Ucraina: si combatte via cielo, mare e terra. Mattarella convoca il Consiglio Supremo di difesa, forti le condanne da parte dei leader del G7

di Carlo Longo

Una guerra su vasta scala, sono molteplici i fronti coinvolti, sono multiple le direzioni d’attacco: sono impiegate forze di terra, d’aria e navali. E’ un tipo di guerra che tutti pensavamo di aver letto sui libri di storia e non potesse più ripetersi. Kiev ha chiamato i cittadini alle armi. “Tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione” ha scritto su Facebook il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov. Intanto però i militari russi, già alle 13, hanno sfondato la frontiera e sono alle porte della regione di Kiev mentre contemporaneamente al Porto di Odessa si assiste ad una pioggia di missili e gli elicotteri lanciano attacchi dal cielo. Il numero dei morti è in progressivo aumento. Dopo un lungo combattimento, con evidenti rischi di distruzione degli impianti di stoccaggio delle scorie, l’Ucraina ha perso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl e Kiev non ha informazioni sulle condizioni in cui si trovano i reattori spenti, la zona di confinamento e il magazzino delle scorie nucleari mentre i dipendenti del sito sono di fatto in stato di sequestro.

La situazione è drammatica. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di convocare il Consiglio Supremo di Difesa che si riunisce due volte l’anno salvo eventi straordinari. “La Repubblica Italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina”, questo il monito contenuto nella nota diffusa dal Quirinale dopo il Consiglio. Il Quirinale prosegue affermando che “Il Consiglio Supremo di Difesa esprime la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale e una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globali”. E nel ribadire la richiesta di un’immediata cessazione delle ostilità l’Italia  garantisce “il pieno sostegno all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina, Paese europeo amico e democrazia colpita nella sua sovranità”. Il Consiglio Supremo di Difesa comunica, quindi, che “nell’affrontare la crisi in atto, l’Italia manterrà uno stretto raccordo con i propri partner in tutti i principali consessi internazionali. Insieme con i Paesi membri dell’Ue e gli alleati della Nato è indispensabile rispondere con unità, tempestività e determinazione”.

Il Premier, Mario Draghi, dopo aver preso parte al Consiglio Supremo di Sicurezza ha partecipato ad un G7 straordinario in videoconferenza. L’operato russo è ritenuto in maniera unanime una una grave violazione del diritto internazionale, pertanto anche come G7 “stiamo portando avanti sanzioni economiche e finanziarie severe e coordinate”, si legge in una nota congiunta dei leader del G7 che prosegue: “Facciamo appello a tutti i partner e membri della comunità internazionale a condannare questo attacco con la massima fermezza, a stare spalla a spalla con l’Ucraina e ad alzare la voce contro questa palese violazione dei principi fondamentali della pace e della sicurezza internazionali. Il presidente Putin ha reintrodotto la guerra nel continente europeo. Si è messo dalla parte sbagliata della storia”.

E ancora, i leader mondiali si impegnano “a sostenere la pace, la stabilità e il diritto internazionale. Siamo uniti nel nostro sostegno al popolo ucraino e al suo governo democraticamente eletto. In quest’ora buia i nostri pensieri sono con il popolo ucraino. Siamo pronti a sostenere con l’assistenza umanitaria al fine di mitigare le sofferenze, anche per i rifugiati e gli sfollati a causa dell’aggressione russa. Chiediamo alla Federazione Russa di fermare lo spargimento di sangue, di ridurre immediatamente l’escalation e di ritirare le sue forze dall’Ucraina. Chiediamo inoltre alla Russia di garantire la sicurezza della Missione speciale di monitoraggio dell’Osce. Condanniamo inoltre il coinvolgimento della Bielorussia in questa aggressione contro l’Ucraina e invitiamo la Bielorussia a rispettare i suoi obblighi internazionali. Condanniamo il presidente Putin per il suo coerente rifiuto di impegnarsi in un processo diplomatico per affrontare questioni relative alla sicurezza europea, nonostante le nostre ripetute offerte. Restiamo uniti ai partner, tra cui la Nato, l’Ue e i loro Stati membri, nonché l’Ucraina e rimaniamo determinati a fare ciò che è necessario per preservare l’integrità dell’ordine internazionale basato sulle regole”, spiegano infine i leader del G7 che concludono specificando: “stiamo anche monitorando da vicino le condizioni del mercato globale del petrolio e del gas, anche nel contesto dell’ulteriore aggressione militare della Russia contro l’Ucraina. Sosteniamo l’impegno e il coordinamento coerenti e costruttivi tra i principali produttori e consumatori di energia verso il nostro interesse collettivo per la stabilità delle forniture energetiche globali e siamo pronti ad agire secondo necessità per affrontare potenziali interruzioni”.

Le condanne e le sanzioni della comunità internazionale non scalfiscono Putin che prosegue dritto per la sua strada. Il presidente russo, rivolgendosi agli imprenditori in una trasmissione andata in onda sulla Tv russa ha dichiarato espressamente che “La Russia resterà nell’economia mondiale” e l’Occidente ha commesso un grave errore a imporre le sanzioni.  Il leader russo ha poi aggiunto: “Non credo che ai nostri partner convenga spingerci fuori dal sistema economico mondiale, ma potrebbe succedere, e alcune misure ci saranno senza dubbio. Noi dobbiamo dare una maggiore libertà imprenditoriale, assicurando da parte del governo una azione prevedibile. Vi chiedo di aiutare a sostenere la situazione economica che si verrà a creare da questa situazione, non possiamo prevedere quali sono i rischi geopolitici con certezza, ma il rapporto tra economia e governo si baserà sulla prevedibilità”.

Per Putin l’invasione dell’Ucraina è stata una misura necessaria. “Siamo stati costretti ad adottare queste misure, altrimenti i rischi erano tali per noi che non avremo saputo più nemmeno se il nostro paese avrebbe continuato a esistere”, ha concluso il presidente russo. Le rassicurazioni del leader russo non hanno evidentemente trovato acritici consensi in tutta la popolazione. Forti le proteste  contro la guerra in Ucraina che si sono svolte contemporaneamente in 40 città della Russia e che sono state represse con la forza e con un bilancio di 705 arresti. Inoltre, mentre Putin parla in Tv diciotto aerei da trasporto strategici Il-76 russi sono decollati da Pskov, in Russia, e volano in direzione di Kiev, portando forse paracadutisti, secondo quanto riferito Kyev Indipendent citando Christo Grozev, direttore del sito giornalistico investigativo Bellingcat,. “Il loro unico obiettivo plausibile – ha affermato Grozev – sarebbe di prendere e sottomettere Kiev (e installare un governo fantoccio) oggi, mentre il mondo sta guardando e non sta facendo praticamente nulla”.

Intanto occorrerà comprendere che ruolo assumerà la Cina e mentre, nelle prossime ore si attende un Consiglio europeo straordinario e un Vertice della Nato in videoconferenza, l’andamento del mercato risente di quanto sta accadendo in Ucraina. Le borse chiudono in rosso, il gas naturale ha subito un’impennata mai vista, con un picco del 60% a 143 euro per megawatt ora per poi scendere leggermente a 126 euro. Vola anche il petrolio, che torna ai massimi dal 2014, ma più in generale la corsa al rialzo riguarda tutte le materie prime, dal grano al mais.

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