Ucraina: Evacuati i primi civili dall’acciaieria Azovstal, Mosca viola lo spazio aereo di Danimarca e Svezia

di Carlo Longo

Era stata definita una flebile speranza quella dell’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal da un consigliere del ministero della Difesa ucraina ed effettivamente i primi, piccoli, gruppi di persone stanno riuscendo ad allontanarsi dall’area, divenuta bersaglio di pesanti bombardamenti e unica roccaforte della resistenza ucraina a Mariupol. “E’ iniziata l’evacuazione dei civili da Azovstal. Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l’area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia”, ha scritto su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dicendosi “grato” per il lavoro fatto. Ora gli ucraini, “insieme all’Onu, stanno lavorando all’evacuazione di altri civili dall’impianto”, ha aggiunto. Si tratta comunque di un piccolo passo perché, secondo i numeri diffusi da Kiev, nell’acciaieria ci sono ancora oltre mille civili intrappolati e più di 500 soldati feriti che necessitano di cure immediate. “Chi ha lasciato la città dice che  l’inferno esiste ed è a Mariupol” , ha commentato il sindaco Vadym Boychenko. Il sindaco ha, poi, definito la situazione “molto difficile” sottolineando che le scorte di acqua e cibo stanno terminando. Secondo Boychenko, che non si  trova più a Mariupol, dove è stata insediata un’amministrazione russa, in città sarebbero morte circa 20mila persone dall’inizio  dell’invasione.

Intanto Kiev torna ad invocare nuove e più pesanti sanzioni. “Ho parlato con l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, sul prossimo round di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, che deve includere un embargo sul petrolio”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, aggiungendo peraltro che con Borrell si è convenuto che “non ci possono essere alternative alla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina”. L’esito della conversazione è stato ripreso in un tweet successivo anche dall’ Alto rappresentante per la politica estera ha assicurato che “il lavoro è in corso sul prossimo  pacchetto di sanzioni”.

Nel frattempo a Belgorod è andata in fiamme una struttura della difesa russa, vicino al confine con l’Ucraina. Non ci sono dettagli su danni o vittime nell’edificio e le uniche immagini disponibili mostrano soltanto una enorme colonna di fumo. “Tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul luogo dell’incidente, vengono prese tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza”, ha affermato il governatore della regione di Belgorod.

Sembra, invece, sia stato sventato un piano russo di un intervento false flag. Secondo i servizi di sicurezza di Kiev i russi intendevano “abbattere un aereo passeggeri sul territorio russo o in Bielorussia” per poi “accusare l’Ucraina” per l’attacco. Lo ha riferito su Telegram il Parlamento ucraino, precisando che il gruppo era composto da “due cittadini con doppia cittadinanza e un complice” e che  “tutti sono stati arrestati”. Secondo l’accertamento compiuto da Kiev le attività erano coordinate da un russo, Alexander Tyuterev, che è membro dello Stato maggiore delle forze armate russe.

La situazione, nel complesso, appare sempre più instabile. Un’aereo di Mosca ha violato lo spazio aereo della Danimarca e quindi dell’Alleanza. Il ministero degli Esteri danese  ha immediatamente deciso di convocare l’ambasciatore russo a Copenaghen. “Questo è completamente inaccettabile e particolarmente preoccupante nell’attuale situazione”, ha commentato  il ministro degli Esteri danese Jeppe Kofod. Danimarca e Svezia avevano  denunciato la violazione dopo che, nel pomeriggio del 29 marzo, un aereo da  ricognizione AN-30 era entrato nello spazio aereo dei due Paesi,  volando nei pressi dell’isola di Bornholm, un’isola danese a circa 37  km al largo della costa sudorientale svedese.

Continuano, inoltre, gli attacchi hacker del gruppo filorusso Killnet ai danni di siti istituzionali di Paesi diversi anche dall’Ucraina. Dopo la Romania è andato off anche il sito della Moldavia.  “Al momento, le autorità responsabili stanno provvedendo i mezzi necessari per respingere gli attacchi all’infrastruttura del governo e per minimizzarne l’impatto” hanno reso noto i servizi moldavi, assicurando che gli attacchi informatici non hanno prodotto conseguenze dirette sul funzionamento dei mezzi o dei sistemi di informazione dell’Esecutivo.

Sul fronte internazionale giungono costanti dimostrazioni di sostegno all’Ucraina tanto dagli Usa che dalla Germania. Nel dettaglio, la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi ,ha detto di aver voluto dare al mondo “un chiaro messaggio: l’America è con l’Ucraina”, volando a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un punto stampa che si è tenuto in Polonia dopo la visita di tre ore a Kiev Pelosi ha ribadito che “l’America resterà a fianco dell’Ucraina fino alla vittoria, così come restiamo a fianco della Nato”. Secondo quanto riferito dalla Cnn la presidente della Camera e il presidente ucraino hanno discusso di assistenza finanziaria e umanitaria a Kiev e Pelosi ha aggiunto che è stato per lei “un grande onore “aver incontrato il leader ucraino.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in occasione della manifestazione del 1 maggio a Dusseldorf, ha espressamente dichiarato: “Un approccio pacifista alla guerra è obsoleto.Rispetto ogni pacifismo, rispetto tutti gli atteggiamenti, ma a un cittadino dell’Ucraina deve sembrare cinico se gli si dice di difendersi dall’aggressione di Putin senza armi”.

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