
di Corinna Pindaro
La speranza dei piccoli passi nella direzione dell’evacuazione dei civili in base agli accordi raggiunti durante il terzo round negoziale ha avuto, nel corso della giornata, qualche riscontro. A Sumy sono stati evacuati 3.500 civili e a Irpin i civili assistiti sono stati 3.000, non sono però mancati i momenti di tensione in cui le truppe russe hanno iniziato a sparare contro gli alberi o in aria. Situazione diversa a Zaporizhzhia e Mariupol dove il ministro degli Esteri ucraino ha accusato Mosca di aver violato il cessate il fuoco. “Le forze russe stanno ora bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. Otto camion e trenta autobus pronti a consegnare aiuti umanitari a Mariupol e a evacuare civili a Zaporizhzhia. La pressione sulla Russia deve essere intensificata affinché mantenga i suoi impegni”, ha denunciato Kuleba, accusando la Russia di “tenere in ostaggio 300 mila civili a Mariupol” e di “impedirne l’evacuazione nonostante gli accordi con la mediazione della Croce Rossa Internazionale” e aggiungendo “Una bambina è morto di disidratazione ieri! I crimini di guerra di Mosca, sono parte di una strategia deliberata”. Anche nel distretto Bucha, centro nella regione di Kiev, le forze russe hanno sabotato gli sforzi per l’evacuazione dei civili.
In attesa del quarto round negoziale gli attacchi russi non si sono fermati. I civili sono allo stremo in varie città. Le persone sono al freddo, non hanno acqua, né riscaldamento né luce e le comunicazioni cellulari non sono più disponibili dopo il bombardamento dei ripetitori telefonici. La Russia, comunque, secondo quanto si apprende da una nota del ministero della Difesa ha preannunciato un nuovo cessate il fuoco temporaneo domani per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. La tregua temporanea sarà in vigore a partire dalle 10:00 ora di Mosca, le 08:00 in Italia.


carbone, misura condivisa dal Regno Unito. La misura è stata disposta indipendentemente da quello che sarà l’atteggiamento degli alleati europei che sull’argomento sono divisi. “Non sarà per sempre che Putin sarà in grado di usare i combustibili fossili come armi contro altre nazioni”, ha affermato il presidente Usa aggiungendo che “questa crisi è un duro promemoria per proteggere la nostra economia a lungo termine e diventare indipendenti dal punto di vista energetico”. Il presidente ha voluto precisare che questa decisione non abbasserà i prezzi dell’energia per le famiglie, ma servirà a trasformare l’economia statunitense. Sul punto, mentre il prezzo del Petrolio è schizzato alle stelle, la Commissione europea ha approvato un documento, la Comunicazione RePower EU, in cui propone di diversificare le forniture, incrementare le importazioni di Gnl e gasdotti da fornitori non russi, aumentare i volumi di produzione e importazione di biometano e idrogeno rinnovabile, rendere attive misure per l’efficenza energetica e l’interconnessione tra i Paesi membri. In tal modo si persegue l’obiettivo di potenziare le forniture europee e rendersi indipendenti dal gas russo “ben prima del 2030”.Oltre al petrolio, però alcuni senatori di Washington puntano a colpire l’oro di Mosca. “Le massicce riserve di oro sono uno degli ultimi asset che Putin può usare per prevenire il collasso dell’economia russa. Imponendo sanzioni sulle riserve possiamo isolare ancora di più la Russia e rendere più difficile per Putin finanziare la sua campagna militare”, ha spiegato il gruppo di senatori democratici e repubblicani che si augurano a breve venga introdotta una misura in tal senso.
Sullo sfondo e come ulteriore conseguenza della guerra vi è la sempre più drammatica la situazione dei rifugiati nei paesi europei confinanti con l’Ucraina e destinati agli altri paesi dell’Ue, Italia compresa: l’Unhcr, il commissariato Onu per i rifugiati, certifica il superamento della soglia di 2 milioni di profughi dall’inizio della crisi, di cui la metà sono minorenni. Il portavoce di Unicef, James Elder ha affermato: “Un milione di bambini sono scappati dall’Ucraina, in meno di due settimane. Una buia prima volta nella storia. Non abbiamo mai affrontato una crisi di rifugiati di questa velocità e portata”.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati