Ucraina: Zelensky all’Onu: “O difende il diritto internazionale o può chiudere”, Ue: “Pronto nuovo pacchetto di sanzioni

di Carlo Longo

“Sono stati uccisi nelle case, nei loro appartamenti, facendo saltare in aria le nonne. I civili sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano seduti nelle loro auto in mezzo alla strada. Solo per loro piacere. Hanno tagliato gli arti, gli hanno tagliato la gola gli hanno tagliato la gola, le donne sono state violentate e uccise davanti ai loro figli”, queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo intervento al consiglio di sicurezza  delle Nazioni Unite. Il presidente ucraino, di recente in visita a Bucha, ha raccontato con immagini forti il massacro che si è consumato nella piccola cittadina vicino Kiev recentemente liberata dagli invasori.  “L’esercito russo ha cercato e ucciso di proposito chiunque servisse il nostro paese hanno ucciso donne fuori dalle loro case quando hanno appena provato a chiamare chi era vivo. Hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini e hanno cercato di bruciare i corpi. I civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca dopo essere stati torturati. Alcuni di loro sono stati fucilati per le strade. Altri sono stati gettati nei pozzi”, ha detto ancora Zelensky che non ha risparmiato una previsione sul comportamento che assumerà la Russia. Per il presidente ucraino i russi “incolperanno tutti solo per giustificare le proprie azioni, diranno che ci sono varie versioni, versioni diverse, è impossibile stabilire quale di quelle versioni sia vera”, ma “il mondo può vedere che i russi hanno fatto ciò che l’esercito russo ha fatto a Bucha mantenendo la città sotto la loro occupazione, il mondo deve ancora vedere cosa hanno fatto in altre città occupate del nostro paese. La geografia può essere diversa o varia, ma la crudeltà è la stessa come gli stessi sono i crimini e la loro responsabilità deve essere inevitabile. Abbiamo prove decisive, ci sono immagini satellitari, possiamo condurre indagini complete e trasparenti”, ha poi assicurato, chiedendo “chi ha dato gli ordini” sia processato “per crimini di guerra”. Il leader ha aggiunto che la Russia “sta commettendo i peggiori crimini di guerra dalla Seconda guerra mondiale” e ha evocato “il tribunale di Norimberga”. Il presidente Zelensky ha mosso delle rimostranze anche alla stessa Onu chiedendo “modifiche dell’intero sistema”, perché “o difende il diritto internazionale o può anche chiudere”. Secondo quanto affermato dal presidente ucraina il potere di veto che la Russia ha insieme a Francia, Usa, Regno Unito e Cina “non può significare diritto di uccidere” e, per quanto sta accadendo, la Russia “va rimossa” dal Consiglio di sicurezza.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Gutteres, ha sottolineato la necessità che il conflitto finisca al più presto attraverso il ricorso a “negoziati seri”.  “La guerra in Ucraina ha portato un’insensata perdita di vite umane, massicce devastazioni nei centri urbani e distruzione di infrastrutture civili. Ben oltre i confini ha portato massicci aumenti dei prezzi di cibo, energia e fertilizzanti, perché Mosca e Kiev sono i cardini di questi mercati. Per tutti questi motivi, è più urgente di giorno in giorno mettere a tacere le armi, ora”, ha dichiarato Gutteres sottolineando,  “non dimenticherò mai le immagini terrificanti dei civili uccisi a Bucha”.

