Ucraina: Zelensky alla Camera “Mariupol è come Genova, immaginate Genova distrutta”; Draghi: “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue”

di Emilia Morelli

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato accolto dal Parlamento italiano con una standing ovation e un lungo applauso.  “L’invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata”, così ha esordio Zelensky in collegamento con la Camera dei deputati, in un discorso durato circa 15 minuti. Zelensky ha inoltre ricordato la telefonata avuta con Papa Francesco poco prima del collegamento per poi continuare, “Bisogna fare il possibile per garantire la pace e fermare una guerra organizzata da anni da una sola persona. Voi conoscete bene gli ucraini, un popolo che non ha mai voluto la guerra, che è europeo come voi. Voi sapete bene chi ha portato la guerra, chi ordina di combattere”. Il presidente ucraino ha proseguito ricordando il numero delle vittime civili, di cui 117 sono bambini.  “La guerra deve finire al più presto, dobbiamo proteggere le famiglie ucraine, dobbiamo far tornare la pace, bonificare dalle mine il territorio e ricostruire l’Ucraina dopo la guerra, insieme a voi, all’Italia, insieme all’Europa, insieme nell’Unione europea”, ha sottolineato. Zelensky ha inoltre invocato altre sanzioni nei confronti della Russia.  “L’invasione dura da 27 giorni, esattamente un mese, dunque abbiamo bisogno di altre sanzioni, di altre pressioni affinché la Russia non cerchi riserve militari in Siria o in Libia, ma affinché la Russia cerchi la pace. Il loro obiettivo -ha avvertito-  è l’Europa, influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica e la distruzione dei vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa ma la barbarie non deve entrare. La vostra forza deve fermare una sola persona affinché possano sopravvivere in milioni. Gloria all’Ucraina e grazie all’Italia”, ha concluso Zelensky prima di ricevere l’ovazione dell’emiciclo, che in piedi ha applaudito il discorso.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito l’intervento di Zelensky una “testimonianza straordinaria”. “Dall’inizio della guerra l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del presidente e dei cittadini ucraini” ha sottolineato il presidente del Consiglio aggiungendo,  “la vostra resistenza è eroica. oggi l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza”.  Draghi ha inoltre ribadito la necessità di un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”.

A proposito di nuove sanzioni imposte dall’Europa alla Russia nella bozza delle conclusioni che saranno sul tavolo del vertice Ue si legge: “L’Ue resta pronta a muoversi rapidamente per l’adozione di nuove sanzioni coordinate” contro la Russia. Nel documento si chiede inoltre ai Paesi membri di preparare, con il sostegno della Commissione Ue, piani per fare fronte ai flussi dei profughi e alle loro necessità nel medio e lungo termine. Nella bozza delle conclusioni vi è anche la prospettiva di lavorare insieme per acquisiti congiunti di gas, Gnl e idrogeno” in vista del prossimo inverno. Nel documento si sottolinea inoltre la necessità di “ricostituire al più presto possibile le scorte di gas” nell’Unione. Indicazioni precise in merito ai livelli delle scorte da ricostituire sono attese per domani dalla Commissione Ue.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, in conferenza stampa da Berlino con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che Putin “ha distrutto la pace in Europa. Come Unione europea abbiamo agito con grande rapidità, abbiamo messo in atto sanzioni dure e mai viste prima. Eppure dobbiamo fare di più. Dobbiamo mostrare a Putin e agli oligarchi che questa guerra avrà per la Russia un costo enorme che ora non possono neanche immaginare”.

Intanto, però, la tensione resta alta. La Bielorussia, secondo quanto riferisce la Cnn citando fonti Nato, potrebbe “presto” unirsi alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina. “Putin ha bisogno di sostegno, qualsiasi cosa è di aiuto”, ha detto una fonte della Nato all’emittente americana, spiegando che è sempre più “probabile” un coinvolgimento della Bielorussia. Fonti dell’opposizione bielorussa hanno spiegato che unità di combattimento di Minsk sono pronte ad entrare in Ucraina nel giro di pochi giorni, con migliaia di truppe preparate a dispiegarsi. Queste fonti sottolineano poi che una mossa del genere avrebbe un effetto geopolitico maggiore di quello effettivamente militare, dato che si tratterebbe dell’ingresso effettivo di un altro Paese in guerra. L’Alleanza ritiene in sostanza che il governo bielorusso stia “preparando un ambiente per giustificare l’attacco all’Ucraina”. Fonti Usa, citate dall’emittente americana, sottolineano comunque che il Pentagono non vede “nessuna indicazione che i bielorussi si preparano ad entrare in Ucraina o che hanno fatto accordi in questo senso”. Le fonti della Nato concludono spiegando che la decisione finale del coinvolgimento bielorusso sarà presa solo da Mosca: “Non si tratta di quello che vuole Lukashenko- la domanda è se Putin vuole un altro Paese instabile nella regione, perché la guerra destabilizzerebbe la Bielorussia”. Le fonti non danno indicazioni su che tipo di intervento potrebbe arrivare da Minsk, ma la Cnn evidenzia che per la Russia sarebbe sensato cercare di bloccare gli aiuti militari che arrivano a Kiev dal suo confine occidentale.

