Ucraina: Predisposti i negoziati a Gomel, Putin minaccia il ricorso al nucleare, von der Leyen: “Vogliamo Ucraina nell’Ue”

di Emilia Morelli

Dopo un’altra notte in cui il cielo di Kiev si è illuminato con le esplosioni, una notte in cui le città ucraine hanno assunto i tratti spettrali della devastazione, definita da Zelensky “una notte brutale in cui sono state attaccate zone civili e ambulanze” è arrivata la proposta da parte della Russia di aprire dei negoziati. Come luogo, al posto che proporne uno neutrale, in cui la delegazione ucraina non avrebbe corso alcun concreto pericolo e non sarebbe incorsa in nessuna trappola, il Cremlino propone Gomel, al confine tra Ucraina e Bielorussia. Zelensky prova a chiedere che i negoziati si tengano altrove, propone Varsavia o Instanbul, del resto è proprio dalla Bielorussia che vengono sganciati missili diretti alla terra ucraina. Mosca è inamovibile. “Proponiamo con calma quanto segue: fino alle 15 (le 13 in Italia) continuiamo ad essere qui e aspettiamo la risposta della parte ucraina a conferma della propria decisione di avviare trattative a Gomel. Non appena riceveremo questa conferma, incontreremo i nostri colleghi nelle trattative. Siamo a favore della pace”, ha detto l’aiutante presidenziale Medinsky che ha aggiunto: “In caso di rifiuto di negoziare, tutta la responsabilità dello spargimento di sangue sarà dalla parte ucraina”. Così, di fronte ad un aut aut, l’Ucraina accetta ed i negoziati avranno inizio durante il quinto giorno di guerra.

“Alexander Lukashenko -il presidente bielorusso- si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina”  rassicura il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, al contempo, mostra di non essere particolarmente fiducioso circa l’esito della trattativa. “Non credo molto nel risultato dei negoziati, ma lasciate che ci provino. In modo che in seguito nessuno abbia dubbi sul fatto che io non abbia cercato di fermare la guerra quando c’era la possibilità di farlo”, ha aggiunto Zelensky. Più speranzoso sembra essere il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, che fa sapere: “Il fatto che la Russia sia pronta a colloqui senza prerequisiti, senza ultimatum, è già una vittoria per l’Ucraina. Andiamo lì per ascoltare e dire cosa pensiamo di questa guerra della Russia. L’esito dei colloqui può essere la pace ma non ci sarà la nostra resa”.

La giornata è stata ricca di tensione. Le forze russe sono entrate a Kharkiv, la seconda principale città ucraina,  e hanno catturato 471 soldati ucraini  che si sarebbero “arresi volontariamente”. Le forze russe hanno distrutto finora 975 obiettivi dell’infrastruttura militare ucraina, inclusi 23 posti di comando e 31 sistemi missilistici antiaerei S-300. Ad ogni modo, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, rende noto che, anche se si combatte strada per strada, la città non è caduta. “Vladimir Putin non è riuscito a raggiungere nessun obiettivo strategico in tre giorni e mezzo di guerra. Voleva un’operazione lampo ma tutte le forze ucraine hanno resistito e continuano a resistere. Nessuna grande città è in mano dei russi”, sottolinea Kuleba.

Dopo Chernobyl, le forze russe hanno colpito due siti di smaltimento dei rifiuti radioattivi a Kiev che, fortunatamente, sembrano non aver riportato danni ma è proprio il nucleare, usato come arma e non come fonte di energia, la minaccia che fa più paura. Putin ordina alle Forze armate di mettere in stato di massima allerta le forze di deterrenza nucleare, dopo “le dichiarazioni aggressive” da parte della Nato. “In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni. Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra.La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto”, sembra giustificare il presidente bielorusso Lukashenko che espressamente sottolinea che inviterà Mosca a schierare armi nucleari in Bielorussia se gli Stati Uniti o la Francia le schiereranno in Polonia o in Lituania.  Jens Stoltenberg, in risposta a quanto affermato dal leader russo non esita a ribadire che “Questa guerra è responsabilità di Vladimir Putin” e le nuove dichiarazioni di Putin sul nucleare si vanno ad aggiungere alla “retorica aggressiva” delle ultime settimane.

Intanto continua la raffica di sanzioni volta a minare la stabilità della Russia. Usa, Ue, Uk e Canada escludono dal sistema Swift “selezionate banche russe”. Stretta sui ‘passaporti d’oro’ degli oligarchi. “Per la prima volta in assoluto l’Unione europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco. E’ un momento spartiacque”, annuncia la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in merito allo strumento European Peace Facility con cui saranno fornite di armi difensive, anche letali, e beni non letali ma essenziali allo sforzo militare come il carburante. Verranno poi varate anche misure nei confronti della banca centrale russa, che porteranno a congelare oltre a metà delle riserve valutarie di Mosca. Ursula von der Leyen dichiara, poi, espressamente di volere l’ingresso nell’Unione Europea dell’Ucraina: “L’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione”.

Italia, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Belgio chiudono lo spazio areo alla Russia. “Ho comunicato al collega Dmytro Kuleba di aver appena firmato la delibera che dispone l’erogazione immediata di 110 milioni di euro al governo di Kiev, come espressione concreta della solidarietà e del sostegno dell’Italia a un popolo con cui coltiviamo un rapporto fraterno”, fa sapere Luigi Di Maio. Anche il Giappone dichiara la volontà di unirsi ai Paesi occidentali per escludere alcune banche russe dal sistema Swift. Il premier giapponese Fumio Kishida aggiunge che il suo Paese applicherà sanzioni al presidente russo Vladimir Putin e stanzierà 100 milioni di dollari in aiuti umanitari di emergenza per l’Ucraina.

Probabile effetto delle sanzioni, che rischiano di minare l’economia russa, il rubinetto del Gas resta bene aperto e disponile. Gazprom continuerà, infatti, a fornire gas russo per il transito in Europa attraverso il territorio ucraino come di consueto in conformità con le richieste dei consumatori europei – 107,5 milioni di metri cubi al 27 febbraio.

Proseguono in tutto il mondo le manifestazioni contro la guerra, in Russia le manifestazioni vanno avanti da giorni nonostante siano oltre 4 mila le persone arrestate e a Mosca davanti all’ambasciata ucraina si depongono fiori salvo incorrere nell’immediato fermo della polizia.  Intanto è calata un’altra notte in Ucraina ,un’altra notte in cui il tempo sarà scandito dal rumore delle esplosioni.  Zelensky ha invitato i cittadini di tutto il mondo ad unirsi alla guerra contro la Russia “in difesa dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo”. La situazione è sempre più instabile: Kiev è circondata e  il sindaco fa sapere che “non sarà più possibile evacuare i civili”.

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