Ucraina, Zelensky ha licenziato il suo capo della sicurezza tre giorni dopo l’attentato a cui è sfuggito

Inoltre l’Ucraina, per incrementare il numero di soldati ha aperto la possibilità di arruolarsi anche ai detenuti

VOLODYMIR ZELENSKY

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha revocato l’incarico al capo della sua protezione personale, Sergiy Leonidovich Rud, mediante un decreto presidenziale. Questa decisione è stata annunciata dai media ucraini in seguito all’arresto di due alti funzionari del Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) lo scorso 7 maggio. Questi funzionari sono stati accusati di aver partecipato a un presunto complotto orchestrato dalla Russia per assassinare Zelensky, fornendo informazioni riservate al Servizio Federale di Sicurezza russo (Fsb).

Secondo le autorità ucraine, gli agenti del Fsb operavano sotto il quinto dipartimento dell’agenzia, incaricato delle operazioni all’estero, e avevano il compito di monitorare le potenziali minacce provenienti dai militari incaricati della sicurezza del presidente ucraino. Questo monitoraggio aveva lo scopo di prevenire tentativi di rapimento o assassinio. Oltre a Zelensky, gli agenti avrebbero pianificato di eliminare anche il capo del Sbu, Vasil Maliuk, il direttore dei servizi segreti ucraini, Kyrylo Budanov, e altri funzionari di alto livello.

Secondo le informazioni divulgate dal Sbu, uno degli agenti reclutati avrebbe dovuto sorvegliare i movimenti di Budanov e trasmettere queste informazioni agli organizzatori dell’attentato. Il piano prevedeva un attacco missilistico contro un edificio frequentato da Budanov, seguito da un attacco con un drone contro le persone presenti sul luogo. Infine, i russi avrebbero lanciato un altro missile per cancellare ogni traccia dell’utilizzo del drone ucraino.

Da tutti i punti di vista è chiaro che Kiev si trova sotto la crescente pressione militare della Russia, che dispone di una netta superiorità in termini di uomini, armamenti e mezzi, mentre gli aiuti militari dall’Occidente tardano ad arrivare. Ieri il Parlamento ucraino ha approvato una legge che apre la possibilità di arruolarsi anche per coloro che stanno scontando pene detentive, in cambio della libertà.

La legge, che necessita della firma del presidente Volodymyr Zelensky prima di entrare in vigore, consentirebbe alle forze ucraine di reclutare fino a 10.000 nuove reclute. Possono candidarsi volontariamente tutti i detenuti con meno di tre anni di pena rimanenti da scontare, escludendo coloro condannati per crimini gravi come omicidio, stupro, terrorismo, traffico di droga o tradimento, così come i parlamentari e gli alti funzionari di governo condannati per corruzione.

I detenuti interessati all’opportunità dovranno presentare una richiesta di trasformazione della pena al tribunale competente, che la valuterà. Se accettata, i condannati saranno liberati a condizione di prestare servizio militare, secondo un contratto specifico, fino alla fine della mobilitazione dell’Ucraina. In cambio, non saranno obbligati a tornare in prigione, a meno che non commettano altri reati durante il servizio militare. Questa mossa di Kiev per rafforzare le sue forze armate richiama tristemente l’iniziativa del Gruppo Wagner, una forza paramilitare legata al defunto alleato di Putin, Yevgeny Prigozhin, che ha reclutato un vasto numero di mercenari, molti dei quali provenienti dal sistema penitenziario russo, per supportare le guerre russe, compresa quella in Ucraina.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati