Ucraina, Giornata della Vittoria: Putin: “Operazione speciale necessaria, Nato non ha voluto ascoltarci”

di Emilia Morelli

Si temevano ultimatum e minacce, invece il discorso del presidente russo Vladimir Putin in occasione della Giornata della Vittoria -con cui del 9 maggio 2022 si è festeggiato il 77esimo anniversario dalla vittoria contro la Germania nazista- non ha contenuto alcun annuncio di particolare rilievo. Il leader del Cremlino si è limitato a spiegare le motivazioni sottese a quella che si ostina a definire “l’operazione speciale in Ucraina”  ritendola necessaria in quanto, per Putin, la Nato e l’Ucraina stavano creando una minaccia “inaccettabile” per la Russia ai suoi confini. “I paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci,” ha detto  Vladimir Putin continuando, “La difesa della Patria, quando il suo destino è stato deciso, è sempre stata sacra. L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta”. Il leader del Cremlino ha, poi, aggiunto che se ci fosse stata una strada per risolvere la questione pacificamente certamente la Russia l’avrebbe perseguita.

Il presidente russo  ha, poi, lodato i militari: “state combattendo per il nostro popolo nel Donbass, per la sicurezza della nostra Patria. Il nostro dovere è conservare la memoria di coloro che hanno schiacciato il nazismo”. “La Russia ha sempre sostenuto la creazione di un sistema di sicurezza uguale e indivisibile” ma il presidente russo ha ribadito che “i paesi della Nato non volevano ascoltarci, il che significa che, in realtà, avevano altri piani e lo vediamo”. Putin ha, comunque, sottolineato che “l’orrore di una guerra globale non si deve ripetere”.

Dopo la parata militare sulla Piazza Rossa,  Vladimir Putin, come da tradizione, ha deposto una corona di fiori alla cosiddetta fiamma eterna presso la tomba del Milite Ignoto nel giardino di Alessandro, sotto le mura del Cremlino. Insieme al capo di Stato, hanno preso parte alla cerimonia i veterani della Grande guerra patriottica e i leader militari russi, diplomatici di alcuni staff stranieri soprattutto mediorientali e africani. Strano, comunque, che in relazione agli ospiti dalle agenzie russe non sia stato fatto alcun cenno alla Cina.

Una parata per il Giorno della Vittoria è stata organizzata a Kherson, una delle prime città ucraine conquistate dalla Russia. A Mariupol, invece, non è stata organizzata alcuna parata ma secondo quanto riferito da un consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko “per celebrare il 9 maggio, gli occupanti hanno acceso un fuoco eterno sulla tomba di Savur da una torcia della fiamma eterna a Mosca. La combinazione grottesca delle tradizioni delle Olimpiadi e dell’Ascensione del Beato Fuoco a Pasqua è la migliore dimostrazione dell’essenza del Giorno della Vittoria per i russi”.
Proseguono, intanto, gli attacchi sul campo di battaglia. Nel dettagli0, il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motusyanyk ha fatto sapere: “In direzione di Kharkiv l’esercito nemico cerca di impedire la controffensiva ucraina verso il confine con Russia. A Mariupol continua a bloccare lo stabilimento Azovstal e ad attaccare. In direzione di Pivdennyi Buh, prosegue le azioni belliche e aumenta le sue forze e le posizioni tattiche”.  Motusyanyk ha, inoltre, riferito di una “situazione tesa in Transnistria, con l’esercito russo in stato di allerta”. Nel frattempo  “rimane il rischio di attacchi aerei dal territorio bielorusso” e “nel Mar Nero si trovano a oggi sette aerei per il trasporto di missili da crociera, che potrebbero in totale contenerne cinquanta” mentre Nelle regioni di “Donetsk e Luhansk sono stati respinti sei attacchi nelle ultime 24 ore”.

Per quanto riguarda i negoziati, in una fase di stallo ormai da settimane, sembra stiano comunque proseguendo a distanza. Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky ha affermato esplicitamente che “i negoziati in formato remoto non sono stati interrotti”. Per quanto riguarda la possibilità che i colloqui riprendano di persona Medinsky ha detto: “Per fare ciò, è necessario avere più dettagli a portata di mano, al fine di incontrarsi faccia a faccia”. I diplomatici di Russia e Ucraina non si incontrano di persona dal 29 marzo, in particolare Mosca ha accusato Kiev di aver volontariamente bloccato i colloqui e utilizzato in maniera strumentale le notizie di massacri per minare gli esiti dei negoziati.

Intanto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è recato in Ucraina dove ha incontrato il premier ucraino, Denys Smihal, non senza momenti di tensione. L’incontro a Odessa è stato interrotto e “i partecipanti hanno dovuto mettersi al riparo in un rifugio a causa di raid di missili sulla regione” Per quanto riguarda gli argomenti del colloquio una fonte europea ha rivelato: “Le discussioni con il premier, a cui ha partecipato il presidente Volodymyr Zelensky in video da Kiev, si sono concentrate su come l’Ue possa continuare a sostenere al meglio l’Ucraina nell’affrontare le sfide umanitarie, economiche e militari che attualmente deve affrontare”.

Il 9 maggio ricorre, peraltro, la Giornata dell’Europa  con cui si festeggia l’inizio del processo di integrazione europea intrapreso da Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese e considerato uno dei padri fondatori dell’Unione europea,  che il 9 maggio del 1950 presentò il piano di cooperazione economica. “In occasione della Giornata dell’Europa abbiamo discusso il sostegno dell’Ue al cammino europeo dell’Ucraina. In attesa di ricevere le risposte al questionario sull’adesione all’Ue, la Commissione punta a esprimere il proprio parere a giugno”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo, “Quindi voglio concludere con un messaggio speciale ai nostri amici e familiari ucraini. Il futuro dell’Europa è anche il vostro futuro. Il futuro della nostra democrazia è il futuro della vostra democrazia”.  Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella cerimonia di chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa.”72 anni fa la guerra in Europa è stata sostituita con qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Prima una Comunità, poi un’Unione. Era il giorno in cui iniziava il futuro. È un futuro che scriviamo insieme da allora, come architetti e costruttori d’Europa. E la prossima pagina la state scrivendo voi. Da noi. Da tutti noi insieme. Slava Ukrainje Viva l’Europa”.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel suo messaggio per celebrare la giornata dell’Europa ha dichiarato: “la brutale e ingiustificata” guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina ha “reso più evidente che mai la necessità di promuovere e difendere i valori e gli ideali rappresentati dalla Ue e dal rapporto Usa-Ue”. L’aggressione russa all’Ucraina, afferma ancora Blinken, “dimostra anche come il sogno di un’Europa unita, libera e in pace continui a motivare coloro che in Europa e altrove lavorano per un mondo più sicuro, più giusto e prospero”.

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