Ucraina- Russia, Cosa è successo oggi: giorno 100

di Corinna Pindaro

Sono trascorsi cento giorni dal 24 febbraio, giorno in cui ebbe inizio l’invasione russa. E’ tempo di bilanci e se da una parte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si dice certo che “la vittoria sarà nostra”, dall’altra parte abbiamo il presidente russo Vladimir Putin che è convinto che la guerra condurrà ad un “esaurimento dell’Occidente” destinato a disgregarsi a causa di diverse problematiche, prima tra tutte l’aumento globale dei prezzi dell’energia. L’analisi certamente più obiettiva la offre, comunque, l’Onu. “Questa guerra non ha e non avrà vincitori. Piuttosto, abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive”, ha affermato in un comunicato Amin Awad, Segretario generale aggiunto e coordinatore Onu delle crisi per l’Ucraina.

Mosca: “La Russia ha ottenuto risultati nell’operazione speciale”

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel centesimo giorno di conflitto ha fatto sapere che “la Russia ha ottenuto alcuni risultati nella sua operazione militare speciale in Ucraina” e non si fermerà fino al raggiungimento di tutti gli obbiettivi. “Un buon numero di località sono state liberate dalle forze armate ucraine filo-naziste e la gente può iniziare a riportare la propria vita alla normalità. Questi sforzi continueranno fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale”, ha affermato Peskov.

Per quanto riguarda i rapporti della Federazione Russa con tutti gli altri Paesi dell’Occidente anzitutto è fissato un incontro tra il ministero degli Esteri di Mosca e i capi degli uffici dei media americani. L’incontro, secondo quanto dichiarato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sarà utile “per spiegare loro le conseguenze della linea ostile di Washington e problemi dei media in generale”. Infatti, secondo Zakharova,  le autorità statunitensi “continuano a esercitare una repressione mirata contro i media e i giornalisti russi. La Russia prenderà le misure di ritorsione più dure se il lavoro dei media e dei giornalisti russi negli Stati Uniti non sarà normalizzato”.

Vi è di più, Mosca ha annunciato che “sta monitorando il riarmo e un possibile aumento delle dimensioni delle forze armate tedesche”. Il riferimento è certamente all’affermazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha parlato dell’intenzione di rendere la Germania la più importante potenza militare occidentale. Secondo Zakharova, le affermazioni del Cancelliere “confermano che la Germania ha intrapreso una rimilitarizzazione forzata del suo Paese. Purtroppo, tutti sanno bene dalla storia come ciò possa finire. Seguiremo da vicino l’annunciato riarmo e un eventuale aumento delle dimensioni delle forze armate tedesche, tenendo conto dei suoi obblighi legali internazionali sulla moderazione nella sfera militare”.

I rapporti tra Russia e Italia, invece, si sarebbero deteriorati “non per nostra scelta”, ha fatto sapere l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov ed ha aggiunto che  il piano di pace italiano per l’Ucraina “non è stato consegnato alla parte russa, il che è piuttosto strano, dal momento che, a giudicare dalle notizie della stampa italiana, i suoi punti chiave ci riguardano direttamente. In ogni caso, i punti del piano relativi all’appartenenza territoriale e allo status della Crimea e delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk sono per noi inaccettabili”.

La crisi alimentare

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incontrato il presidente senegalese Macky Sall, nel ruolo di leader dell’Unione Africana. Nel corso dell’incontro Sall ha chiesto a Putin di “rendersi conto che i nostri Paesi, anche se sono lontani dal teatro di guerra, sono vittime a livello economico”. Sall ha poi dichiarato che le forniture alimentari devono essere “fuori” dal sistema di sanzioni occidentali. Ed effettivamente la situazione innescata con la mancanza delle esportazioni di grano, lasciato a marcire nei container in Ucraina, sembra essere sempre più preoccupante.

Kiev, peraltro, ha fatto sapere che il grano rubato all’Ucraina in realtà viene venduto dalla Russia a diversi Paesi, tra cui la Turchia. La denuncia arriva, proprio, dall’ambasciatore di Kiev ad Ankara, Vasyl Bodnar, che è arrivato a descrivere un vero e proprio trasferimento illegale di grano attraverso le acque turche oggetto di indagine da parte dell’Interpol. In questo contesto appare quantomeno un pò ambigua la proposta avanzata dal presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, che ha detto che Minsk è disposta a fare transitare il grano ucraino attraverso la Bielorussia con alcuni “compromessi”. “Se si creassero le condizioni per il transito del grano ucraino, i porti che lo gestiranno dovrebbero anche essere in grado di caricare merci dalla Bielorussia”, ha spiegato Lukashenko. La Bielorussia, infatti, uno dei principali produttori mondiali di potassio, è stata colpita da sanzioni occidentali dal 2021 che hanno interrotto le sue esportazioni di fertilizzante attraverso i porti del Mar Baltico.

Ue, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il sesto pacchetto di sanzioni

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia che prevede, oltre all’embargo al petrolio, misure restrittive per 65 persone e 18 entità. Tra questi, gli ufficiali dell’esercito russo considerati i responsabili dei massacri di Bucha e Mariupol, e l’ex ginnasta russa Alina Kabaeva, da molti considerata la fidanzata del presidente russo Vladimir Putin.

“Non può esserci impunità per i crimini di guerra. Aggiungiamo oggi alle nostre liste di sanzioni coloro che sono responsabili di aver consentito questa guerra ingiustificata e i crimini di guerra commessi a Bucha e Mariupol, aggiungendo più persone delle èlite militari ed economiche e quelle con stretti legami con il presidente Putin a sostegno della sua illegittima aggressione contro il popolo ucraino”, ha commentato l’alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

“Nel centesimo giorno della guerra russa in Ucraina il Consiglio Ue ha formalmente adottato il sesto pacchetto di sanzioni, che comprende anche il divieto del petrolio russo. L’Ue è unita e farà tutto il possibile per porre fine a questa guerra disastrosa”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello di 147,5 milioni di dollari finalizzato a sostenere il crescente bisogno umanitario dell’Ucraina. Secondo il dettagliato piano proposto dall’Oms 80 milioni di dollari sono necessari per la distribuzione al Paese di beni essenziali, quali medicinali e servizi sanitari vitali; 67,5 milioni di dollari dovrebbero essere destinati ai Paesi di accoglienza dei rifugiati in primo luogo Polonia, Repubblica Ceca, Moldavia, Romania. Inoltre, tutti gli operatori sanitari attivi in Ucraina riferiscono che la richiesta di aiuto più comune è di tipo psicologico per affrontare l’insonnia, l’ansia, il dolore e il dolore psicologico.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati