Ucraina: Mosca accetterà solo pagamenti in Rubli per i contratti di fornitura di gas; Stoltenberg: “Nato fornirà aiuti contro minacce chimiche”

di Corinna Pindaro

L’offensiva russa prosegue, l’Ucraina denuncia l’utilizzo di armi vietate dalla Convenzione di Ginevra. In particolare sembra che i russi stiano utilizzando delle bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin, le città satellite di Kiev. A Kharkiv sono stati distrutti circa mille edifici residenziali, la città che si trova a 30 chilometri dal confine russo è sotto assedio sin dall’inizio dell’offensiva. A Mariupol centomila persone sono in trappola.

“Dopo alcune settimane di invasione e di attacco Mariupol e diverse altre città ucraine colpite dall’aggresione russa ricordano quasi Verdun nella prima guerra mondiale”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando al Parlamento francese  sottolinendo, “C’è un’analogia, l’esercito russo non distingue gli oggetti presi di mira, tutto viene distrutto: i quartieri residenziali, gli ospedali, le scuole. Bruciano grandi magazzini, bruciano tutto quello che è all’orizzonte”, ha aggiunto Zelensky.

Intanto però il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che Mosca non accetterà  più dollari o euro dai “Paesi ostili” per le forniture del proprio gas: l’unica valuta accettata sarà il rublo considerato che il congelamento degli asset effettuato con le sanzioni ha distrutto la fiducia della Russia. Il leader del Cremlino ha aggiunto che il cambiamento riguarda soltanto la valuta di pagamento e non il contenuto dei contratti che dunque continuerà a essere rispettato. Il governo e la banca centrale russi hanno una settimana di tempo per risolvere la questione dal punto di vista tecnico . A seguito della notizia il rublo si è rafforzato  sul dollaro. Al momento per un dollaro servono 97 rubli, rispetto ai 106 dell’avvio di giornata. Il cambio della valuta russa resta ben lontana dal periodo antecedente all’invasione dell’Ucraina quando per un biglietto verde servivano 75 rubli.

La diatriba tra Russia e Usa valica i confini della borsa, se da un lato il ministero degli Esteri russo ha consegnato all’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca un elenco di diplomatici americani che sono stati dichiarati persone non gradite e saranno espulsi aggiungendo “che qualsiasi azione ostile degli Stati Uniti contro la Russia avrà una risoluta e appropriata risposta”. Dall’altro lato il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha dichiarato che l’amministrazione Biden ha stabilito formalmente che, dopo “attenta analisi” delle fonti pubbliche e d’intelligence, l’esercito russo ha commesso crimini di guerra in Ucraina. Gli Usa condivideranno le informazioni con gli alleati, i partner e le istituzioni internazionali incaricati di indagare sulle accuse di crimini di guerra e contro l’umanità, ha aggiunto Blinken. Inoltre, sono state annunciate nuove sanzioni che gli Stati Uniti commineranno alla Russia e agli oligarchi. Sembrerebbe comunque, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, che il presidente ucraino abbia consigliato al presidente degli Usa di aspettare a sanzionare l’oligarca russo Roman Abramovic perché potrebbe rivelarsi un importante intermediario nei negoziati di pace tra Mosca e Kiev.

Mosca ha confermato le dimissioni di Anatoly Chubais, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin per lo Sviluppo sostenibile all’ Onu. Chubais si è dimesso perchè contrario all’invasione dell’Ucraina e ha già lasciato la Russia. Una notizia che il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non ha voluto commentare.

Nel frattempo “la Nato darà ulteriore sostegno a Ucraina per quanto riguarda la difesa da attacchi cyber ed equipaggiamento contro armi chimiche, biologiche e nucleari”, ha affermato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg evidenziando che “l’uso di armi chimiche da parte della Russia cambierebbe la natura del conflitto e avrebbe enormi conseguenze”. Il premier britannico Boris Johnson durante un colloquio telefonico col presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è impegnato a sostenerlo nella richiesta di “un incremento sostanziale” da parte dell’Occidente di “armi difensive letali” destinate alle forze di Kiev. Lo riferisce Downing Street precisando che Johnson farà “pressione” in questo senso con tutti i colleghi in sede G7 e Nato. Secondo le anticipazioni, la Gran Bretagna si appresta ad annunciare l’invio di altre migliaia di missili anticarro e armi ad alto potenziale esplosivo all’Ucraina, più che raddoppiando le forniture attuali.

Il presidente russo Vladimir Putin e il premier israeliano Naftali Bennett hanno discusso in una telefonata della situazione del conflitto in Ucraina. Il leader del Cremlino, riferisce la Tass, “ha espresso le sue valutazioni sui negoziati e sull’operazione militare speciale per proteggere il Donbass”. Dal canto suo, Bennett “ha condiviso il suo punto di vista, tenendo in considerazione i contatti con i leader di alcuni Paesi stranieri, e suggerito alcune idee sui negoziati in corso”.

Anche a cancelleria tedesca ha dato notizia in una nota di una  telefonata fra Olaf Scholz e Vladimir Putin. Il cancelliere si è informato su come procedano gli sforzi della Russia e dell’Ucraina  per una soluzione diplomatica. “E ha incalzato il presidente russo, spingendo perché si arrivi a una tregua il più velocemente possibile e a un miglioramento della situazione umanitaria”, si legge nel comunicato. Scholz ha poi parlato anche con Zelensky, “per informarsi sulla valutazione della situazione attuale e sul processo dei negoziati” e concordando di rimanere in stretto contatto.

La Bielorussia, sempre più coinvolta in prima linea,  ha ordinato l’espulsione di alcuni diplomatici ucraini, che dovranno lasciare l’ambasciata a Minsk entro 72 ore, e ha deciso di chiudere il consolato ucraino a Brest. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Minsk, Anatoly Glaz aggiungendo “Eravamo a conoscenza di attività di alcuni dipendenti dell’ambasciata ucraina e del consolato generale, incompatibili con il loro status diplomatico, che si stavano intensificando”. L’ambasciata ucraina continuerà a lavorare, con solo l’ambasciatore e altri quattro dipendenti.

Al contempo è intervenuto al Parlamento europeo Justin Trudeau, il primo ministro del Canada affermando: “Putin pensava che fossimo divisi e che avrebbe potuto dividere l’Ue e la Nato, ma ha fatto male i calcoli e ora la situazione si sta ritorcendo contro di lui” perchè “la Nato e l’Ue sono più determinate e unite che mai. Abbiamo annunciato che raddoppieremo i nostri contributi alla Nato per gli anni a venire. Questi militari non difendono solo la Lettonia o l’Europa dell’Est, ma tutte le nostre democrazie, la nostra liberta’. Non possiamo deludere l’Ucraina”. Trudeau ha poi aggiunto “Gli europei possono contare sull’amicizia e sul sostegno totale del Canada. Il Canada dirige il raggruppamento tattico della presenza avanzata rafforzata della Nato in Lettonia, una missione che unisce 10 Paesi della Nato. Da 5 anni centinaia di militari canadesi sono dispiegati a migliaia di chilometri da casa per posizionarsi a 200 chilometri dalla frontiera russa. Sono schierati in Lettonia perchè ciò che è importante per la sicurezza dell’Europa è importante anche per la sicurezza del Canada”.

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