Se l’analisi si rivelasse corretta di fatto impiego di decine di miliardi di dollari in armi e attrezzature militari occidentali di fatto risulterebbe vana. Ha commentato la notizia apparsa sul WP Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza nazionale di Joe Biden, che non azzarda previsioni “perché la guerra, questa guerra, è imprevedibile”
di Mario Tosetti
L’intelligence statunitense stima che la controffensiva dell’Ucraina non riuscirà a raggiungere Melitopol, la città chiave del sud-est del Paese. La notizia si apprende da quanto riferito al Washington Post da fonti anonime al corrente di tali informazioni al momento considerate riservate. Sembra che la valutazione dell’Intelligence Usa sia fondata sulla capacità della Russia di difendere e presidiare i territori occupati in cui sono disseminati campi minati e trincee.
Ad ogni modo si tratta di una previsione funesta che se si rivelasse corretta, significherebbe che Kiev non riuscirebbe a raggiungere uno dei principali obiettivi della sua controffensiva, ovvero riuscire entro l’anno a bloccare il corridoio terrestre che collega la Russia alla Crimea.
E’ chiaro quindi che occorre un’attenta valutazione e sono molti gli interrogativi che dovrebbero porsi tanto Kiev quanto le capitali occidentali. Se l’analisi si rivelasse corretta di fatto l’impiego di decine di miliardi di dollari in armi e attrezzature militari occidentali di fatto risulterebbe vana. Peraltro il tutto avviene nello stesso giorno in cui gli Stati Uniti hanno dato la luce verde a Danimarca e Olanda per la consegna degli F16 all’Ucraina.
Dagli Usa è arrivato il no comment di Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza nazionale di Joe Biden, che non azzarda previsioni “perché la guerra, questa guerra, è imprevedibile” e ha sottolineato: ” Negli ultimi due anni ci sono state molte analisi su come la guerra si sarebbe evoluta. Noi stiamo facendo di dutto per sostenere gli ucraini, ho fiducia nel loro coraggio”.
Ad ogni modo è chiaro che quella dell’Intelligence Usa è una nuova doccia fredda piombata a pochi giorni dalle querelle tra Kiev e la Nato: il capo di gabinetto, Stian Jenssen, aveva detto che l’Ucraina potrebbe alla fine cedere territori alla Russia come parte di un accordo per porre fine alla guerra ed entrare nell’Alleanza. Jenssen si era poi corretto e il segretario generale Jens Stoltenberg aveva quindi chiuso la questione ribadendo che spetta solo agli ucraini decidere quando ci saranno le condizioni per avviare negoziati di pace.
La sensazione, comunque è che gli Usa comincino a scalpitare anche perché la guerra dura ormai da quasi un anno e mezzo e oltre ai miliardi brucia anche vite umane. Il bilancio è agghiacciante. Secondo il New York Times sono 500 mila i soldati morti o feriti tra le file ucraine e russe, un calcolo comunque difficile da effettuare considerato che Mosca tende ad abbassare le stime e Kiev non riporta dati ufficiali.
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