Ucraina : Zelensky: “La distruzione dell’esercito a Mariupol porrà fine ai negoziati”, Mosca: “Ripulita l’area di Mariupol dai miliziani”

di Mario Tosetti

“La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol, la distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in precedenza aveva raccontato che nonostante per la città di Mariupol fossero in corso trattative ad hoc i russi insistevano nel chiedere la resa. Il presidente ucraino ha spiegato che Kiev non si fida ad accettare la richiesta di Mosca in quanto è probabile un massacro dei soldati che depongano le armi. “Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, l’altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa”, ha poi aggiunto Zelensky sottolineando che la Russia vorrebbe invece un unico documento. Ma “abbiamo visto cosa è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando”, ha sottolineato il presidente ucraino che ha continuato affermando che alcuni Paesi come Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia “si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva. Al momento non abbiamo ancora firmatari ma c’è una dimostrazione di interesse da Johnson, dalla Gran Bretagna, dagli Usa, dall’Italia, dalla Turchia”, ha dichiarato Zelensky che ha concluso “credo che ci sarà un impegno separato dall’Unione Europea”.

Nel frattempo, noncurante minimamente delle parole di Zelensky, il ministero della Difesa russo ha fatto sapere di avere “ripulito completamente l’area della città di Mariupol da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine”. Sempre secondo il ministero della Difesa di Mosca, 1.464 militari ucraini si sono arresi a Mariupol, mentre dall’inizio dell’attacco alla città oltre 4.000 membri delle forze che la difendevano sono stati uccisi.

Intanto  la guerra continua incessante in molteplici zone del territorio ucraino e anche nelle città riconquistate i russi prima di ritirarsi , hanno lasciato una serie di trappole.  “In tutti i posti dove gli occupanti hanno trascorso la notte, hanno installato trappole, la popolazione trova esplosivi anche nelle case dove vivono agenti di polizia, soccorritori e militari”, ha detto il ministro dell’interno ucraino Denys Monastyrsky.  In particolare, sono stati trovati esplosivi alle porte o addirittura dentro le lavatrici, mentre molte auto sono state minate. La minaccia delle mine è ancora molta alta tanto che il ministro  ha invitato i cittadini a non rientrare fino a quando gli artificieri non avranno compiuto lo sminamento.

Si intensifica, inoltre, l’offensiva russa nel Donbass . Il responsabile dell’amministrazione  regionale del Luhansk, Sergei Haidai, esortando i civili ad abbandonare le loro case ha specificato che oltre 70mila residenti non sono ancora partiti in direzione di zone più sicure: “E’ estremamente  pericoloso restare nelle città adesso, i bombardamenti si sono  intensificati”, ha avvertito.  Nella regione di Luhansk non sotto il controllo dei separatisti  filorussi prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina vivevano circa 330mila persone: oltre 32mila sono state evacuate in 52 giorni con  mezzi di trasporto organizzati, mentre più di 200mila hanno lasciato  la regione con mezzi propri. Haidai ha accusato le forze russe di attaccare i civili nelle città  più colpite di Rubizhne, Popasna e Hirske, “distrutte al punto di  essere irriconoscibili”.

In due distretti di Kharkiv hanno perso la vita due persone e altre 18 sono rimaste ferite a causa di un attacco missilistico, su cui la Procura della regione ha avviato un’indagine  preliminare per violazione del diritto di guerra e omicidio  premeditato. “Secondo l’indagine, i militari russi hanno  sparato contro i distretti Slobidsky e Osnovyansky di Kharkiv  utilizzando un missile da crociera a lungo raggio. Il bombardamento ha ucciso due civili e ne ha feriti altri 18. Anche case, automobili, un  mercato e negozi sono stati danneggiati e distrutti”. Proseguono i bombardamenti anche nella regione di Sumy dove la quasi totalità delle case della città  di Okhtyrka è stata distrutta. Sono ripresi, inoltre gli attacchi nella regione di Kiev. “Non è un segreto che un generale russo abbia recentemente affermato di essere pronto per attacchi missilistici contro la capitale dell’Ucraina. E, come vediamo, stanno effettuando questi bombardamenti”, ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, che ha lanciato un appello a tutti coloro i quali sono riusciti a lasciare la capitale ucraina, invitandoli a non tornare al momento. “Ancora una volta mi appello a tutti: non ignorate gli allarmi aerei. E a coloro che se ne sono andati e stanno già facendo ritorno nella capitale, vi chiedo di evitarlo e restare in un posto più sicuro”. Nuovi combattimenti  anche nella regione di  Zaporizhya.

Sempre più spesso, riportano i media locali, gli obiettivi dei russi non sono le strutture militari e le postazioni dei difensori ucraini, ma le case, gli ospedali, le scuole. A riprova di ciò “oltre un migliaio di civili sono stati catturati dai russi, dei quali più di 500 sono donne”, ha denunciato la vice premier ucraina, Iryba Vereshchuk, sottolineando che Kiev “non scambierà i militari per i civili, dal momento che è proibito dalla Convenzione di Ginevra” e pertanto l’Ucraina chiede “il rilascio senza condizioni dei civili”.

Dal punto di vista delle sanzioni, in ossequio alla direttiva Ue dell’8 aprile, una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto dispone che da domani i porti italiani saranno off limits per le navi russe e il divieto varrà anche per le imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. Le navi che si trovano attualmente nei porti italiani, dice la circolare, dovranno lasciarli subito dopo “il completamento delle proprie attività commerciali”.

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