Intanto dall’Europa arriva un nuovo pacchetto di sanzioni. “Con il quinto pacchetto non abbiamo finito. Stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive che includano il petrolio e stiamo riflettendo su alcune proposte presentate dai Paesi membri come il tassare” l’import di energia dalla Russia o lo stabile “canali di pagamento specifici come dei depositi bloccati. Assumere una posizione chiara non è cruciale solo per l’Europa ma per tutto il mondo. Le atrocità commesse a Bucha e in altre aree non resteranno senza risposta, i colpevoli non resteranno impuniti”, ha affermato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen . Nel dettaglio si tratterà tra l’altro dello “stop totale alle transazioni riguardanti quattro banche chiave russe”, tra le quali la Vtb, secondo più importante istituto del Paese. Le 4 banche, ha spiegato von der Leyen, “rappresentano il 23% del mercato del settore bancario russo e andranno a indebolire ulteriormente il sistema bancario” di Mosca. Inoltre, il nuovo pacchetto di sanzioni va a colpire l’export dall’Ue alla Russia per un valore complessivo di “10 miliardi”, i divieti colpiranno prodotti innanzitutto tecnologici, diretti in “aree in cui la Russia è vulnerabile”. “Continueremo a degradare la capacità tecnologica e industriale della Russia”, ha evidenziato la presidente della Commissione europea. Saranno, poi, proposte ulteriori sanzioni incluso il divieto di importazioni di carbone, legno, prodotti chimici e altri prodotti per un valore di circa 9 miliardi di euro all’anno. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, tra l’altro, si recheranno a Kiev questa settimana per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prima prima della Conferenza dei donatori #StandUpForUkraine in programma sabato a Varsavia.

Nel frattempo singoli Paesi europei continuano ad espellere i diplomatici russi. “Abbiamo espulso 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza nazionale”, ha annunciato il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio a Berlino spiegando che ”questa misura, assunta insieme ad altri  partner europei e atlantici si è resa necessaria per ragioni legate  alla nostra sicurezza nazionale e nel contesto della situazione  attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione  all’Ucraina da parte della Federazione russa”. La Spagna ha preso una decisione analoga espellendo 25 diplomatici russi perché “rappresentano una minaccia per la sicurezza del nostro paese”, secondo quanto dichiarato dal ministro degli esteri spagnolo José Manuel Albares.

“La Repubblica Ceca ha inviato vecchi carri armati dell’era sovietica in Ucraina, fornendo armi pesanti indispensabili alle truppe ucraine”, si legge sul Wall Street Journal.  La Repubblica Ceca e la Slovacchia si sarebbero anche offerte di “riparare e riadattare le attrezzature militari ucraine danneggiate”. L’Ucraina avrebbe catturato “sinora 176 carri armati russi, 34 pezzi di artiglieria semoventi, 116 veicoli da combattimento corazzati, 149 veicoli da combattimento di fanteria, 23 lanciarazzi e 45 veicoli corazzati per il personale, e la maggior parte di questi pezzi “avrebbero bisogno di essere riparati prima dell’uso”.

Mosca continua a definire “immagini fake” quelle del massacro di Bucha e, a fronte delle nuove sanzioni, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la Russia dovrà essere “più prudente “con le esportazioni di cibo all’estero, “specialmente verso i Paesi ostili”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha, invece, commentato le espulsioni dei diplomatici da parte dei Paesi europei affermando che si tratta di “mosse poco lungimiranti” e che tali decisioni “complicheranno ulteriormente la comunicazione fra noi, che è necessaria per trovare una soluzione”. Peskov si è, poi, espresso sul possibile incontro tra Putin e Zelensky dichiarando: “Non è cambiato nulla per noi. Non  rifiutiamo la possibilità di un incontro. Ma ripetiamo ancora una volta che un tale incontro è possibile solo  dopo aver concordato il testo” di un accordo.

Sul campo di battaglia, però, la guerra continua. Il numero dei morti senza nome, seppelliti in fosse comuni oppure lasciati a giacere per strada è in aumento. Kiev e Ankara hanno, quindi,  raggiunto un accordo  per l’evacuazione dei feriti e il trasporto dei cadaveri da Mariupol.  Lo ha confermato  il presidente Zelensky il quale ha detto “Oggi ci siamo accordati con la Turchia che è pronta a  caricare sulle navi i feriti e le vittime per trasportarli da  Berdyansk” . Ma per portare avanti questa operazione – ha spiegato –  “stiamo aspettando l’approvazione di Putin”. “Se questo tentativo  fallisse, sapremmo che è il presidente della Russia a non dare  personalmente questa opportunità “, ha concluso Zelensky.

Inoltre “numerosi casi di tortura di civili si registrano nei territori liberati dagli occupanti razzisti”, ha denunciato il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova che ha aggiunto, “Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin. Nella regione di Kiev, il ‘campo per bambini di Prolisok’ ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato”.

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