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di Emilia Morelli
“Stiamo già preparando un piano di ripresa e ricostruzione su larga scala per l’Ucraina dopo la guerra e abbiamo bisogno di un piano di sostegno internazionale strategico per l’Ucraina che sia un analogo moderno dello storico piano Marshall”. La ricostruzione ucraina “deve diventare lo stesso esempio storico per il futuro come lo fu la ricostruzione dei Paesi europei dopo la seconda guerra mondiale”, queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione di un suo intervento durante l’alta conferenza dei donatori organizzata da Polonia e Svezia. Zelensky ha incalzato evidenziando le necessità più importanti per il suo Paese: risorse finanziarie mentre la guerra continua che riescano a fare fronte ai bisogni umanitari, la predisposizione di un piano di ricostruzione post bellica per l’Ucraina simile al Piano Marshall e il pieno sostegno alla candidatura dell’Ucraina a divenire Paese membro dell’Ue.
“Come finirà questa guerra brutale si decide non solo sul campo di battaglia, ma anche con l’economia e la finanza, il sostegno umanitario e la capacità di garantire una vita normale sui territori liberati, ricostruendo ciò che è stato distrutto dall’esercito russo . La libertà deve dimostrare di proteggere e dare qualcosa alle persone meglio della tirannia che per decenni ha goduto degli enormi profitti derivanti da petrolio, gas e altre materie prime. È così che vince la libertà. Ecco perché questa conferenza è così per tutti in Europa, sia dal punto di vista strategico che tattico”, ha sottolineato il presidente ucraino.
Nel corso della conferenza dei donatori tenutasi a Varsavia sono stati promessi da tutto il mondo -da Paesi, aziende e banche- oltre 6,5 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina. “La giornata di oggi ha dimostrato che il nostro sostegno all’Ucraina continua e che qui non c’è egoismo tra noi”, ha commentato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki evidenziando poi che l’Ucraina necessita di 12.000 tonnellate di aiuti umanitari al giorno, ma attualmente lo sforzo internazionale sta contribuendo con sole 3.000 tonnellate, mentre le agenzie umanitarie internazionali stimano che circa il 40% della popolazione ucraina abbia bisogno di aiuti umanitari.
Di un piano Marshall per l’Ucraina ha parlato anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che oltre ad essersi detto a favore della confisca dei beni russi congelati nell’Ue per renderli disponibili per la ricostruzione del Paese devastato dall’invasione russa ha affermato che la conferenza dei donatori di Varsavia dovrebbe costituire un punto di partenza per “una sorta di piano Marshall europeo per l’Ucraina”. “Dobbiamo agire subito per ridurre le sofferenze del popolo ucraino. Ora servono 5 miliardi di euro al mese per tenere in piedi il Paese, in modo che insegnanti, infermiere e dottori ricevano gli stipendi. Noi vi aiuteremo a ricostruire case, ospedali e scuole. La ricostruzione inizia oggi, non in un futuro lontano. La parola chiave è fiducia, perché noi abbiamo fiducia nell’Ucraina”, ha poi aggiunto Michel.
Sempre in tema di aiuti l’Ucraina ha lanciato una piattaforma di crowdfunding. “In un click potete donare fondi per aiutare i nostri difensori, per salvare i nostri civili e per ricostruire l’Ucraina. Ogni donazione conta per la vittoria”, ha detto Zelensky in inglese in un video sulla sua pagina Twitter, lanciando la piattaforma chiamata United24.