Ucraina: tre giorni di tregua per evacuare i civili da Azovstal, von der Leyen: “Divieto di importazione al petrolio russo”

di Corinna Pindaro

Dopo intense giornate di fuoco le forze russe hanno fatto irruzione nell’acciaierie Azovstal. L’esercito di Putin sta usando tutte le armi disponibili per spazzare via l’ultimo simbolo della resistenza a Mariupol. “Da due giorni, il nemico ha fatto irruzione nel territorio dell’impianto: ci sono pesanti battaglie sanguinose”, ha detto il tenente colonnello Denys Prokopenko, comandante dei soldati del Reggimento Azov all’interno dell’acciaieria di Azovstal. Prokopenko ha tracciato un bilancio delle battaglie avvenute all’interno del complesso, dopo l’attacco delle forze russe: “Sono orgoglioso dei miei soldati che stanno facendo sforzi sovrumani per contenere l’assalto del nemico. Ringrazio il mondo intero per l’enorme sostegno alla guarnigione di Mariupol. La situazione è estremamente difficile, ma continuiamo ad eseguire l’ordine di mantenere la difesa”. Per quanto riguarda i civili rimasti sotto i bombardamenti all’interno dello stabilimento si è deciso che, nei prossimi tre giorni, sarà aperto un corridoio umanitario. Lo ha fatto sapere il comando russo: “in conformità con la decisione della leadership della Federazione russa, basata su principi di umanità, le Forze armate russe dalle 8 alle 18 ora di Mosca del 5, 6 e 7 maggio apriranno un corridoio umanitario dal territorio dell’impianto di Azovstal per l’evacuazione dei civili (personale di lavoro, donne e bambini)”, la cui presenza nelle strutture sotterranee dell’acciaieria viene segnalata dalle autorità di Kiev.

Si avvicina la  festa nazionale russa il 9 maggio, data in cui si festeggia la sconfitta dei nazisti e la vittoria nella seconda guerra mondiale, e la Russia come di consueto sta preparando parate che si svolgeranno in tutta la madrepatria e una anche a Mariupol. Secondo i servizi segreti ucraini (Gru) la città portuale, ormai caduta sotto il controllo di Mosca,  “diventerà un centro per i festeggiamenti: le strade principali sono state ripulite, macerie e vittime rimossi come le munizioni rimaste inesplose”, per “una campagna propagandistica su grande scala”. Inoltre il Gru ha evidenziato che il tutto sarà finalizzato per mostrare  ai telespettatori russi dei reportage sulla “gioia” manifestata dai residenti nel veder arrivare le truppe di Mosca.

Nel frattempo dall’Ue arrivano le dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in tema di sanzioni.   “Nell’ultimo pacchetto di sanzioni abbiamo iniziato con il carbone. Ora affrontiamo la nostra dipendenza dal petrolio russo”, ha detto Von der Leyen aggiungendo, “Proponiamo un divieto al petrolio russo. Questo sarà un divieto totale di importazione su tutto il petrolio russo, marittimo e via oleodotto, greggio e raffinato ci assicureremo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato, in modo da consentire a noi e ai nostri partner di garantire rotte di approvvigionamento alternative e ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali. Questo è il motivo per cui elimineremo gradualmente la fornitura russa di petrolio greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro la fine dell’anno. Così massimizziamo la pressione sulla Russia, riducendo allo stesso tempo al minimo i danni collaterali a noi e ai nostri partner in tutto il mondo. Perché per aiutare l’Ucraina la nostra stessa economia deve rimanere forte”. Si precisa, comunque, che Ungheria e Slovacchia non applicheranno il blocco delle importazioni di petrolio dalla Russia fino alla fine del 2023.

La presidente della Commissione europea ha poi spiegato che tra le proposte relative al sesto pacchetto di sanzioni vi è l’esclusione di Sberbank, la più  la più grande banca russa, dal sistema Swift. “Oggi escludiamo da Swift Sberbank, di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due grandi banche. Con questo, colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di creare distruzione. Questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale”, ha dichiarato von der Leyen. Altre sanzioni riguardano l’informazione, l’Ue disporrà il blocco di tre grandi emittenti russe che non saranno più visibili in qualsiasi forma:  via cavo, via satellite, su internet o tramite applicazioni per smartphone. Si ritiene infatti che “questi canali televisivi amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo aggressivo -ha rilevato la presidente- Non dovremmo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie. Inoltre il Cremlino si affida a contabili, consulenti e spin-doctor europei. E questo ora finirà. Stiamo vietando la fornitura di questi servizi alle aziende russe. Con tutti questi passi, stiamo privando l’economia russa della sua capacità di diversificare e modernizzarsi. Putin voleva cancellare l’Ucraina dalla mappa. Chiaramente non ci riuscirà. Al contrario: l’Ucraina si è sollevata unita. Ed è il suo stesso Paese, la Russia, che sta affondando”.

Non solo sanzioni, la presidente della Commissione europea si propone di essere a fianco dell’Ucraina anche nella ricostruzione post bellica. “Con il nostro sostegno, gli ucraini possono ricostruire il loro paese. Ecco perché oggi vi propongo di iniziare a lavorare su un ambizioso pacchetto di ripresa per i nostri amici ucraini  questo pacchetto dovrebbe portare investimenti massicci per soddisfare i bisogni e le riforme necessarie. Dovrebbe affrontare le debolezze esistenti dell’economia ucraina e porre le basi per una crescita sostenibile a lungo termine”, ha sottolineato Ursula von der Leyen che ha specificato, “Vogliamo che l’Ucraina vinca questa guerra. Ma vogliamo anche creare le condizioni per il successo dell’Ucraina nel dopoguerra. Il primo passo è il soccorso immediato. Si tratta di un sostegno economico a breve termine per aiutare gli ucraini a far fronte alle conseguenze della guerra, ad esempio con il nostro pacchetto di assistenza macrofinanziaria e con il sostegno diretto al bilancio ucraino. Inoltre, abbiamo recentemente proposto di sospendere per un anno tutti i dazi sulle esportazioni ucraine verso la nostra Unione. Sono sicura che il Parlamento europeo sosterrà questa idea. Ma questo non è sufficiente per il sollievo a breve termine -ha proseguito la presidente –  il Pil dell’Ucraina dovrebbe diminuire dal 30% al 50% solo quest’anno. E il FMI stima che, da maggio in poi, l’Ucraina ha bisogno di 5 miliardi di euro ogni mese, semplicemente, per mantenere il paese in funzione, pagare le pensioni, gli stipendi e i servizi di base. Dobbiamo sostenerli, ma non possiamo farlo da soli. Sono lieta che gli Stati Uniti abbiano annunciato un massiccio sostegno al bilancio. E anche noi, come Team Europe, faremo la nostra parte”.

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