Ucraina: tregua temporanea per consentire corridoi umanitari, Zelensky: “Putin negozia con me”, Putin: “Andremo avanti senza compromessi”

di Carlo Longo

Il secondo round di negoziati si è concluso. I civili ucraini possono tirare un amaro sospiro di sollievo. Si è raggiunto un accordo per un cessate il fuoco temporaneo finalizzato all’evacuazione dei civili attraverso corridoi umanitari, secondo quanto riferito dal consigliere di Zelensky, Podolyak. L’Ucraina e la Russia hanno concordato, inoltre, di tenere presto un terzo round di colloqui. Al termine dei colloqui i giudizi tra le parti non sembrano concordi, Mosca parla di “sostanziali progressi” mentre Kiev sottolinea che “non sono stati ottenuti i risultati attesi”.  Già durante i negoziati la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva affermato che la Russia “è disponibile a continuare a negoziare con l’Ucraina per evitare ulteriori spargimenti di sangue” e , precedentemente, il ministero della Difesa russo aveva annunciato, nel corso della giornata, delle “pause” nelle operazioni dell’esercito, per favorire l’evacuazione dei civili attraverso corridoi umanitari. “Siamo pronti a creare corridoi umanitari ovunque, in qualsiasi momento”, ha detto il titolare della Difesa russo. Nel frattempo, l’esercito di Mosca accusa quello ucraino di usare i civili come “scudi umani”.

Fino alla conclusione dei negoziati, però, la furia russa in Ucraina ha continuato incessantemente a travolgere tutto quanto le capitasse a tiro, sono continuati i bombardamenti e la strage di innocenti. Sono, secondo il Pentagono, oltre 480 i missili lanciati dall’inizio dell’invasione e i russi si stanno dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco. In Crimea ci sono già diverse navi pronte a lanciare l’attacco dal mare mentre, a causa delle esplosioni, una nave mercantile estone è affondata al largo del porto di Odessa. Le forze russe si trovano vicino Zaporizhzhia, la maggiore centrale nucleare dell’Ucraina e dell’Europa, vicina alla località di Enerhodar. La “situazione è molto delicata” al momento e “tutto può accadere”, è l’allarme lanciato dal direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare, Rafel Mariano Grossi. La città di Kherson è caduta, si tratta al momento della più grande conquista della Russia. Il sindaco Igor Kolykhaiev in un post su Facebook ha annunciato di aver discusso con “ospiti armati” in un edificio dell’amministrazione aggiungendo, “Non avevamo armi e non eravamo aggressivi. Abbiamo dimostrato che stiamo lavorando per mettere in sicurezza la città e cercando di affrontare le conseguenze dell’invasione”. Kolykhaiev, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent ha concordato con gli occupanti alcune severe restrizioni quali il coprifuoco dalle 20 alle 6 di mattina, la circolazione delle auto solo nelle ore diurne, l’ingresso in città

consentito solo per rifornimenti di medicine e alimentari. I cittadini inoltre possono camminare per le strade da soli o in gruppi di due e sono obbligati a fermarsi su richiesta. Il sindaco ha chiesto esplicitamente alla gente di non affrontare le forze russe. La città di Mariupol, situata in un luogo strategico per il collegamento delle truppe che avanzano dalla Crimea, resta sotto il controllo ucraino ma è rimasta senza elettricità, acqua e riscaldamento a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze russe. Si registrano anche seri problemi con le comunicazioni mobili. “Stanno mettendo a rischio le scorte di cibo, mettendoci in trappola, come nella vecchia Leningrado. Al momento, si sta aspettando un momento di tregua per iniziare a ricostruire le principali linee elettriche e di approvvigionamento idrico di Mariupol”, ha affermato il Comune sottolineando che si cerca di creare un corridoio umanitario. A Kharchiv e Chernihiv i bombardamenti hanno colpito asili, scuole e ospedali, A Kiev il convoglio russo sembra essere, invece, ancora bloccato a 30 km dal centro della città. Stando a quanto viene riferito dalle forze armate di Kiev, le truppe russe “non hanno avuto successo in quasi tutte le direzioni in cui stavano avanzando”. I russi inoltre sarebbero in affanno anche a causa della mancanza di approvvigionamenti, equipaggiamento e uomini da sostituire a quelli morti, feriti e prigionieri. Secondo il governo ucraino, finora ci sarebbero almeno 2.000 vittime civili. Almeno 277 quelle accertate dall’Onu, che parla di un milione di profughi.

