Ucraina: timida speranza di una soluzione diplomatica, l’Ue predispone un nuovo pacchetto di sanzioni

di Corinna Pindaro

La furia russa in Ucraina non accenna a fermarsi. Solo al termine della prima giornata di combattimenti  sono almeno 137 le vittime, secondo il bilancio provvisorio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha aggiunto che le vittime sono sia militari che civili e altre 316 persone sono state ferite. Zelensky sta chiedendo disperatamente aiuto per il suo popolo. Lui e l’Ucraina non hanno più tempo, i russi sparano vicino agli edifici governativi a Kiev sin dalle prime ore del mattino. Nell’aria si respira l’odore della polvere da sparo misto a quello del sangue versato, e si sente solo l’assordante rumore delle bombe e degli arei che sorvolano il cielo come avvoltoi.

L’ offensiva russa copre tutta l’Ucraina. Truppe russe cercano di aggirare Chernihiv dopo aver fallito il tentativo di catturare la città durante marcia verso la capitale. La città di Konotop, nella regione di Sumy, è già caduta. A Sud l’esercito russo ha raggiunto il confine di Kherson, Nova Kakhovka e Kakhovka dove i russi vogliono mantenere il controllo della diga del canale della Crimea settentrionale che fornisce acqua alla penisola da loro occupata. A Melitopol e a Kharkiv-Valuykiva la battaglia continua. A Kiev le forze russe hanno trovato più difficoltà del previsto, l’esercito ucraino si batte strenuamente e il governo incoraggia la popolazione a resistere realizzando bottiglie incendiare per respingere gli occupanti. “Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie molotov. State attenti e non abbandonate le vostre case!”, si legge sugli account Twitter del ministero della Difesa e di quello degli Interni, con tanto di istruzioni per realizzare il cocktail incendiario. La resistenza incontrata a Kiev ha spinto Putin a rivolgersi all’esercito ucraino ed invitarlo a prendere il potere e a rovesciare il governo in carica. Il presidente russo ha anche aggiunto: “Esorto l’esercito ucraino a non permettere che civili e individui vengano usati come scudi umani”, accusando inoltre le autorità ucraine di essere “una banda di drogati e neonazisti”.

Intanto, fonti di intelligence hanno riferito che la Russia avrebbe completamente annientato la difesa aerea ucraina e pertanto avrebbe preso il controllo totale dello spazio aereo, chiuso a tutti i voli civili. Inutile il tentativo di trattative. In questo contesto stridono le dichiarazioni del portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, che ha assicurato di riconoscere Zelensky come presidente dell’Ucraina. “Sì, certo, Vladimir Zelensky è il presidente dell’Ucraina”, ha detto rispondendo a una domanda della stampa.

Zelensky è tornato a parlare, invitando la Russia a porre fine a questo massacro. Ha chiesto un incontro a Putin per discutere della neutralità dell’Ucraina: “Voglio fare appello ancora una volta al presidente della Federazione Russa. I combattimenti sono in corso in tutta l’Ucraina. Sediamoci al tavolo dei negoziati per fermare la morte di persone”. Lavrov, in conferenza stampa, ha dichiarato pubblicamente di non credere alle autorità ucraine nè in relazione alla disponibilità a trattare nè circa la proposta di neutralità di Kiev. Qualche ora dopo, finalmente un barlume di speranza Lavrov sostiene che la Russia sarebbe pronta a trattare se l’ Ucraina depone le armi. Vladimir Putin “è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e dell’amministrazione presidenziale per negoziati con una delegazione ucraina”, ha confermato il portavoce del Cremlino Peskov. Al contempo, però, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova precisa che eventuali negoziati tra Mosca e Kiev non bloccheranno l’operazione militare lanciata dal presidente russo contro l’Ucraina.

La comunità internazionale, ed in particolare quella europea, è stata espressamente richiamata dal presidente ucraino Zelensky per la lentezza nell’offrire supporto all’ Ucraina. “Come vi difendete se siete così lenti nell’aiutare l’Ucraina?-ha detto- Annullare i visti per i russi? La disconnessione da Swift? L’isolamento totale della Russia? Il richiamo degli ambasciatori? L’embargo petrolifero? Oggi tutto deve essere sul tavolo, perché è una minaccia per tutti noi, per tutta l’Europa”. L’Unione Europea, al contempo, sta preparando un nuovo pacchetto di sanzioni che dovrebbe comprendere congelare i beni del presidente Vladimir Putin e del ministro russo Sergei Lavrov oltre che l’eclusione della Russia dal sistema dei pagamenti Swift. Inoltre il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, di cui l’Italia ha la presidenza, ha preso la decisione di estromettere dalla propria membership la Federazione Russa, ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto del Consiglio d’Europa. “L’Italia ritiene che si tratti di una misura necessaria alla luce dell’inaccettabile aggressione militare russa ai danni dell’Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale”, ha detto ministro degli Esteri Luigi Di Maio, presidente in esercizio del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. “Le immagini a cui assistiamo di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea. L’offensiva ha già colpito in modo tragico la popolazione ucraina”, ha commentato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aggiungendo: “Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del governo italiano alla popolazione ucraina e al presidente Zelensky. Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato. L’ Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile. L’attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei”.

Erdogan, il presidente turco, si è rivolto, invece, alla Nato auspicando non si limiti a condannare ma ponga in essere azioni concrete. “Nonostante i nostri sforzi per trovare una soluzione diplomatica, quanto avevamo previsto è avvenuto. Chiediamo a Mosca di fermare subito l’azione militare e sosteniamo l’Ucraina, la sua integrità territoriale e la sua sovranità così come il suo diritto di scegliere il suo percorso”, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, aprendo il Summit straordinario in videoconferenza dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Alleanza Atlantica. Il segretario della Nato Stoltenberg ha detto che l’Ucraina non è l’unico obiettivo di Putin, che la Russia è una minaccia per l’Europa, e che fornirà a Kiev più armi, inclusi dei sistemi di difesa anti-aerea. “La Russia è un paese aggressore e la Bielorussia è sua complice. Gli ucraini stanno combattendo con coraggio e sono in grado di infliggere danni alle forze nemiche”. Al vertice Nato di oggi hanno partecipato anche Finlandia e Svezia, due paesi che Mosca non vuole entrino nell’Alleanza, possibilità per cui Putin ha minacciato espressamente “gravi conseguenze”.

E’ stato solo il secondo giorno di guerra, Zelensky è in tuta mimetica a combattere accanto al suo esercito e al popolo ucraino. Si contano 3mila bambini sfollati, che probabilmente hanno perso la loro famiglia. C’è chi si rifugia  nelle cantine e chi può fugge, anche a piedi perchè il carburante è introvabile. “Abbiamo già ospitato 50mila rifugiati dall’Ucraina e ne riceveremo molte altre. Siamo già nel Paese e in quelli limitrofi. C’è una sorta di resilienza e abbiamo grandi capacità di soccorso umanitario, ma il problema è che i numeri potrebbero superare la nostra capacità di accoglienza”, ha detto Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

Intanto grazie alla possibile ripresa di un dialogo tra Mosca e Kiev si registra un forte rimbalzo per tutte le borse europee. Anche Wall Street nel pomeriggio ha aperto in rialzo, incrementando gli apprezzamenti, con il Dow Jones a +1,87% e il Nasdaq + 1,09%. In calo le quotazioni del gas naturale, sceso a 95 euro al Megawattora, e il prezzo del petrolio, con il Brent in contrazione a 93 dollari il barile.

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