Ucraina-Russia, cosa è successo oggi: giorno 87

di Carlo Longo

Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista con cui vieta a quasi mille cittadini statunitensi l’ingresso negli Stati Uniti. Nel dettaglio, la lista conta 963 cittadini tra cui il presidente Usa Joe Biden, il segretario di Stato Anthony Blinken e il capo della Cia William Burns, nonché il Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, e l’attore Morgan Freeman .Nella lista compaiono politici, giornalisti e anche dei morti, come l’ex candidato repubblicano alle presidenziali John McCain, scomparso nel 2018. Non bannato invece l’ex presidente Usa Donald Trump.  La misura è stata adottata in  risposta alle sanzioni americane dopo he Mosca aveva già proibito  l’ingresso sul proprio territorio a dieci funzionari del governo britannico, tra cui il premier Boris Johnson, il ministro degli Esteri Liz Truss e il ministro della Difesa Ben Wallace.

Per tutta risposta il presidente americano Joe Biden, in visita in Corea del Sud, ha firmato il pacchetto di aiuti da quasi 40 miliardi di dollari per sostenere lo sforzo militare di Kiev contro l’invasione russa. Non si fa attendere, in proposito, il ringraziamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Grato al presidente Usa per aver firmato il provvedimento sull’ulteriore supporto per l’Ucraina – twitta Zelensky – E’ fondamentale la leadership degli Usa, del presidente Biden e del popolo americano nel sostenere la battaglia dell’Ucraina contro l’aggressore russo”. Zelensky ha inoltre sottolineato la necessità per Kiev di “nuova, potente assistenza per la difesa”, che “oggi serve più che mai”.

Sul campo di battaglia

Dall’Ucraina giungono notizie di almeno 30-40 miliardi di dollari di danno alle infrastrutture del trasporti. Ad essere state maggiormente colpite sono state le regioni del Donetsk, Karchiv e Kiec. Sono stati distrutti oltre 300 ponti, 50 passaggi ferroviari, sono state rase al suolo oltre 23 chilometri di strade.  Tutti gli aeroporti ucraino hanno subito almeno un attacco mentre sono oltre 20 le stazioni ferroviarie rase al suolo. Anche i porti hanno subito innumerevoli danni:  i porti sul Mar Nero, a partire da Mykolaiv, sono stati continuamente sotto il fuoco del nemico, danneggiati e paralizzati nelle loro attività. E’ il bilancio che il ministro delle Infrastrutture dell’Ucraina, Olexandr Kubrakov, descrive all’Adnkronos commentando: “Non esiste una infrastruttura sul suolo ucraino che non sia stata attaccata in qualche modo durante la guerra”. “Puntiamo alla ricostruzione di linee ferroviarie e alta velocità, con un ruolo chiave dell’Italia.

Zelensky sente Draghi

“Ho avuto una conversazione telefonica con Mario Draghi su sua iniziativa. Abbiamo discusso della cooperazione di difesa e della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini”, ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha “ringraziato” il premier italiano per “l’incondizionato supporto al cammino dell’Ucraina verso l’Ue”.

Volodymyr Zelensky, ha, inoltre, chiesto ai ministri della Difesa di oltre 40 paesi che si riuniranno online nella cosiddetta ‘Ramstein bis’ una decisione positiva in merito alla fornitura a Kiev del lanciarazzi multiplo MLRS. “Chiediamo a tutti i paesi di fornire sistemi MLRS, grazie ai quali l’Ucraina sarà in grado di prendere l’iniziativa e liberare il suo territorio”, ha detto nella conferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese Antonio Costa a Kiev aggiungendo,  “Se alcuni Paesi in Europa o nel mondo si sono abituati al fatto che il Donbass sia territorio occupato dalla Russia, voglio dire che non è una buona cosa, quello è il nostro territorio”.

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