Ucraina- Russia, Cosa è successo oggi: giorno 96

di Emilia Morelli

“Alla luce dei problemi sul mercato alimentare mondiale, verificatisi a causa dell’imprudente politica finanziaria ed economica dell’occidente, la Russia può esportare considerevoli quantità di fertilizzanti e prodotti agricoli se le sanzioni anti-russe saranno tolte”, queste le parole del presidente russo Vladimir Putin durante un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Un do ut des con tutti i connotati, che suona come un ricatto, proprio mentre la crisi alimentare si aggrava di giorno in giorno. Tuttavia, emerge la proposta di Erdogan in base alla quale la  Turchia è pronta a organizzare un incontro tra la Russia, l’Ucraina e l’Onu a Istanbul. Dal colloquio, comunque,  è stato escluso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che aveva invece dato la sua piena disponibilità a partecipare alla conversazione.

Intanto Kiev ha denunciato che la Russia ha rubato all’Ucraina, esportandolo poi illegalmente per conto proprio, quasi mezzo milione di tonnellate di grano. “Ci sono prove da tutte le regioni temporaneamente occupate: Cherson, Zaporizhia, Luhansk, Donetsk e Kharkiv. Il carico viene portato in Russia, principalmente da Kharkiv, Donetsk, Lugansk attraverso la Crimea”, ha detto il viceministro per le politiche agrarie e l’alimentazione Taras Vysotskyi specificando che “Gli invasori inizialmente hanno cercato di vendere grano rubato in Egitto e Libano, che però non hanno accettato di acquistare”.

Sul campo di battaglia

Si aggrava sempre di più la situazione nell’est dell’Ucraina laddove gli scontri sono sempre più violenti. Ha perso la vita, proprio nel Donbass a Severdonetsk un giornalista francese, Frederic Leclerc-Imhoff, colpito da una scheggia di proiettile  mentre seguiva un’evacuazione. Il presidente francese Emmanuel Macron in un post su twitter ha scritto che il giornalista 32enne era in “Ucraina per mostrare la realtà della guerra. A bordo di un autobus umanitario, con i civili costretti a fuggire per sfuggire alle bombe russe, è stato colpito a morte da colpi di arma da fuoco. Condivido il dolore della famiglia, dei parenti e dei colleghi di Frédéric Leclerc-Imhoff, a cui porgo le mie condoglianze. A coloro che svolgono la difficile missione di informare nei teatri delle operazioni, vorrei ribadire il sostegno incondizionato della Francia”.  A seguito della morte del cronista si sono interrotte le operazioni di evacuazione. Il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai, aveva riferito su Telegram.”Oggi un nostro veicolo blindato di evacuazione stava per prelevare 10 persone dall’area ed è finito sotto il fuoco nemico – ha scritto – una ferita mortale al collo è stata ricevuta da un giornalista francese accreditato che stava lavorando sull’evacuazione, un poliziotto di pattuglia è stato salvato da un elmetto”. La notizia della morte del giornalista nell’est dell’Ucraina è giunta mentre la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, si trova in visita a Kiev.

In corso il Consiglio europeo straordinario

Iniziato alle 17 il vertice europeo, la riunione di due giorni durante la quale i capi di stato e di governo dell’Ue sono chiamati a decidere sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nel corso del Consiglio straordinario è previsto un collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

In relazione alla misura più discussa tra le misure, quella sull’embargo del petrolio russo, il premier ungherese Viktor Orban prima del vertice ha affermato “Non c’è accordo al momento. Siamo pronti a sostenere il sesto pacchetto di sanzioni se ci saranno soluzioni per l’Ungheria”. Orban ha poi aggiunnto che l’esclusione del petrolio via oleodotto “è una buona soluzione ma dobbiamo avere garanzie di poter avere il petrolio russo in altro modo se ci dovesse essere un incidente al condotto. Per noi è molto semplice: l’energia è una questione seria, prima bisogna avere soluzione e poi le sanzioni. Se oggi non ci sarà un accordo su questo la responsabilità deve ricadere sulle spalle della Commissione”, ha aggiunto il premier ungherese.

Sul punto, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è mostrata cauta.  “Sul sesto pacchetto di sanzioni abbiamo lavorato duramente, si sono fatti passi avanti ma non siamo ancora alla meta: hoaspettative basse su un accordo nelle prossime 48 ore. È importante mantenere la solidarietà e l’unità dell’Ue”, ha detto von der Leyen. A dirsi fiduciosi su un esito positivo sono invece il presidente del consiglio stesso, Charles Michel, e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrel, secondo il quale  “le sanzioni hanno creato già molti danni nell’economia russa, le induistrie russe devono fermarsi, e da qui all’estate la situazione economica in Russia sarà molto negativa”. Borrel ha anche rimarcato anche la necessità di continuare a fornire armi a Kiev. Per quanto riguarda, poi, le altre misure contenute nel sesto pacchetto di sanzioni sembra che vi sia accordo sulla rimozione dallo Swift della Sberbank, la più grande istituzione finanziaria della Russia e un divieto di trasmissione a tre enti controllate da Mosca. Altro tema in discussione è quello inerente la possibilità di confiscare i beni “congelati” dalla Russia nell’ambito di altre sanzioni. Vi è poi, la proposta sul tetto al prezzo del gas, la cooperazione in materia di difesa e sicurezza ed il tema della sicurezza alimentare, con l’urgenza di permettere l’uscita dal Mar Nero del grano ucraino: “La Russia usa il grano come un’arma, dobbiamo capire come far uscire 20 milioni di tonnellate di grano dall’Ucraina, non è facile, ma è una questione di enorme portata: non possiamo affamare il mondo, che è quello che Putin sta facendo”, ha detto Borrel.

“Accogliamo con favore la bozza delle conclusioni del Consiglio europeo, speriamo che possa essere confermato stasera, naturalmente avremmo voluto che si facesse di più”, ma è positivo che ci siano stati dei progressi. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, arrivando al vertice straordinario Ue. “La posizione del Parlamento europeo è chiara, abbiamo bisogno di azzerare la dipendenza dalla Russia per tutti i combustibili fossili” e” comprare l’energia e diversificare le nostre risorse dai nostri amici e non dai nostri nemici”, ha spiegato Metsola, auspicando inoltre, una “dichiarazione inequivocabile” sullo status di paese candidato dell’Ucraina all’Ue.

Gli Usa non invieranno sistemi missilistici in Ucraina

Il presidente Usa, Joe Biden, ha chiarito che gli Usa non invieranno in Ucraina sistemi missilistici in grado  di raggiungere il territorio russo.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev giudica “ragionevole” la decisione del presidente Usa Joe Biden di non fornire all’Ucraina missili a medio raggio in grado di raggiungere la Russia. Lo riporta la Tass. In caso di attacchi alle sue città, la Russia, aggiunge Medvedev, colpirebbe i centri “decisionali criminali”, alcuni dei quali sono “ben lontani da Kiev”.

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