In questo scenario raccapricciante il Presidente Volodymyr Zelensky è tornato a rivolgersi alla comunità internazionale. “Per noi è importante introdurre una no-fly zone in Ucraina. Se non siete nelle condizioni di chiudere lo spazio aereo, allora datemi aerei” ha affermato il presidente ucraino convinto che “se l’Ucraina cade, la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale. Se noi dovessimo scomparire, che Dio ci protegga, allora sarà il turno della Lettonia, della Lituania, dell’Estonia ecc… Fino al muro di Berlino, credetemi”. Le sanzioni irrogate alla Russia “sono serie” e sono “un buon inizio e siamo grati ai Paesi per le forniture di armi, ma forse è troppo tardi, c’è stata una finestra di tempo in cui chiedevamo aiuto ma questa finestra è costata la vita a tanti ucraini”, ha evidenziato Zelensky. Il Presidente ha poi aggiunto di temere “per la vita dei miei familiari”. Intanto chiede di parlare direttamente con Vladimir Putin: “Devo parlare con Putin perché è l’unico modo per fermare questa guerra”, ha detto Zelensky in conferenza stampa dicendo di essere “aperto” e “pronto ad affrontare tutte le questioni”. “Siediti con me per negoziare, ma non a 30 metri” di distanza, ha detto il leader, riferendosi alle recenti foto degli incontri di Putin con Macron e poi con Scholz al lunghissimo tavolo del Cremlino. “Io non mordo. Di cosa hai paura?”, ha detto Zelensky in conferenza stampa. Il presidente ucraino ha poi sottolineato che sarebbe stato sensato parlare sin dall’inizio dicendo che “Ogni parola è più importante degli spari”. Inoltre, il presidente ucraino accusa la Russia di voler nascondere il reale costo della guerra in termini di militari uccisi, l’esercito russo avrebbe portato con sé “un forno crematorio” per bruciare i corpi dei soldati e “non doverli mostrare alle loro madri”. “I soldati russi stanno morendo e nessuno conta i corpi”, ha detto Zelensky.

Anche Putin fa sentire la sua voce in un discorso tenuto alla Tv russa in cui ha dichiarato: “Siamo in guerra con i neonazisti. I nostri militari forniscono corridoi sicuri per i civili. I neonazisti ucraini lo impediscono e stanno trattando i civili come scudi umani. Nessuno può rappresentate una minaccia per la Russia, neanche l’arma nucleare può spaventare il nostro esercito. Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. L’operazione speciale” in Ucraina “è condotta in accordo con i nostri programmi. Stiamo raggiungendogli obiettivi e avendo successo”.

Nell’ottavo giorno di guerra il presidente francese, Emmanuel Macron, ha posto in essere un altro tentativo di mediazione diplomatica. Ha telefonato Putin il quale, secondo quanto fatto sapere dal Cremlino, ha risposto che “andrà avanti senza compromessi” aggiungendo che potrebbe decidere di aumentare le sue richieste nei confronti di Kiev mentre ha precisato “la smilitarizzazione e la determinazione di uno status di neutralità saranno raggiunti in qualsiasi caso”. Macron, che al termine del colloquio ha chiamato anche Zelensky, secondo quanto riporta l’Eliseo ha detto al leader russo che sta commettendo “un grave errore” sull’Ucraina e sul presidente, che l’Ucraina non è un regime nazista e Putin sta mentendo a se stesso. Inoltre ha proseguito avvertendo il leader russo: “Quello che stai facendo costerà caro al tuo Paese, la Russia sarà isolata, indebolita e sottoposta a sanzioni per un periodo molto lungo”. Al termine del colloquio, però, Macron scontratosi con l’inamovibilità di Putin ha dichiarato: “Putin vuole conquistare tutta l’Ucraina. È molto determinato, il peggio deve venire“.

Per quanto riguarda le sanzioni la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto sapere che “Finora più di 40 Stati in tutto il mondo si sono allineati completamente alle sanzioni imposte dall’Ue contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina”.I tre pacchetti di sanzioni introdotte dall’Ue contro Mosca hanno “un impatto massiccio sull’economia russa”, aggiunge von der Leyen, spiegando che verranno prese “ulteriori misure se la situazione dovesse peggiorare”. Al contempo, la Commissione europea sta predisponendo “un piano di emergenza nel caso in cui la Russia attaccasse le centrali nucleari in Ucraina, che ha 15 reattori operativi in quattro impianti mentre per far fronte all’accoglienza delle persone che fuggono dalla guerra l’Ue ha attivato un meccanismo di protezione temporanea dei rifugiati.

Nel frattempo il procuratore generale della Corte penale internazionale  de L’Aja ha annunciato che si procederà ad aprire un’indagine per valutare la commissione di crimini di guerra e contro l’umanità in Ucraina, dopo che ben 39 Stati si sono rivolti alla Corte.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati