Ucraina: strage a Kramatorsksk possibile attacco false flag, Ue: “le sanzioni causeranno alla Russia una perdita di 8 miliardi”

di Emilia Morelli

Da quando è iniziata l’invasione russa in Ucraina abbiamo assistito ad un’inaudita ferocia sul campo di battaglia, aspre lotte sul piano economico ma, anche, sul piano dell’informazione. Siamo sempre stati posti di fronte a due parti che dinnanzi al medesimo episodio hanno dato interpretazioni diametralmente opposte e sempre finalizzate ad accusare e colpevolizzare la parte contrapposta. Oggi due missili hanno colpito questa mattina la stazione di Kramatorksk, nella parte della regione di Donetsk controllata dal governo di Kiev, mentre era affollata da migliaia di civili che tentavano di fuggire dalla zona, a seguito dell’allarme lanciato dalle autorità ucraine in relazione ad una probabile degenerazione del conflitto nel Donbass. Il bilancio provvisorio parla di 50 vittime, tra cui 10 bambini.

Uno dei due missili lanciati contro la stazione di Kramatorksk recava una scritta in cirillico vergata in bianco “per i bambini”. Sembrerebbe però non sia da intendersi come “è un missile destinato ai bambini”, quanto piuttosto “in nome, a sostegno dei bambini” vittime della guerra. Il governo di Mosca e i separatisti filo-russo del Donbass  hanno immediatamente indicato come colpevoli le forze ucraine -così come hanno fatto per il massacro di Bucha- spiegando che i frammenti visibili nelle foto e nei video provenienti da Kramatorksk appartengano a un vettore Tochka-U, che  sarebbe “utilizzato solo dalle forze ucraine”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo, aggiungendo che “il 14 marzo un simile missile Tochka-U lanciato da una divisione della diciannovesima Brigata missilistica dell’esercito ucraino aveva colpito il centro di Donetsk, uccidendo 17 civili e ferendone altri 36”. Secondo la versione fornita da Mosca l’Ucraina avrebbe bombardato un territorio sotto il suo controllo perché l’esercito ucraino vorrebbe “impedire ai civili di partire” per usarli come “scudi umani”.

Ad ogni modo, ci sono diversi elementi che spingono a ritenere che i russi abbiano deliberatamente deciso di utilizzare un’arma normalmente in uso dalle forze di Kiev e aggiungervi la scritta per avvalorare la tesi e che in realtà si sarebbe trattato di un attacco flase flag, sotto falsa bandiera. L’attacco sarebbe, quindi, stato sferrato dai russi con il preciso intento di far ricadere la responsabilità all’Ucraina. In primo luogo subito dopo che è stata resa nota la posizione di Mosca, alcuni profili Twitter di open source intelligence (OSINT), pur confermando che quelli che hanno colpito Kramatorksk  sono vettori Tochka-U, hanno mostrato filmati in cui si vedono veicoli russi trasporta missili, proprio di tipo Tochka-U, dalla Bielorussia in direzione del confine ucraino, sono poi state mostrate fotografie di almeno un altro caso in cui la Russia ha già utilizzato questa tipologia di vettore, e analisi delle settimane scorse che segnalavano il loro “ritorno in servizio”. Inoltre, un filmato finora non confutato, mostrerebbe il lancio di due missili alle 10.25 di oggi, cinque minuti prima che la stazione venisse colpita, da una base a Shakhtarsk, località all’interno della Repubblica separatista filorussa di Donetsk, a circa 100 chilometri da Kramatorksk, una distanza compatibile con la gittata dei Tochka-U. Infine, sono stati prodotti screenshot di canali Telegram e Twitter in cui fonti filo-russe, prima di apprendere la “versione ufficiale”, rivendicavano l’attacco.

Intanto gli attacchi continuano anche in  altre zone dell’Ucraina. Momenti di forte tensione si sono vissuti a Odessa, laddove è stato indetto un coprifuoco per i prossimi tre giorni. Un aereo ha sorvolato la città e dopo pochi secondi è stata udita una forte esplosione, hanno tremato i vetri delle finestre e sono risuonate le sirene d’allarme. Immagini colme di orrore sono quelle della camera di tortura allestita dai russi nel villaggio di Husarivka, nella regione di Kharkiv, dove sono state bruciate vive dopo essere state torturate numerose persone, tra cui un bambino. Dopo la liberazione di Husarivka, il 4 aprile, la polizia sta ora documentando i crimini dell’esercito russo in questo villaggio. Secondo l’indagine, l’esame dei corpi ha rivelato tracce di abusi e torture prolungati. “Le persone sono state bruciate vive. Un bambino è stato torturato”, si legge nel documento di indagine della polizia.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha denunciato, inoltre, il grande utilizzo di soldati mercenari da parte di Mosca.  “La Federazione Russa continua a radunare quante più persone possibili in tutto il mondo che possono tenere in mano armi per la guerra contro l’Ucraina”, ha affermato Zelensky che ha aggiunto, La Russia ha lanciato tutte le forze combattenti del suo esercito da tutto il suo territorio fino all’Estremo Oriente per impadronirsi dell’Ucraina, ma non sono bastate. Ecco perché la Russia sta radunando quante più persone possibili in grado di impugnare armi per continuare l’aggressione contro l’Ucraina, cercando mercenari in tutto il mondo, inviando militanti di vari gruppi terroristici di fatto e cosiddetti eserciti privati creati da alcuni funzionari russi. Tra coloro che sono stati catturati dall’esercito ucraino c’erano assassini molto esperti, nati nel 2003-2004″.

