Ue, accordo su aiuti militari a Kiev: istituito un fondo del valore di 5 miliardi

La presidenza del Consiglio dell’Ue Belga annunciando l’accordo ha sottolineato che l’Europa rimane impegnata nell’offrire un appoggio duraturo all’Ucraina

L’accordo raggiunto nel Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Unione Europea, riguarda la riforma della European Peace Facility (EPF), che è stata utilizzata fino ad ora per inviare aiuti militari all’Ucraina.

La presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea ha comunicato questo sviluppo, sottolineando che l’UE rimane impegnata nel fornire un sostegno “duraturo” all’Ucraina e nel garantire che il Paese abbia le risorse necessarie per “difendersi” dall’aggressione russa.

Fonti diplomatiche spiegano che ventisette Stati membri dell’Unione Europea hanno confermato il consenso alla decisione del Consiglio che istituisce il Fondo per l’Assistenza all’Ucraina (UAF). Questo rappresenta una modifica della decisione precedente del Consiglio 509 del 2021, che aveva istituito lo Strumento Europeo per la Pace (EPF). La nuova decisione aumenta il bilancio del fondo, prevedendo 5 miliardi di euro per il 2024.

L’Italia è stata tra i principali promotori della soluzione di compromesso che ha ricevuto il sostegno dei ventisette Stati membri. Questa soluzione permette di raggiungere rapidamente l’obiettivo principale dell’assistenza militare all’Ucraina. In particolare, l’Italia ha lavorato insieme all’Olanda per introdurre flessibilità che hanno consentito di conciliare le diverse opinioni nazionali sul nuovo strumento. Ciò includeva l’estensione del mercato al di fuori dell’Unione Europea per ottenere il materiale necessario all’assistenza militare dell’Ucraina, al fine di evitare ritardi nell’aiuto a Kiev.

Durante i negoziati, le proposte presentate da Roma (in collaborazione con L’Aia) hanno ricevuto il sostegno di circa venti Stati membri ed oggi sono state approvate con la decisione dei ventisette.

La soluzione di compromesso trovata oggi preserva il principio fondamentale per cui l’UAF è stato creato: finanziare e garantire continuità all’assistenza militare all’Ucraina il prima possibile e senza vincolare la fornitura del materiale alla disponibilità dell’industria europea. Sebbene vi sia un principio di preferenza per le forniture europee, questo principio è subordinato all’obiettivo primario del Fondo, che è aiutare l’Ucraina e non rafforzare l’industria europea. Pertanto, rimane sempre la possibilità di importare componenti da Paesi terzi nel contesto delle catene di approvvigionamento dell’industria europea e delle coalizioni di capacità (come il Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina, UDCG, noto anche come Ramstein) per tutti i tipi di forniture, sia che derivino dalle scorte degli Stati membri o dagli acquisti, unilateralmente o congiuntamente. La decisione sarà formalizzata durante il Consiglio Affari Esteri del prossimo lunedì, 18 marzo.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati