Ucraina-Russia: Cosa è successo oggi, giorno 108

di Carlo Longo

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è partita in missione a Kiev senza preannunciare il viaggio per motivi di sicurezza. “Bello essere di nuovo a Kiev. Con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky farò il punto sul lavoro congiunto per la ricostruzione e sul progresso fatto dall’Ucraina nel suo cammino europeo”, ha scritto in un post su Twitter von der Leyen in cui ha aggiunto in lingua ucraina la frase: “L’Europa è con voi!”.

La presidente della Commissione europea ha, poi, parlato dei piani per la ricostruzione dell’Ucraina nella fase post-
bellica. “Stiamo lavorando ad una piattaforma per la ricostruzione. C’è un enorme volontà di ricostruire, da parte dei paesi europei, di altri amici, delle istituzioni finanziarie, e naturalmente delle imprese. Quel che vogliamo fare è creare una comune direzione di lavoro, una road map per definire come organizzare la ricostruzione in piena trasparenza per aiutare l’Ucraina a rialzarsi dalle ceneri. L’Ucraina è pienamente titolare della ricostruzione, noi abbiamo una lunga esperienza su come gestire una ricostruzione, fare riforme, canalizzare gli investimenti”.

La Russia dà vita ad un “nuovo G8”

Nel frattempo la Russia, espulsa dal 2014 dal G8 ha annunciato la volontà di dare vita ad un nuovo e diverso G8 a cui saranno invitati i Paesi che non hanno aderito alle sanzioni occidentali. Lo ha detto il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, su Telegram, che ha poi evidenziato quanto  “le economie di Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada continuano a scoppiare sotto la pressione delle sanzioni contro la Russia”.

Volodin ha, poi, continuato affermando: “La rottura delle relazioni economiche esistenti da parte di Washington e dei suoi alleati ha portato alla formazione di nuovi punti di crescita nel mondo. Il gruppo degli otto Paesi che non prendono parte alle guerre delle sanzioni – Cina, India, Russia, Indonesia, Brasile, Messico, Iran, Turchia – è superiore del 24,4% al vecchio gruppo in termini di Pil pro capite”. Secondo Volodin, questi paesi “vogliono sviluppare il dialogo e relazioni reciprocamente vantaggiose con la Russia”.

Sul campo di battaglia

L’ esercito russo continua a bombardare la città chiave di Severodonetsk, nell’Est dell’Ucraina, per strapparne il controllo totale. Le truppe ucraine sono in difficoltà da giorni e l’esaurimento delle munizioni comincia a farsi sentire sempre di più. Ad ogni modo nel bacino del Donbass, al confine con la Russia e già in parte controllato dai separatisti filorussi dal 2014,  “il nemico continua a compiere assalti nella città di Severodonetsk”, ha indicato il capo di stato maggiore delle forze armate ucraine. Ha riferito di 14 attacchi respinti in 24 ore nelle regioni di Donetsk e Lugansk, ma ha riconosciuto un “parziale successo” russo vicino al villaggio di Orikhovo.

Si aggrava la crisi alimentare innescata dalla mancanza di esportazione del grano ucraino. Ad oggi si stima che, solo nella scorsa settimana, sono state distrutte a causa dei bombardamenti russi fino a 300.000 tonnellate di grano  che si trovavano immagazzinate nel porto Mykolaiv sul Mar Nero. Il ministro dell’agricoltura ucraino, Taras Vysotskyi, ha fatto sapere  infatti che  secondo i registri, all’inizio della guerra i magazzini di uno dei più grandi terminal agricoli dell’Ucraina nel porto di Mykolaiv sul Mar Nero contenevano da 250.000 a 300.000 tonnellate di grano e mais.

Preoccupa, poi, non poco la situazione a livello epidemiologico della popolazione ucraina. Dopo la notizia di una probabile esplosione di colera a Mariupol, secondo il capo del dipartimento di Epidemiologia dell’Università di Leopoli, Natalia Vynohrad, con il protrarsi della guerra in Ucraina i focolai di malattie sono una possibilità concreta: tetano, epidemie di pidocchi e febbre tifoide sono tra i maggiori rischi menzionati. Tuttavia, non sembra che siano da sottovalutare le infezioni respiratorie a causa della lunga permanenza delle persone nei rifugi. “Innanzitutto parliamo di tubercolosi. Anche l’epatite B e C possono diventare un problema, a causa soprattutto di ferite non ben medicate”,ha detto Natalia Vynohrad che ha aggiunto quale ulteriore fattore di rischio le malattie “importate” dai russi sul territorio ucraino, da territori più remoti, “come Buriazia o Inguscezia, da cui possono arrivare versioni qui inedite di agenti patogeni nuovi di malattie comuni o malattie completamente esotiche”.

Intanto la Russia continua ad incentivare i cittadini ucraini a divenire, invece, cittadini russi attraverso “una procedura semplificata”. Le truppe di Mosca hanno, infatti, distribuito passaporti  in alcune parti della regione di Zaporizhia, una regione nel sud-est dell’Ucraina. Gli ucraini che li riceveranno saranno designati come cittadini russi a pieno titolo. Lo ha detto Vladimir Rogov un responsabile dell’autorità di occupazione secondo il quale più di 70.000 persone nella regione hanno già richiesto tale passaporto.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati