Ucraina: Stoltenberg:” Significativa fornitura di armi dalla Nato”, von der Leyen: “Inasprire le sanzioni e liberarci dai combustibili fossili”

di Carlo Longo

I leader dei Paesi membri della Nato si sono riuniti per un summit straordinario a cui è seguita una riunione del G7. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in collegamento si è rivolto ai capi di Stato e di Governo della Nato e ha affermato che l’Alleanza non ha “fornito una risposta chiara” alla richiesta di aiuto di Kiev. “Mi sono rivolto a voi con una richiesta logica di chiudere il nostro cielo in qualsiasi formato, in modo da proteggere i nostri cittadini dalle bombe e dai razzi russi. Non abbiamo sentito una risposta chiara. L’Ucraina non ha armi antimissili. La nostra aviazione è molto ridotta rispetto alla loro e per questo loro utilizzano armi di distruzione di massa”, ha detto Zelensky che ha richiesto “aiuti militari senza restrizioni, come senza restrizioni la Russia usa tutto il suo arsenale “. Il presidente ucraino ha poi specificato :”Abbiamo chiesto i carri armati per  eliminare il blocco delle nostre città. Mariupol, Berdyansk, Melitopol e altre città in cui la Russia tiene in ostaggio centinaia di migliaia di persone creando una fame artificiale: manca l’acqua, cibo, manca  tutto. Voi avete non meno di 20mila carri armati, l’Ucraina ne ha  chiesto 1%”.

Zelensky ha poi incalzato sostenendo: “E’ vero che non facciamo parte  dell’Alleanza, e non rientriamo nell’ombrello di protezione  dell’articolo 5. C’è la sensazione che ci troviamo in una zona grigia  tra la Russia e l’occidente ma difendiamo i valori che ci accomunano  con voi, e lo facciamo da un mese ormai. E’ un mese dell’eroica  resistenza, è un mese di sofferenze atroci, un mese delle distruzioni  di un paese pacifico”. Il presidente ucraino ha poi accusato la Russia di “usare bombe al fosforo” in Ucraina e di aver investito nella morte, mentre il mondo investiva nella vita. “Negli ultimi decenni la Russia ha  accumulato grandi risorse militari sia di mezzi che di personale  effettivo, di bombe, razzi. Hanno investito fondi colossali nella  morte, mentre il mondo investiva nella vita. Ma l’Ucraina riesce a  resistere, purtroppo a costo di tante vite umane, di case distrutte,  di 10 milioni di profughi in totale, di cui 3,5 si trovano sui vostri  territori, territori dei paesi Nato. Sono grato che abbiate sostenuto  queste persone, ma purtroppo la gente continua a dover lasciare la  propria casa”.

Al termine del summit il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha fatto sapere che “è stata approvata una significativa fornitura di armi all’Ucraina tra cui anticarro, difesa aerea e droni che si sono dimostrati altamente efficaci”. Stoltenberg non ha però nascosto la preoccupazione sul possibile uso di armi chimiche della Russia “perché vediamo che sta cercando di creare una sorta di pretesto-ha spiegato- accusando l’Ucraina, gli Usa e gli alleati della Nato prepararsi ad usare armi chimiche e biologiche e abbiamo visto prima che questo un modo di accusare gli altri è effettivamente una via per creare un pretesto per fare lo stesso loro stessi. Le accuse contro l’Ucraina sono assolutamente false e qualsiasi uso di armi chimiche cambia totalmente la natura del conflitto” e “avrà ampie conseguenze diffuse”.

I leader della Nato si sono, inoltre, accordati per investire il 2% del Pil nazionale nel settore della difesa ed in vista del vertice di Madrid gli alleati presenteranno già dei piani per destinare tali fondi. “I leader hanno approvato il dispiegamento di 4 nuove unità di combattimento in Romania, Ungheria, Bulgaria e Slovacchia”, ha dichiarato Stoltenberg sottolineando il continuo supporto all’Ucraina. Il segretario generale ha poi aggiunto che non possono essere fornite informazioni dettagliate sugli aiuti militari forniti al governo ucraino, sebbene il sostegno dell’Alleanza transatlantica sia rilevante.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una dichiarazione stampa ha ribadito che l’alleanza della Nato è “forte e unita come non lo è mai stata” e ha promesso un sostegno costante all’Ucraina. “I leader della Nato si sono incontrati oggi in occasione del primo anniversario dell’invasione ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia per ribadire il nostro forte sostegno al popolo ucraino, la nostra determinazione a ritenere la Russia responsabile della sua guerra brutale e il nostro impegno a rafforzare l’Alleanza Nato” ha dichiarato Biden nella nota pubblicata dalla Casa Bianca. Il presidente ha aggiunto che insieme agli alleati si sono impegnati a fornire “attrezzature aggiuntive, compresi i sistemi di difesa aerea, per aiutare l’Ucraina”. Biden ha aggiunto che si sta lavorando per “rafforzare la difesa collettiva della Nato, in particolare sul fianco orientale” e ha confermato “l’istituzione di quattro nuovi gruppi tattici in Slovacchia, Romania, Bulgaria e Ungheria” a prova che “difenderemo e proteggeremo collettivamente ogni centimetro del territorio della Nato”.

