Ucraina: Kiev: “2.389 bambini rapiti e condotti in Russia”, Mosca vuole tagliare con Usa: “Commenti inaccettabili”

di Mario Tosetti

Non esistono posti sicuri, dal momento che vengono colpiti anche obiettivi civili, e intere città vengono distrutte. Il bilancio delle vittime tra i civili nella città di Mariupol ha raggiunto oltre 3.000 persone, ma nessuno può dire il numero esatto dei decessi perchè i cadaveri sono accatastati in fosse comuni e rimangono senza identità mentre altre persone trovano la morte sepolte vive sotto le macerie. Il ministero degli Esteri ucraino Kuleba ha denunciato che 2.389 bambini del Donbass  sono stati condotti illegalmente in Russia. “I casi di rapimento di bambini e di altri crimini commessi dagli occupanti russi contro i civili in Ucraina sono oggetto di indagine”, ha aggiunto il governo di Kiev. Intanto sono stati rapiti il sindaco e il suo vice dal centro abitato di Priasovie, nel distretto di Melitopol oltre che il sindaco di Beryslav e un attivista locale nella regione di Kherson.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto per ribadire con fierezza che l’Ucraina non può accettare ultimatum dalla Russia. “Dovremmo prima essere distrutti per soddisfare i loro ultimatum”, ha detto Zelensky aggiungendo , “Mosca voleva che l’Ucraina  consegnasse Kharkiv, Mariupol e Kiev, ma né la popolazione di quelle città e né io, come presidente, possiamo farlo”. Non solo, il presidente ucraino si spinge ad affermare che un eventuale accordo con la Russia dovrebbe essere sottoposto ad un referendum in Ucraina. Tuttavia, Zelensky ribadisce la gravità della condizione in cui versa il Paese. “Stiamo combattendo per la nostra sopravvivenza contro uno dei più grandi eserciti del mondo. Contro missili e bombe, contro gli occupanti che sparano ai profughi sulle strade, che uccidono civili comuni, creano carestie artificiali per intere città e bruciano aree residenziali. Questa è la peggiore guerra in Europa dalla seconda guerra mondialeì”, ha sottolineato Zelensky.

E’ da uno dei vicinissimi del presidente ucraino che giunge, peraltro, una forte accusa. “La Russia non prende sul serio i colloqui di pace” ha affermato il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Alexander Rodnyansky,  secondo cui i  colloqui mirano a “bloccare l’Occidente facendogli pensare che non siano necessarie ulteriori sanzioni” contro Mosca. “Hanno usato questi colloqui per distrarre l’attenzione da ciò che sta accadendo sul campo di battaglia. Se cerchi la pace, non bombardi le città su larga scala allo stesso tempo”.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è rivolto, invece, alla Cina chiedendo che assuma un ruolo determinante nella risoluzione del conflitto. “Condividiamo la posizione di Pechino sulla necessità di trovare una soluzione politica alla guerra e chiediamo alla Cina come potenza globale di svolgere un ruolo importante in questo sforzo”, ha dichiarato Kuleba.

Intanto il  Consiglio europeo ha approvato la Strategic Compass, la bussola strategica. Si tratta di un piano ambizioso “per rafforzare la sicurezza dell’Ue e la politica di Difesa entro il 2030. L’ambiente di sicurezza più ostile ci richiede di fare un salto di qualità e aumentare la nostra capacità e volontà di agire, rafforzare la nostra resilienza e investire di più e meglio nelle nostre capacità di difesa”.  Il piano prevede, tra l’altro, l’istituzione di una forza di schieramento rapido dell’Ue fino a 5mila soldati per diversi tipi di crisi; e duecento esperti in missioni di politica di difesa e sicurezza comune. L’obiettivo della bussola strategica è rendere l’Ue un fornitore di sicurezza più forte e più capace. “Le minacce sono in aumento e il costo dell’inazione è chiaro. La Bussola strategica è una guida per l’azione. Stabilisce un percorso ambizioso per la nostra politica di sicurezza e difesa per il prossimo decennio. Ci aiuterà ad affrontare le nostre responsabilità di sicurezza, di fronte ai nostri cittadini e al resto del mondo. Se non ora, quando?”, ha commentato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell che ha aggiunto “Voglio sottolineare che la Bussola strategica non è una risposto alla guerra in Ucraina. E’ una risposta al sentimento dell’Ue di essere più impegnata nella Difesa”.  Per quanto specificamente attiene alla situazione in Ucraina Borrell ha spiegato: “sono felice di annunciare che abbiamo raggiunto un accordo politico per altri 500 milioni di euro all’European peace facility. Continuiamo a sostenere l’Ucraina economicamente, finanziariamente, con assistenza umanitaria e con supporto alle forze armate ucraine”.

In tema di aiuti gli Stati Uniti  fanno sapere che stanno inviando sistemi di difesa aerea dell’era sovietica all’Ucraina. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli Usa hanno acquistato tali sistemi – inclusi gli SA-8 – nei decenni scorsi per esaminare la tecnologia usata dai russi e che Mosca esportava nel mondo. Si tratta quindi di armi che le forze armate ucraine conoscono. La Russia, ad ogni modo, sembra essere  sul punto di troncare i legami con gli Stati Uniti, secondo quanto dichiarato dall’ ambasciatore Usa a Mosca, convocato oggi presso il ministero degli Esteri russo. Secondo la Russia i commenti del presidente americano Joe Biden nei confronti di Vladimir Putin sono “inaccettabili”.Joe Biden infatti ha dichiaratamente definito Putin “un criminale di guerra”.

Nel frattempo, in preparazione del prossimo vertice Nato e della partecipazione del presidente Biden al Consiglio europeo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il Presidente francese, Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il Primo Ministro britannico, Boris Johnson. Di fronte alla grave emergenza umanitaria i leader – riferisce palazzo Chigi – si sono impegnati  a coordinare gli sforzi per aiutare la  popolazione ucraina in fuga dal conflitto o bloccata in patria.

Dall’Italia sono partiti alla presenza di Draghi ha assistito quattro tir di aiuti umanitari destinati all’Ucraina dal centro operativo della Protezione Civile. Si tratta di farmaci, presidi sanitari, respiratori, macchinari per le terapie intensive e per le radiografie, tomografi, secondo quanto richiesto dall’Ucraina. I tir sono diretti in Romania, a Suceava, dove saranno presi in carico dagli ucraini che smisteranno i materiali secondo le necessità.  “Il modo in cui abbiamo reagito a tutte le emergenze degli ultimi due anni è stato quello di integrare le decisioni del governo con quelle delle Regioni e dei Comuni. Questa alleanza istituzionale è un patrimonio che dobbiamo tenere” anche “nell’accoglienza dei 60mila” cittadini ucraini “ad oggi, e chissà quanti dopo. Sarà fondamentale”. Così il premier Mario Draghi che ha continuato Le risorse necessarie per far fronte all’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina “devono essere erogate subito, perché il bisogno è ora, non tra settimane. Questa e’ una cosa molto importante”, ha concluso Draghi.

(Associated Medias)- tutti i diritti sono riservati