito la Russia. Inizialmente ci si poteva aspettare che essendo così diversi avremmo presi posizioni diverse. Invece nel corso di tutti questi mesi non abbiamo fatto altro che diventare sempre più uniti. E uniti significa tantissimi paesi, non solo l’Occidente, perché all’interno della Nato ci sono paesi che non appartengono a quello che noi chiamiamo Occidente. Quindi il dispiegamento di questa unità è già di per se qualcosa di importante. Insieme a tutto ciò occorre mantenere il dialogo il più possibile aperto. Tutti i canali bilaterali, la Nato, l’Osce, il formato di Normandia sono tutti canali di dialogo che vanno utilizzati con la massima determinazione”.

Peraltro sono in atto i preparativi per predisporre a breve un viaggio di Draghi a Mosca, “E’ previsto, oggi stanno parlando per organizzarla”, ha sottolineato il Premier continuando: “Il presidente ucraino Zelensky, in una telefonata che abbiamo avuto ieri, ha chiesto la possibilità di riuscire a parlare con il presidente Putin, di vedere se l’Italia avesse potuto aiutarlo su questo fronte. La stessa richiesta è stata rivolta ad altri intorno al tavolo di oggi, evidentemente non sarà facile ma l’obiettivo è quello, far sì che Zelensky e Putin si siedano intorno a un tavolo”.

Intanto, continuano gli sforzi diplomatici del ministro degli esteri Di Maio che ha incontrato a Mosca l’omologo russo Sergei Lavrov. “L’Italia è sempre stata impegnata in prima fila per una soluzione diplomatica e si può contare sull’Italia per raggiungere una soluzione diplomatica”, ha detto il capo della Farnesina evidenziando che “Lavorare tutti insieme per una soluzione diplomatica significa evitare ogni tipo di sanzioni”.

Anche Lavrov, a margine dei colloqui, ha commentato il dialogo diplomatico promosso dall’Alleanza Atlantica dicendo che l’escalation intorno all’Ucraina “non si sviluppa in Russia”, ma in Occidente, “nelle loro teste, quindi ogni interrogativo nel merito andrebbe proposto a loro” riferendosi ai rappresentanti della Neato a parlando di “una sorta di isteria collettiva antirussa anglo americana che, naturalmente, il signor Jens Stoltenberg -il segretario generale della NATO- sta attivamente sviluppando questa situazione: quindi tutte le domande su come affrontare quella che chiamano escalation dovrebbero essere rivolte a loro”.”.

Per quanto riguarda, in particolare, la missione di Di Maio Lavrov ha affermato: “Siamo riconoscenti alla delegazione italiana per essere qui e per i suoi sforzi diplomatici. Le sanzioni non possono essere varate se almeno un paese sarà contrario. Non credo che l’Italia sia interessata a fomentare la tensione”, anzi “noi vediamo che segue la tradizione della sua diplomazia” che è quella di “non minacciare in continuazione, non promettere punizioni, ma cercare soluzioni”.

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