Ucraina-Russia: Draghi: “Domanda di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia è risposta all’aggressione russa”, Ue: presentato il nuovo RepowerEu

di Carlo Longo

“Crimini atroci, come aver assistito a uccisioni di familiari, spingono alla disperazione e al suicidio e per questo abbiamo messo a disposizione anche una linea telefonica dedicata al supporto psicologico ricevendo già, dagli inizi di aprile, 1100 chiamate. Sono almeno 400 le persone che hanno raccontato di aver visto morire i propri cari e di questi 104 sono bambini”, ha spiegato Lyudmila Denisova, Commissaria dei Diritti Umani che ha continuato, “Riceviamo circa 700 chiamate al giorno e finora ci sono stati segnalati circa 43mila crimini di guerra. Tantissime negli ultimi giorni le richieste di aiuto dalla zona di Kharkiv. In un’ora due giorni fa sono arrivate dieci segnalazioni di violenze e in otto casi si trattava di minori e in due si trattava di bambini di appena dieci anni. Ci sono adolescenti violentate dai soldati russi che sono rimaste incinte”.

Se quello descritto dalla Desinova è un volto della guerra, forse il più crudele, ve ne sono di altri. Strettamente connessa alla situazione in Ucraina vi è la domanda di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. La richiesta di adesione “E’ una chiara risposta all’aggressione russa all’Ucraina. L’Italia appoggia l’adesione alla Nato della Finlandia così come quella della Svezia”, ha detto il presidente del Consiglio Mario  Draghi che ha ricevuto la premier finlandese Sanna Marin a Palazzo Chigi. “Il contesto della sicurezza europea è cambiato perchè la Russia ha detto che non rispetta i principi fondamentali e vuole limitare la libertà degli altri paesi e noi non siamo disposti a tollerare questa guerra. Noi vogliamo garantirci la sicurezza per noi e per l’Ue. La decisione del parlamento è stata schiacciante ed il nostro presidente della Repubblica ha riconosciuto che l’adesione alla Nato rafforza l’Alleanza nel suo insieme ed è importante che anche la Svezia abbia deciso di aderire”, ha detto a sua volta la 36enne premier finlandese  che ha continuato:”La risposta dell’Ue” contro la Russia è stata “forte e unita ma dobbiamo fare di più. La Finlandia è pronta a considerare nuove misure congiunte per diminuire le entrate russe derivanti dalle esportazioni energetiche”.

E’ previsto per il 20 maggio, invece, l’incontro tra la premier svedese ,Magdalena Andersson, e il presidente finlandese, Sauli Niinisto, insieme con il presidente Usa, Joe Biden, alla Casa Bianca.  Alla vigilia dell’incontro Joe Biden ha affermato: “Gli Stati Uniti lavoreranno con Finlandia e Svezia, nel vigilare contro qualsiasi minaccia alla nostra sicurezza comune: e per scoraggiare e affrontare un’aggressione o la minaccia di un’aggressione, mentre le loro domande di adesione alla Nato vengono prese in considerazione. Non vedo l’ora di lavorare con il Congresso degli Stati Uniti e i nostri alleati della Nato – per portare rapidamente Finlandia e Svezia nella più forte alleanza difensiva della storia”. Il presidente ha sottolineato il fatto che i due paesi scandinavi “sono partner stabili e di lunga data degli Stati Uniti”, e che entrando nella Nato “rafforzeranno ulteriormente la nostra cooperazione in materia di difesa: e ciò andrà a beneficio dell’intera Alleanza atlantica”.

La decisione di fare domanda di adesione alla Nato è stata determinata dalla ferma volontà di non restare “in una posizione molto vulnerabile” per i due Paesi del Baltico. Per l’approvazione della domanda è necessario però l’accordo unanime dei 30 Paesi membri dell’Alleanza ed al momento la Turchia si è detta contraria all’adesione. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando al Parlamento turco, ha chiesto che gli alleati “ascoltino le (sue) preoccupazioni”. “Non possiamo dire di sì. Sostenere il terrorismo e chiedere il (nostro) appoggio è mancanza di coerenza”, ha insistito il capo dello Stato turco che ha inoltre accusato Finlandia e Svezia di dare rifugio a  30 membri del PKK, Partito dei Lavoratori del Kurdistan, classificato come organizzazione terroristica, tanto dalla Turchia quanto dagli Usa e Ue. “La nostra unica aspettativa è che la NATO mostri buona volontà nei confronti degli sforzi legittimi della Turchia per proteggere i suoi confini”, ha aggiunto Erdogan chiarendo quali sono le condizioni affinchè il Paese non ponga il veto all’adesione: o i Paesi scandinavi daranno finalmente l’ok all’estradizione dei “30 terroristi” o la Turchia “non potrà dire di sì”. Il presidente turco ha, inoltre, avvertito che le delegazioni diplomatiche di Finlandia e Svezia, annunciate nei prossimi giorni ad Ankara, non sono le benvenute.  Nel frattempo il  portavoce presidenziale turco Ibrahim Kalin ha avuto una serie di colloqui telefonici con i consiglieri dei capi di Stato e dei ministri degli Esteri di Germania, Svezia, Finlandia, Regno Unito e Stati Uniti, ha riferito la presidenza turca. Kalin ha fatto sapere ai ministri dei vari Paesi che la Turchia attende risposte concrete alla sua preoccupazione in materia di sicurezza nazionale e che “in caso di “mancata realizzazione delle aspettative della Turchia”, il processo di adesione dei paesi nordici “non può andare avanti”.

La ferma opposizione turca sta ponendo, quindi, qualche dubbio sull’effettiva possibilità che il procedimento di adesione dei due Paesi del Nord si concluda entro una o due settimane, come auspicato dal  segretario generale Jens Stoltenberg secondo il quale i problemi relativi al processo di adesione possono essere risolti. “Devono essere presi in considerazione gli interessi di sicurezza di tutti gli alleati e siamo determinati a lavorare su tutte le questioni e raggiungere rapidamente conclusioni”, ha dichiarato Stoltenberg.

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