Ucraina: Lavrov: “l’Occidente ha dichiarato una guerra ibrida totale alla Russia”, Putin: “L’adesione alla Nato della Finlandia potrebbe minare i rapporti con Mosca”

Al contempo si fanno sempre più intense le esercitazioni russe sul Mar Baltico, a due giorni di distanza dall’annuncio della Finlandia di voler aderire alla Nato e la Svezia intenzionata a fare altrettanto, e arriva un avvertimento esplicito da parte del vicepresidente della commissione Difesa della Duma, Aleksey Zhuravlyov. “Se la Finlandia aderisse alla Nato rafforzeremmo in maniera massiccia la nostra presenza militare sul fianco occidentale e al confine piazzeremmo missili Kinzhal che possono raggiungere il territorio finlandese in 20 o persino10 secondi”, ha detto Zhuravlyov che si è spinto anche oltre  affermando:  “Con i missili Sarmat dalla Siberia colpiremmo il Regno Unito in 200 secondi”.

Peraltro la Russia ha già sospeso la fornitura di elettricità alla Finlandia. Tuttavia, la società finlandese erogatrice di corrente elettrica, Fingrid, ha dichiarato che non c’è il rischio di un blackout nel Paese che importava dalla Russia solo il 10% del consumo totale. “Le importazioni mancanti possono essere sostituite nel mercato elettrico importando più elettricità dalla Svezia e in parte anche con la produzione nazionale”, ha spiegato Reima Päivinen, vice presidente senior di Fingrid.

Intanto in Ucraina si continua a combattere. Preoccupa la situazione che vive ormai da settimane la città di Mariupol, ancora assediata dalle forze russe e nella quale vivono ancora 150-170 mila civili divenuti, secondo quanto dichiarato dal consigliere del sindaco Petro Andriushchenko, “ostaggi delle autorità di occupazione. Inoltre le truppe russe sembra stiano predisponendo un referendum per sancire l’annessione di Mariupol alla Russia. Secondo Andryushchenko, l’annuncio del referendum potrebbe arrivare già domani sebbene non ci siano ancora notizie sull’allestimento di cabine elettorali. “Abbiamo alcune informazioni sulle autorità russe che starebbero preparando un referendum e potrebbero addirittura indirlo domani ma non sappiamo ancora se è vero”, ha detto Andryushchenko, “ma vediamo parecchia integrazione di Mariupol nel sistema russo, il sistema scolastico, il sistema bancario”. Di Mariupol non resta quasi nulla e quel che resta, infatti, è caduto sotto il dominio russo salvo per l’acciaieria Azovstal, simbolo della resistenza ucraina. Il battaglione Azov che difende l’Azovstal, ha fatto sapere che i russi hanno continuato ad attaccare l’acciaieria di Mariupol con bombe, artiglieria e tank. E ha radunato un gran numero di soldati di fanteria per tentare di prendere l’impianto. Gli ucraini parlano di “situazione critica”, affermando comunque che stanno “riuscendo a respingere i tentativi del nemico di sfondare”. Nel tentativo di salvare quanto meno i militari feriti dall’acciaieria la Turchia ha proposto di condurre un’evacuazione via mare di centinaia di combattenti feriti che si trovano nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto  di aver personalmente discusso la proposta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev due settimane fa e che “resta sul tavolo” nonostante l’opposizione di Mosca. In base al piano turco le persone da evacuare  dovrebbero essere trasportate via terra al porto di Berdyansk sul Mare di Azov e lì prelevate da un’imbarcazione turca che le trasporterebbe a Istanbul. “Se si può fare in questo modo ne saremo felici. Siamo pronti”, ha sottolineato Kalin.

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