Ucraina: Mosca: “truppe russe e mercenari hanno fatto irruzione nell’acciaieria Azovstal”, scoperte nuove fosse comuni

di Corinna Pindaro

Una Kiev liberata dagli invasori ha fatto sapere, proprio nel giorno in cui in Italia si celebra la liberazione dal nazifascismo, che rinominerà a breve tutte le strade finora intitolate a personaggi russi o bielorussi  e rimuoverà ogni simbolo, monumento o memorialo, legato alla Russia. A Mariupol, invece, sono riusciti ad irrompere  all’interno dell’acciaieria Azovstal,  divenuta il luogo simbolo della resistenza ucraina,  un numero compreso tra 1.000 e 2.500 combattenti russi e 400 mercenari stranieri. Lo ha reso noto  il leader della repubblica popolare di Donetsk riconosciuta da Mosca, Denis Pushilin,  il quale ha inoltre rinnovato l’offerta russa di deporre le armi prima che “i nazionalisti vengano eliminati”. “Sono rimasti pochi giorni Non è più un segreto per nessuno, neanche per il nemico”, ha dichiarato Pushilin .

Nel frattempo si continuano a scoprire gli orrori della guerra, è stata rinvenuta una nuova fossa comune fuori Mariupol, nel villaggio di Staryi Krym. La notizia si apprende da una nota diffusa dal consiglio comunale di Mariupol.  Si tratta di un’ulteriore estensione delle fosse rilevate dal satellite il 24 marzo e il 7 aprile. I medici legali che hanno avuto modo di analizzare i corpi rinvenuti nelle fosse comuni hanno fatto sapere che molte donne sono state stuprate prima di essere uccise. “Abbiamo già alcuni casi che sembrerebbero di donne stuprate prima di esser uccise con colpi di arma da fuoco. Non possiamo fornire ulteriori dettagli in quanto è ancora in corso la raccolta dei dati e abbiamo ancora centinaia di corpi da esaminare” ha detto Vladyslav Pirovskyi, un medico legale ucraino che con una squadra di colleghi ha condotto decine di autopsie su residenti di Bucha, Irpin e Borodianka morti durante l’occupazione russa della zona.

Gli attacchi missilistici proseguono, poi, anche in altre zone dell’ucraina. Secondo Kiev, cinque stazioni ferroviarie sono state colpite nell’Ucraina centrale e occidentale, 18 persone sono state ferite durante bombardamenti russi alle infrastrutture di Zhmerynka e Kozyatyn. Nel Donbass, in particolare nella regione di Donetsk a Lyman nel distretto di Kramatorsk, durante gli scontri a fuoco è stato depressurizzato e bruciato il gasdotto cittadino.

Dalla Russia giungono, invece, nuove accuse di raid ad opera delle forze di Kiev nella regione di Belgorod, nel villaggio di Nekhoteyevka. Lo ha denunciato  il governatore locale, il quale ha  precisato che non risultano vittime civili.  Dmitry Polyansky, il vice ambasciatore di Mosca all’Onu ha dichiarato che, a suo parere Kiev potrebbe usare “armi di distruzione di massa per ottenere un vantaggio sul campo di battaglia”. Il diplomatico ha parlato di “piccole quantità per scopi tattici”. Secondo Polyansky “era già previsto di farlo nello stabilimento di Azovstal tuttavia la decisione della leadership russa di annullare l’assalto ha compromesso questi piani”. In merito al possibile esito del conflitto il vice ambasciatore di Mosca ha sottolineato che “la Russia al momento non ritiene il cessate il fuoco un’opzione possibile peraltro accusando inoltre Kiev di “non usare i corridoi umanitari” offerti dalla Russia. Per quanto riguarda, poi, i rapporti diplomatici il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore della Germania a Mosca e ha deciso di espellere 40 diplomatici tedeschi. Il 4 aprile la Germania ha deciso di espellere 40 diplomatici russi come reazione agli “orrori contro i civili” a Bucha.

E’ stato, inoltre, attaccato con granate anti-tank il quartier generale del ministero della Sicurezza della Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldavia al confine con l’Ucraina. Lo ha reso noto il ministero dell’interno della repubblica autoproclamata. “Sono andate distrutte le finestre ai piani superiori. Dai locali esce del fumo. L’area adiacente è stata transennata dagli agenti. Sul posto sono arrivati una squadra inquirente, artificieri, vigili del fuoco, squadre di ambulanze e specialisti di altri servizi d’emergenza. Secondo le prime risultanze delle indagini, sono stati sparati colpi usando un leggero lanciagranate anticarro. Non sono segnalate vittime”, si legge in una nota del Ministero.

Sul fronte internazionale, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito: “In Europa, vediamo l’aggressione russa come una minaccia diretta alla nostra sicurezza. Faremo in modo che l’aggressione non provocata e ingiustificata contro l’Ucraina sia un fallimento strategico. E’ per questo che stiamo facendo tutto il possibile per aiutare l’Ucraina a lottare per la sua libertà. Ecco
perché abbiamo immediatamente imposto sanzioni massicce, dure ed efficaci”, ha aggiunto.

Dagli Usa arriva, invece, arriva la notizia che il dipartimento di Stato americano ha dato il suo via libera alla vendita di munizioni a Kiev per 165 milioni di dollari. Si tratta di munizioni non usate dalle forze armate americane ma che servono alle forze ucraine per “i sistemi di fabbricazione sovietica”, ha spiegato un funzionario della Difesa Usa alla Cnn. La notizia è stata comunicata da Antony Blinken e LLoyd Austin nella loro missione a Kiev.   Queste nuove munizioni  “miglioreranno la capacità dell’Ucraina di far fronte alle minacce attuali e future”, si legge una nota del Dipartimento di Stato.

Nel frattempo il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel suo incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha “espresso il sostegno agli sforzi diplomatici in corso della Turchia in relazione alla guerra in Ucraina”. I due, secondo quanto si apprende da una nota, hanno riaffermato che il loro “obiettivo comune è porre fine alla guerra il prima possibile e creare le condizioni per porre fine alle sofferenze dei civili”. Guterres domani sarà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

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