Sul campo di battaglia il massacro prosegue incessante. In un video, diffuso dal canale Telegram del battaglione ucraino Azov, sono mostrate le immagini di un combattimento per le strade di Mariupol, in cui i carri armati ucraini aprono il fuoco verso quelli russi. In una spettrale Mariupol, deserta e costellata da spruzzi di neve ancora fresca, si sente solo il rimbombare dei colpi dell’artiglieria pesante dei militari. In lontananza, i palazzoni della città, alcuni diroccati, altri abbattuti. Lo scopo di Vladimir Putin “è il genocidio del popolo ucraino, distruggere l’etnia ucraina” e “non abbiamo neanche calcolato quante sono le persone uccise ma fra loro ci sono anche russi”, quindi “Putin e il suo esercito uccidono sia l’etnia ucraina, sia i russi”, ha dichiarato il vicesindaco di Mariupol, Sergey Orlov.

A Kherson 300.000 persone non hanno cibo ne forniture mediche, ha denunciato il il ministero degli Esteri ucraino. “I cittadini di Kherson stanno affrontando una catastrofe umanitaria a causa del blocco dell’esercito russo. Il cibo e le forniture mediche sono quasi esaurite, ma la Russia si rifiuta di aprire corridoi umanitari per evacuare i civili”, ha detto su Twitter il portavoce del ministero Oleg Nikolenko.

Gli attacchi missilistici diretti ad obiettivi indiscriminati hanno condotto alla distruzione di 10 ospedali. “Il nemico ha già bombardato 139 ospedali, le cure mediche non possono più essere fornite lì e queste strutture  vanno ricostruite da zero. Questa sarà una nuova costruzione, che spero inizi il prima possibile. Altri ospedali non hanno potuto essere approvvigionati di medicine e altre forniture a causa dei combattimenti nelle vicinanze”, ha affermato il ministro della salute ucraino Viktor Lyashko.

Sembrerebbe, comunque, che sul fronte dell’evacuazione dei civili da Odessa partano treni speciali con destinazione Leopoli. I lunghissimi convogli, di 16 vagoni, trasportano per lo più  “donne e bambini. Sono persone molto provate, che arrivano soprattutto da Mykolaiv, il vero fronte a 130 chilometri da qui. E poi ci sono  anche quelli che riescono a fuggire da Kherson e da Mariupol. Da Odessa, invece, non è fuggita ancora tantissima gente, solo chi ha potuto permetterselo, perché benestante”, ha raccontato all’adnkronos l’inviato del Tg2 Gianmarco Sicuro, che nella stazione della città affacciata sul Mar Nero ha assistito  alla separazione delle famiglie: donne e bambini a bordo, mentre i  padri restano sulla banchina.

A questo punto, l’economia ucraina è fortemente provata. “L’Ucraina non ha scelta: dobbiamo limitare le nostre esportazioni per garantire la sopravvivenza. Perchè non sappiamo quando avremo la possibilità di portare avanti la nostra stagione agricola. Abbiamo proibito anche l’esportazione di fertilizzanti dall’Ucraina, di azoto, fosforo, tutte le materie che servono per fare i fertilizzanti”, ha fatto sapere  il ministro dell’Agricoltura ucraino, Roman Leshchenko, in audizione alla commissione Agri al Parlamento europeo.

Dal punto di vista diplomatico se da un lato Macron ha avuto una nuova conversazione telefonica con Putin in cui i due leader “hanno continuato il sostanziale scambio di vedute sulla situazione riguardante l’Ucraina, incluso il processo di negoziato in corso tra i rappresentanti ucraini e russi”. Dall’altro lato il presidente Usa Joe Biden  annunciando il suo prossimo viaggio in Europa ha evidenziato In questo viaggio chiariremo che l’Occidente è unito nella difesa della democrazia. Putin pensava che ci avrebbe diviso, ma non siamo mai stati così forti nella nostra storia recente. Siamo con l’Ucraina e continueremo a garantire che Putin paghi un pesante prezzo economico per le sue azioni”.

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