di Mario Tosetti
Non solo è rimasta inascoltata la richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Gutterres, di una “tregua temporanea” in occasione della Pasqua ortodossa ma anche quella di una “tregua immediata” a Mariupol, per consentire l’evacuazione dei circa 100.000 civili rimasti bloccati nella cittadina sotto assedio, avanzata da Amin Award, coordinatore Onu in Ucraina, è rimasta purtroppo fine a se stessa. Gli sforzi per tentare un nuovo corridoio umanitario da Mariupol e fuggire dalla città devastata sono falliti ancora una volta. Lo ha reso noto la vice premier ucraina Iryna Vereschuk che si è spinta ad ipotizzare un complotto messo in atto dalla Russia e finalizzato alla realizzazione di un percorso parallelo che di fatto avrebbe condotto i cittadini nel territorio russo. Secondo quanto riferito, inoltre, da Kiev la Russia continua incessantemente con gli attacchi aerei all’ acciaieria Azovstal e l’evacuazione dei civili attraverso i corridoi umanitari, comunque, non comprenderebbe coloro che si sono rifugiati nella fabbrica dove gli ultimi difensori ucraini continuano a resistere.
Si è intensificata, inoltre, l’offensiva nel Donbass. A Donetsk si contano due nuove piccole vittime di 14 e 5 anni, rimaste uccise perchè la loto casa è stata distrutta nel corso dei combattimenti. Nella regione del Lugansk i russi hanno preso di mira almeno sette chiese ortodosse nel giorno di Pasqua. La “pace russa” distrugge tutto sul suo cammino. Non ha bisogno di persone, case, aziende o monumenti culturali. I russi stanno cancellando tutto ciò che incontrano a Luhansk. Anche ciò in cui credono: le chiese ortodosse. La Cattedrale della Natività di Cristo a Severodonetsk ha resistito a quattro colpi diretti. Nonostante ciò, oggi nei sotterranei si sono svolti il rito mattutino pasquale e la Divina Liturgia”. Sotto “bombardamento permanente russo” da Lugansk si registrano oggi “otto civili morti, due feriti, almeno sette case e una stazione di polizia distrutte”, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergiy Gaidai, che ha aggiunto: “L’edificio della Chiesa di Santa Caterina a Shchastie, patrimonio culturale, è stato parzialmente distrutto. I proiettili dell’artiglieria dell’esercito russo hanno colpito la chiesa di San Mitrophan a Lysychansk e la chiesa in onore di Maria Vergine di Mosca a Rubezhnoye. Danneggiata la chiesa di San Michele a Popasna. A Rubizhne, un nuovo edificio è stato danneggiato: la Chiesa di San Giorgio”. Inoltre, sempre secondo Gaidai, sono stati distrutti il Centro culturale islamico “Bismillah” a Severodonetsk e una sala di preghiera a Metolkin.
Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha fatto sapere che le operazioni d’assalto russe si sono spinte anche nelle direzioni di Siverodonetsk, Kurakhiv e Popasna. I russi hanno anche bombardato la regione del Dnipro a ovest del Donbass, dove almeno una persona è stata uccisa da un missile russo, secondo il governatore regionale del Dnipro Valentyn Reznichenko.
Secondo quanto si apprende dal giornale ucraino Kyiv Indipendent, che cita il ministero della Difesa di Mosca, la Russia ha deportato a forza finora quasi un milione di cittadini ucraini dai territori militarmente occupati in Ucraina: per l’esattezza 951.000, di cui 174.689 bambini. Nonostante ciò e nonostante la guerra prosegua in più direzioni si continua a registrare un forte flusso di Ucraini che dal confine polacco ritornano in patria. Nel complesso sono quasi 5,2 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese dal 24 febbraio, data in cui è iniziata l’invasione russa. Lo ha reso noto Unhcr, l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, precisando che il numero esatto è di 5.186.744, di questi 1.151.000 sono fuggiti dall’Ucraina in aprile contro i 3,4 milioni del mese di marzo. All’interno dell’Ucraina gli sfollati sono oltre 7,7 milioni.
L’amministrazione di Kiev è così tornata, nuovamente, ad invocare sanzioni più aspre. “Il fatto che la guerra in Ucraina sia in corso, che la nostra gente, i nostri bambini vengano uccisi, chiarisce che l’attuale politica delle sanzioni è insufficiente. Nuove sanzioni devono essere imposte costantemente”, ha affermato il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, che ha aggiunto, “Il sostegno dell’Ue all’imposizione di un embargo completo su energia, gas e petrolio russi, nonché sanzioni contro tutte le banche russe è molto importante per l’Ucraina”.
Secondo quanto riporta il Financial Times, che cita fonti informate sulle conversazioni del presidente russo, Vladimir Putin non avrebbe più interesse a risolvere il conflitto diplomaticamente, ma il suo obbiettivo è impadronirsi di quanto più territorio dell’Ucraina possibile. Secondo le fonti del FT Putin, il mese scorso, avrebbe seriamente considerato un accordo di pace con Kiev. Ora, tuttavia, il quadro è cambiato sostanzialmente e Putin non riterrebbe possibile arrivare a una soluzione attraverso i colloqui diplomatici, che ritiene anzi essere arrivati a un “vicolo cieco”. “Putin crede sinceramente alle sciocchezze che sente alla televisione russa e vuole vincere alla grande”, ha dichiarato una delle fonti, secondo cui il suo approccio si è rafforzato dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, di cui l’Ucraina ha rivendicato la responsabilità.
Nel suo messaggio per la Pasqua ortodossa, il presidente Usa, Joe Biden, ha detto che lui e la First Lady Jill, pregano per le persone colpite dalla “brutalità della guerra” e sono in lutto per aver perso persone care. “In questo tempo sacro, ricordiamo nelle nostre preghiere tutti coloro che stanno soffrendo per la brutalità della guerra. E piangiamo con tutti coloro che hanno perso i propri cari, che temono per la loro incolumità, impegnandoci a lavorare per una pace giusta, per la libertà e la sicurezza di tutti”, si legge in una nota.
Intanto, mentre il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price ha dichiarato che “l’Ucraina otterrà la vittoria e la strategia russa fallirà. Ciò che abbiamo fatto – a proposito delle forniture di armi date a Kiev – è esattamente di aver inviato ai nostri partner ucraini ciò di cui avevano bisogno per difendersi dall’aggressione russa” la Bank of America ha chiuso i conti dei consolati generali russi a Houston e New York.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati