Ucraina: l’incrociatore russo Moskva è stato affondato da missili di Kiev, lo conferma il Pentagono

di Carlo Longo

L’incrociatore russo Moskva, nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero, è stato affondato da due missili ucraini. Lo ha confermato un alto funzionario del Pentagono che ha, inoltre, definito  l’affondamento dell’incrociatore un duro colpo per le forze di Putin e la reputazione della marina militare russa.

Le condizioni meteo non hanno, peraltro, permesso di evacuare l’equipaggio dell’ammiraglia russa. La portavoce della Guardia costiera ucraina, Natalia Humeniuk, ha affermato :”L’attacco ha fatto esplodere le munizioni e ha dato inizio a una lotta per la sopravvivenza. Abbiamo osservato mentre altre navi cercavano di portare soccorsi ma anche le forze della natura erano dalla parte dell’Ucraina: la tempesta non ha consentito una tranquilla operazione di salvataggio o di evacuare l’equipaggio”. Il comandante dell’incrociatore Moskva, Anton Kuprin, è morto durante l’esplosione e l’incendio a bordo della nave prima dell’affondamento, secondo quanto riporta il consigliere del ministro degli Affari interni ucraino Anton Gerashchenko. In particolare si sarebbero salvati solo 58 su 510 membri dell’equipaggio.

Adesso, però, non solo la città di Odessa teme ripercussioni ma una prima ritorsione si è già consumata. E’ stata colpita, infatti, una fabbrica che produceva proprio gli stessi missili che l’esercito ucraino ha utilizzato per colpire l’incrociatore russo Moskva. I giornalisti della France presse, il giorno dopo, hanno testimoniato con le immagini gli edifici danneggiati della fabbrica Vizar nella città di Vyshneve, a circa 30 chilometri a sud-ovest della capitale ucraina. “Verso l’una di notte una guardia mi ha chiamato e mi ha detto che c’erano degli attacchi ci sono stati cinque attacchi aerei verso l’1:25 di notte”. “La gente viveva qui. Un operaio viveva su quel piano. Dicono che è un miracolo che sia sopravvissuto. Tre persone sono rimaste ferite. Viveva lì, al terzo piano, vicino all’ufficio del direttore”, ha raccontato Andrii Sizov, proprietario di un negozio accanto alla fabbrica .

Intanto a Mariupol la situazione è sempre più drammatica. Il comandante della 36/a brigata della Marina ucraina, il maggiore Serhiy Volyna, ha lanciato un appello alle autorità affinchè si “sblocchiMariupol il prima possibile, militarmente o politicamente”. Secondo il racconto Volyn, si stanno consumando “sempre più feroci combattimenti, i russi avanzano in modo aggressivo, la situazione è critica. Non abbiamo intenzione di arrenderci, ma la situazione sta precipitando”. Inoltre il consiglio comunale della città di Mariupol ha affermato che gli occupanti russi hanno iniziato a riesumare i cadaveri sepolti nei cortili dei blocchi residenziali.  “I soldati russi non stanno permettendo ai residenti diseppellire le persone, ogni cortile ora ha un supervisore per far rispettare questa regola”. A Mariupol ci sarebbero, infatti, secondo Kiev  13 forni crematori mobili e le autorità cittadine sospettano che i russi stiano cercando di coprire i crimini di guerra.

“Niente dissuaderà” l’amministrazione Biden dal continuare a sostenere l’Ucraina. È quanto ha detto in conferenza stampa il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, aggiungendo che il Cremlino “non dovrebbe essere sorpreso” dal sostegno Usa all’Ucraina, visti gli impegni che l’amministrazione Biden ha preso a sostenere l’Ucraina anche prima dell’inizio dell’invasione da parte della Russia. Tuttavia, secondo quanto riporta il Washington Post, la Russia ha inviato una nota formale diplomatica in cui ha avvertito gli Stati Uniti che ci saranno “conseguenze imprevedibili” se Washington continuerà ad armare l’Ucraina. Per tutta risposta, secondo la Cnn, che cita un alto funzionario del Pentagono, il primo volo con parte dei nuovi aiuti militari Usa per l’Ucraina, approvati per un valore complessivo di 800 milioni di dollari, arriverà nella regione nelle prossime 24 ore.

Intanto sono quasi cinque milioni gli ucraini hanno lasciato il Paese dall’inizio dell’invasione russa e oltre 2,75milioni si sono rifugiati in Polonia. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite e le Guardie di frontiera polacche. Secondo l’Alto commissario per i rifugiati, oltre ai cittadini che sono scappati all’estero altre 7,1 milioni di persone sono fuggite dalle loro case ma si trovano ancora in Ucraina, riporta il Kyiv Independent. Le Guardie di frontiera polacche hanno, inoltre, reso noto che dal 24 febbraio scorso oltre 2,75 milioni di rifugiati hanno attraversato il confine. Tuttavia, nelle ultime settimane questo flusso è rallentato ed il numero di persone che sono ritornate in Ucraina è cresciuto. Nella giornata di giovedì, 26.800 persone sono entrate in Polonia,l’8% in più rispetto a mercoledì, ma un livello ben inferiore al record di 142.300 segnato il sei marzo scorso.

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