Nel frattempo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è intervenuto affermando che i colloqui tra Russia e Ucraina “non stanno procedendo facilmente, ma faremo in modo che tutti gli obiettivi presentati in questi negoziati siano raggiunti”. Il portavoce del Cremlino, Dmytri Peskov,  ha specificato poi che “gli obiettivi dell’operazione speciale russa in Ucraina saranno raggiunti sia militarmente che nel quadro del processo negoziale e l’operazione speciale potrebbe essere completata nel prossimo futuro. L’operazione continua, stiamo raggiungendo gli obiettivi. Si sta svolgendo un lavoro sostanziale sia militarmente, in termini di avanzamento dell’operazione, sia attraverso il negoziatori che sono in fase di trattativa con le controparti ucraine”.

Sul fronte internazionale è stato varato dall’Unione Europea l’annunciato quinto pacchetto di sanzioni. Le nuove misure prevedono un divieto di importazione sul carbone russo. Ciò causerà “una perdita di entrate di circa 8 miliardi di euro all’anno per la Russia”, ha chiarito la Commissione europea. Tra le altre misure approvate oggi anche un divieto totale di transazioni e blocco degli asset su quattro banche russe. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che in queste ore è a Kiev per incontrare il presidente ucraino insieme con l’Alto rappresentante per la politica Estera europea Josep Borrel, ha commentato l’episodio odierno alla stazione di Kramatorksk. “L’attacco missilistico di questa mattina contro una stazione ferroviaria utilizzata per l’evacuazione dei civili in Ucraina è spregevole. Sono inorridita dalla perdita di vite umane e porrò personalmente le mie condoglianze al presidente Zelensky. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime”, ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea. Nel corso, invece, della conferenza stampa accanto al presidente ucraino Ursula von der Leyen ha compiuto un ulteriore passo per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. “L’Ucraina fa parte della famiglia europea. Abbiamo sentito molto chiaramente la vostra richiesta e siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c’è l’inizio del vostro percorso verso l’Ue. In questa busta c’è il questionario per l’adesione all’Unione, che andrà compilato, poi si dovrà fare la raccomandazione al Consiglio Ue. Se lavoriamo assieme potrebbe essere anche una questione di settimane”, ha detto von der Leyen. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato, invece, un vertice straordinario dei leader europei il 30 e 31 maggio.

Ferme condanne per l’episodio alla stazione ferroviaria pervengono dal cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha definito l’attacco “atroce” nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier britannico Boris Johnson in seguito ad un vertice svoltosi oggi a Londra. “Le sanzioni che abbiamo imposto sulla banca centrale russa ed in generale sul settore bancario significano che Putin avrà grandi difficoltà a finanziare ancora la guerra in Ucraina”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha continuato, “Il calcolo di Putin è stato sbagliato, ed il presidente russo dovrebbe preoccuparsi ogni giorno di più. Le sanzioni sono così importanti ed efficaci anche perché avranno un impatto molto duro anche nel lungo termine: ci sarà un serio problema per lo sviluppo dell’economia russa. Gli accordi presi per sostituire le forniture russe renderanno impossibile a Mosca tornare ad essere competitivi nei confronti degli altri mercati”. Il Premier britannico di Boris Johnson ha fatto sapere che invierà a Kiev nuove armi – anticarro e antiaeree – per un valore 100 milioni di sterline in risposta all’attacco attribuito oggi alle forze russe contro la stazione di Kramatorsk, in Ucraina orientale, definendo l’attacco una testimonianza “del precipizio” in cui Vladimir Putin è caduto.

In tema di sanzioni contro Mosca per protestare contro le sue violazioni del diritto internazionale in Ucraina, il governo giapponese ha annunciato che cesserà gradualmente l’importazione di carbone dalla Russia.  “Adotteremo alternative e, riducendo gradualmente le importazioni, ridurremo la nostra dipendenza energetica dalla Russia”, ha detto il primo ministro giapponese Fumio Kishida alla televisione.

Il presidente Usa Joe Biden ha invece ribadito il sostegno concreto all’Ucraina affermando: “Con le forze russe che si riposizionano per la prossima fase della guerra, ho diretto la mia amministrazione a non risparmiare alcuno sforzo per identificare e fornire alle forze ucraine le armi di cui hanno bisogno per difendere il loro paese”.

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