Ucraina- Russia: allarme nucleare per attacchi a Zaporizhzhia, distrutto un arsenale di armi fornite a Kiev dalla Nato

di Corinna Pindaro

“Questa notte circa 60 razzi di tipo ‘Grad’ sono caduti sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 dei quali sul villaggio di Marhanets. Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche”. Lo ha reso noto su Telegram Yevhen Yevtushenko, il capo dell’amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol. L’attacco ha innescato un immediato allarme nucleare, i bombardamenti hanno infatti colpito un’area vicino al deposito a secco di combustibile nucleare esaurito. “Ovviamente, miravano ai contenitori di combustibile nucleare, che sono immagazzinati all’aperto vicino ai siti di bombardamento. 174 contenitori, ognuno dei quali contiene 24 assemblaggi di combustibile nucleare esaurito”, ha fatto sapere l’operatore nucleare ucraino Energatom.

“Secondo il rapporto, tre sensori di monitoraggio delle radiazioni attorno al sito sono stati danneggiati a causa di attacchi missilistici nemici”, prosegue il comunicato di Energatom, “pertanto, il rilevamento e la risposta tempestive in caso di deterioramento della situazione delle radiazioni o di fuoriuscita di radiazioni dai contenitori di combustibile nucleare esaurito sono attualmente impossibili. Inoltre, circa 800 metri quadrati sono stati danneggiati a causa dei numerosi piccoli frammenti delle esplosioni” e “in seguito all’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, il sistema di protezione di emergenza è stato attivato su uno dei tre reattori funzionanti, che si è spento”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di utilizzare la centrale nucleare di Zaporizhzhia “per il terrore” dopo l’accertamento di gravi danni alla struttura. Kiev e Mosca, come di consueto accade dall’inizio del conflitto, si accusano a vicenda per gli attacchi al più grande sito nucleare d’ Europa. Zelensky ha ancora una volta ribadito che “i terroristi russi sono diventati i primi al mondo a usare la centrale per il terrore”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan tenta nuovamente di intavolare una mediazione e  ha detto di aver offerto al presidente russo Vladimir Putin di tenere un incontro con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky in Turchia. Venerdì Erdogan ha incontrato Putin a Sochi, in Russia, per rafforzare la cooperazione economica ed energetica tra i due Paesi. Si è trattato del secondo incontro tra i due presidenti dopo l’inizio della guerra, in luglio si erano visti a Teheran.

Ma non solo, i bombardamenti russi hanno colpito un arsenale con 45 tonnellate di munizioni che l’esercito ucraino aveva ricevuto dai Paesi membri della Nato a Mykolaiv.

Nel frattempo, però, sono partite dai porti del Mar Nero quattro navi con prodotti alimentari ucraini inclusa una con 6 mila tonnellate di olio di semi di girasole, tra cui una destinata all’Italia. La nave diretta in Italia, a Monopoli, è la Mv Mustafa Necati. Le altre tre sono la Mv Glory, diretta a Istanbul con 66mila tonnellate di grano; la Mv Star Helena, diretta a Nantong/Machong (Cina) con 45mila tonnellate di farina; e la Mv Riva Wind, diretta a Iskenderun (Turchia) con 44mila tonnellate di grano.

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