A seguito del summit straordinario della Nato non tarda ad arrivare la risposta di Mosca secondo cui la decisione della Nato di continuare a sostenere Kiev conferma che l’Alleanza Atlantica vuole che le ostilità continuino.  “Gli Stati membri dell’organizzazione hanno dimostrato assoluta lealtà a Washington, la loro disponibilità a seguire le sue linee guida per il totale contenimento della Russia la decisione annunciata al vertice di continuare a fornire supporto politico e pratico al regime di Kiev conferma l’interesse a continuare le ostilità”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Nelle conclusioni del G7 si legge, invece, che la riunione dei leader delle potenze mondiali lavorerà insieme per “sostenere la raccolta delle prove dei crimini di guerra in Ucraina. Siamo sconvolti dai devastanti attacchi contro la popolazione e le infrastrutture civili ucraine, compresi ospedali e scuole” si legge nel documento che continua, “l’aggressione militare russa e la sofferenza e la perdita di vite umani che sta provocando”. I leader esprimono apprezzamento “per le inchieste dei meccanismi internazionali, compresa la procura della Corte Penale Internazionale” sottolineando come la guerra di Putin “sta mettendo sotto crescente pressione la sicurezza alimentare globale. Restiamo determinati a monitorare e a fare il necessario per prevenire e rispondere alla crisi della sicurezza alimentare”.

“Oggi Bruxelles è il centro del mondo libero. Abbiamo deciso di intensificare il nostro sostegno all’Ucraina, inasprire le sanzioni contro la Russia e liberarci dai combustibili fossili russi”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arrivando al consiglio europeo dopo il G7. “Domani insieme al presidente Biden presenteremo un nuovo capitolo nel nostro partenariato energetico. Si tratta di Gnl aggiuntivo dagli Stati Uniti per l’Unione europea, che sostituisce il Gnl della Russia”. Intanto il Parlamento Europeo ha adottato misure di azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa tramite procedura d’urgenza (CARE),  a distanza di due settimane da quando la Commissione europea ha presentato la sua proposta. Il testo è stato approvato con 562 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astensioni. Questo aggiornamento delle regole dei fondi UE di coesione dovrebbe permettere una rapida riassegnazione dei finanziamenti per aiutare i Paesi UE e le loro regioni a fornire un sostegno di emergenza (alloggio temporaneo, cibo e acqua, cure mediche o istruzione) alle persone in fuga dall’aggressione russa in Ucraina. Ai fondi già disponibili, potrebbero aggiungersi quelli della politica di coesione 2014-2020 che non sono ancora stati assegnati o spesi, e ulteriori 10 miliardi di euro da “REACT-EU”. A partire dal 24 febbraio, data che segna l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i Paesi UE possono chiedere all’Unione retroattivamente l’importo investito per utilizzarlo per aiutare i rifugiati ucraini. L’UE dovrebbe essere in grado di finanziare il 100% dei fondi di coesione (invece dell’85%) spesi dai Paesi UE per un altro anno, da metà 2021 a metà 2022.

Nel frattempo l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione proposta dagli occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”,  l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari. Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore,  5 i contrari e 38 gli astenuti. Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea e Nord Corea i contrari, la Cina è tra gli astenuti.

Intanto sul campo però l’offensiva continua. I russi, secondo quanto riferisce Kiev, avrebbero sparato sui civili in coda per ricevere aiuti umanitari nella città di Kharkiv e starebbero schierando rinforzi militari in Bielorussia e Crimea per rafforzare il loro arsenale, con l’obiettivo di circondare Kiev e occupare interamente le regioni di Donetsk e Lugansk, nel Donbass.  Il leader della repubblica russa di Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha annunciato che le sue forze hanno assunto il controllo del municipio di Mariupol, la grande città nel sud-est dell’Ucraina assediata da settimane dall’esercito russo. “I ragazzi riferiscono via radio di aver liberato l’edificio dell’amministrazione di Mariupol e di aver issato lì la nostra bandiera”, ha dichiarato Kadyrov via Telegram, assicurando che le forze ucraine hanno “abbandonato le loro posizioni”. Il leader ceceno ha aggiunto che altri reparti russi stanno avanzando parallelamente in questo grande porto in larga parte distrutto dai bombardamenti.

Si aggiunge, poi, un ulteriore tassello alla  campagna di veicolazione delle informazioni in Russia. Un mese dopo l’inizio dell’invasione  russa dell’Ucraina, la televisione russa di stato ha mostrato scene di devastazione provocate dal conflitto, comprese immagini riprese da un drone della distruzione di Mariupol. Tuttavia,  della devastazione il primo canale russo della tv ha accusato le forze ‘nazionaliste’  ucraine. “Queste sono tristi immagini. Immagini agghiaccianti. Nella  loro ritirata i nazionalisti cercano di radere tutto al suolo”, ha  dichiarato  la giornalista Olesya Loseva e non è la prima volta che la propaganda di Mosca accusa gli ucraini di bombardare le loro stesse città. Ai primo di marzo, la tv russa ha accusato le forze ucraine di aver bombardato Kharkiv per fomentare sentimenti anti russi.

Dopo una lunga sospensione dal 28 febbraio ha riaperto la borsa russa chiudendo con un rialzo del 4,37%, dopo aver toccato un massimo dell’11,77%. Sembra, comunque, che il rialzo sia stato agevolato dalle misure adottate dal governo,che ha vietato lo short selling e le vendite di azioni da parte degli stranieri, oltre ad avere messo in campo il fondo sovrano per acquistare titoli e sostenere le quotazioni. “Quello che stiamo vedendo è una farsa: una riapertura del mercato stile Potemkin. Dopo aver tenuto chiusi i suoi mercati per circa un mese, la Russia ha annunciato che consentirà solo al 15% delle azioni quotate di scambiare, gli stranieri non potranno vendere le proprie azioni e lo short selling è stato vietato. Allo stesso tempo la Russia ha chiarito che il governo sta riversando risorse per sostenere artificialmente le azioni delle società che stanno scambiando”, così Daleep Singh, vice consigliere per la sicurezza nazionale Usa, delegato alle questioni economiche internazionali, ha commentato in una nota la riapertura della borsa di Mosca.

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