

La dichiarazione del portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite è avvenuta successivamente all’incontro a Mosca tra il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Guterres, durante la conferenza stampa, al termine dell’incontro, ha dichiarato: “È chiaro che ci sono due posizioni diverse: secondo la Russia, quello che sta avvenendo è un’operazione militare speciale con un obiettivo non ancora annunciato. Per l’Onu, l’invasione russa dell’Ucraina è una violazione dell’integrità territoriale”. Lavrov ha, invece, sottolineato che “se continua l’invio di armi dall’Occidente il negoziato sarà difficile”. Il ministro degli Esteri russo proprio ieri, peraltro, aveva avvertito che il rischio di una Terza guerra mondiale è probabile e dovuto proprio al coinvolgimento dell’Occidente. Mosca ha, infatti, minacciato di colpire come rappresaglia i Paesi Nato, in risposta a quanto sostenuto dal governo britannico in relazione alla legittimità di Kiev a compiere attacchi sul suolo russo avvalendosi delle armi fornite dall’Occidente.
Si è espresso con toni diametralmente opposti il segretario generale Onu. “Siamo interessati a trovare le condizioni di un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per questo obiettivo. Oggi ho un rimpianto l’Onu non è stata parte dell’accordo di Minsk, capisco le sofferenze da parte russa, ma queste sofferenze possono essere alleviate grazie alla Corte internazionale, eppure rileviamo che non abbiamo truppe ucraine in Russia, ma invece ci sono russi in Ucraina”, ha detto Guterres che si è poi detto “preoccupato per i rapporti su violazioni e potenziali crimini di guerra” in Ucraina “che richiedono indagini indipendenti” per essere appurati. “C’è bisogno di corridoi umanitari davvero sicuri ed efficaci e che vengano rispettati da tutte le parti”, ha sottolineato.
La richiesta di Kiev è chiara: prima dell’incontro è stato lo stesso ministro degli Esteri ucraino a chiedere al segretario generale delle Nazioni Unite di premere sulla Russia per l’evacuazione del porto assediato di Mariupol. “E’ davvero qualcosa che l’ONU è in grado di fare. Un vero passo avanti”, ha evidenziato il ministro degli Esteri Kuleba.
Lavrov, però, ha mantenuto fermo il punto ed è tornato a ribadire che “la situazione in Ucraina è il risultato dell’espansione incontrollata della Nato” a Est e che “l’Onu non ha reagito al sabotaggio degli accordi di Minsk” del 2015 E “se continuerà” l’invio di armi dall’Occidente all’Ucraina, “dal negoziato difficilmente sortirà un risultato”. Lavrov si è spinto a parlare di “sabotaggio grossolano da parte di Kiev” dell’accordo che pure fa parte del diritto internazionale aggiungendo, “Questo tipo di discorso non si può rimandare all’infinito, prima o poi arriverà il momento della verità, nessuno vuole guerre, ma esigere risposte da chi viola le carte dell’Onu è la strada, perché questo momento della verità arriverà e si deve porre un dialogo onesto. Per quanto riguarda il negoziato siamo favorevoli, ma la trattativa con Zelensky è andata male perché lui si è rimangiato quello che ha detto la settimana prima”.
“I colloqui vanno avanti, si tengono online, speriamo ci siano risultati positivi. Ma senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina”, ha affermato invece Putin continuando, “La situazione nel 2014 era analoga a quella del Kosovo, che era pronto all’indipendenza: stesso discorso per la Crimea, ma questo passo è stato impedito, purtroppo gli ucraini non hanno rispettato il risultato del referendum anche nelle repubbliche di Lugansk e Donetsk, e questo è all’origine della crisi di oggi. L’Ucraina ha cercato di risolvere la questione con le armi, le repubbliche del Donbass si sono trovate isolate, Kiev non ha ammesso l’embargo e la violazione degli accordi di Minsk”.
Rivolgendosi, poi, a Guterres il presidente russo ha detto: “Nella carta delle Nazioni Unite, tutti i membri sono uguali, sullo stesso livello, a prescindere da dove si trovano sul mappamondo. Credo che bisogna pensare a quello che c’è scritto nella Bibbia, nel Corano, nella Torah: siamo tutti uguali. Mi sembra strano che qualcuno pensi di essere diverso o migliore”. Putin ha, inoltre, sottolineato l’estraneità di Mosca da quanto accaduto a Bucha. “Sappiamo chi ha messo in scena la provocazione a Bucha, con cui l’esercito russo non ha niente a che fare. La provocazione a Bucha è giunta per sabotare gli importanti passi avanti dei colloqui di Istanbul”, ha affermato Putin.
Antonio Guterres ha, invece, ribadito al presidente russo la necessità che “qualsiasi regola stabilita deve esserlo con il consenso della comunità internazionale e nel rispetto del diritto internazionale ” e che “questa questione deve essere risolta con strumenti stabiliti dallo statuto dell’Onu”.
Nel frattempo a Ramstein in Germania, alla base militare americana, ha avuto luogo un vertice dei ministri della Difesa di oltre 40 paesi, vertice aperto dal segretario della Difesa Usa Lloyd Austin. “L’Italia continuerà a fare la propria parte sulla base delle indicazioni decise dal Parlamento italiano. Da questo punto di vista, ci sarà un nuovo invio da parte italiana di equipaggiamenti militari, indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina”, ha detto nel corso del vertice a Ramstein il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, riferendosi, sottolinea la Difesa, al secondo decreto interministeriale “attualmente in via di finalizzazione, della stessa natura della precedente tranche di aiuti, forniti sulla base delle richieste da parte ucraina e in ossequio alle risoluzioni del Parlamento italiano”.