Ucraina-Russia, Cosa è successo oggi: giorno 106

di Mario Tosetti

Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso rivolto ai giovani imprenditori del Paese sottolineando che la Russia “non cadrà nella stessa trappola dell’Urss, la sua economia resterà aperta” e che la sfida cui si trova di fronte oggi il Paese è “tornare a rafforzarsi”.

Putin ha, poi, illustrato la sua teoria sulla sovranità. “Se uno Stato o un gruppo di Stati non possono prendere decisioni sovrane, allora sono colonie, e le colonie non hanno prospettive”. Per Putin non può esistere uno “stato intermedio tra un paese indipendente ed una colonia”. Inoltre, per il presidente russo il tema della sicurezza è strettamente connesso alla capacità tecnologica ed economica della Russia.  “Come riusciamo a raggiungere la sicurezza esterna senza avere le capacità tecnologiche, senza essere sovrani, indipendenti dal punto di vista tecnologico?” ha affermato Putin aggiungendo, “Non avremmo mai potuto avere le armi ipersoniche senza le tecnologie. Solamente quando ti capita di averne bisogno lo capisci. Quando abbiamo avuto queste armi io mi sono fatto portare l’elenco di chi decorare per questa realizzazione. Mi hanno portato un grandissimo elenco e lì non c’erano nomi di persone, c’erano nomi di aziende che hanno partecipato a questo processo. Sono rimasto sorpreso”.

Nel discorso di tenuto dal presidente russo non è mancato un attacco all’Occidente. Per Putin l’inflazione in atto è “il risultato dei loro errori. Stanno cercando di limitare le esportazioni dei nostri fertilizzanti e i prezzi sono aumentati, prima di tutto, più sui loro mercati che sul nostro. Stanno cercando di limitare le nostre risorse energetiche, e i prezzi sono saliti di nuovo alle stelle. Chiamano già inflazione con il mio nome, ma non abbiamo assolutamente nulla a che fare con questo  no, sul serio, è vero, non abbiamo assolutamente nulla a che fare con questo. Questo è il risultato dei loro errori, e di quelli a lungo termine”.

Nel frattempo, la Russia  ha avviato un’esercitazione nel Mar Baltico, pianificata anche con la Flotta Baltica, nei pressi dei campi di addestramento che si trovano nella regione di Kaliningrad. Un’area non molto distante da dove si è tenuta la 52esima edizione della Baltops (Iniziata nel 1971), ovvero le esercitazioni congiunte di Nato, Svezia e Finlandia.

Sul campo di battaglia

Mentre tutta l’attenzione è concentrata nel Donbass, dove le truppe russe sembrano essere in netto vantaggio nella regione di Kherson la resistenza delle truppe di Kiev sta mettendo a dura prova l’amministrazione civile-militare instaurata da Mosca. In particolare Oleksandr Samoilenko, presidente del consiglio regionale (che risponde al governo ucraino), si è detto “cautamente ottimista”, sottolineando che nella città occupata ci sono stati diversi episodi di resistenza. Ha invitato i residenti a cercare di allontanarsi dalla regione o di attrezzare rifugi: “Spero davvero che non ci saranno combattimenti di strada, la posizione della città è tale che sarà difficile per il nemico tenerla. E in generale, la regione di Kherson si trova su una pianura, quindi il nemico non ha un posto dove nascondersi. Sono sicuro che non ci saranno grandi combattimenti. Se le nostre forze armate guadagnano slancio, le porteranno al confine non solo con la Crimea, ma a quello con la Federazione Russa”

Intanto un tribunale dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, dopo un processo durato tre giorni, ha condannato a morte due combattenti britannici, Aiden Aslin e Shaun Pinner, e uno marocchino, Saaudun Brahim, catturati dai separatisti a Mariupol. L’accusa è di aver partecipato ai combattimenti in Ucraina in qualità di mercenari. Nel dettaglio, i reati contestati sono “sequestro forzato del potere o mantenimento forzato del potere” e “mercenarismo”. In particolare, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti, controllata da Mosca, ha specificato che i tre, arrestati ad aprile a Mariupol, si sarebbero dichiarati colpevoli e che la condanna verrebbe eseguita tramite fucilazione. La pena di morte è, infatti, sospesa in Russia, ma non nelle due repubbliche separatiste del Donbass. Tuttavia, i due inglesi si sono qualificati come marine ucraini e in quanto tali dovrebbero essere protetti dalla Convenzione di Ginevra sui prigionieri inoltre i tre hanno un mese di tempo presentare appello alla loro condanna: qualora fosse accolto, la pena potrebbe essere commutata in ergastolo o in 25 anni di detenzione.

Ue, von der Leyen: “L’Unione ha il dovere morale di partecipare alla ricostruzione dell’Ucraina”

“Cominceremo a ricostruire l’Ucraina e questo non è solo nell’interesse dell’Europa ma è nostro dovere morale dare un forte contributo alla ricostuzione. Tutti dovranno contribuire, le istituzioni finanziarie, ma noi abbiamo il dovere morale di ricostruire. Ne ho parlato con Zelensky, ci saranno iniziative per il finanziamento, un Piano Marshall per l’Ucraina, per il coordinamento, ma- ciò che è più importante, pensando alle case distrutte, alle macerie, è che ricostruiremo l’Ucraina, ma dovremo farlo in un modo migliore. Io sarà la responsabile per i soldi, e per le riforme legate agli investimenti, e la ricostruzione sarà di spettanza degli ucraini, loro decideranno come ricostruire, ma già ora chiedono consigli. Non bisogna ricadere in vecchie strutture. Se investiamo milioni e milioni, che peraltro apriranno la strada per l’ingresso nell’Ue, dobbiamo farlo nel modo migliore, e questi sono i principi del New European Bauhaus”, ha detto la presidente della Commissione europea in relazione all’iniziativa presentata dalla stessa von der Leyen tesa ad una politica urbanistica e architettonica sostenibile per l’ambiente. “Abbiamo bisogno dei vostri hint, abbiamo bisogno di voi”, ha aggiunto poi nel suo intervento.

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