Ue, Consiglio dei ministri dell’Energia rinviato a dicembre: non individuata una politica comune

di Emilia Morelli

Il Consiglio straordinario dei ministri dell’ Energia si è concluso con un rinvio a dicembre non essendosi raggiunto l’accordo su una politica comune in tema di energia.  Jernej Vrtovec, ministro delle Infrastrutture della Slovenia che detiene la presidenza di turno del Consiglio ha detto: “Non è emersa una posizione consensuale circa gli interventi che vanno applicati a livello Ue. Un approccio comune è necessario. Il consiglio dei ministri dell’Energia di dicembre sarà un appuntamento fondamentale e potrà preparare il summit dei leader”.

L’importanza dell’incontro di dicembre è stata ribadita dalla commissaria Ue, Kadri Simson, che ha sottolineato che in quell’occasione sarà presentato “un pacchetto completo per la de-carbonizzazione del mercato del gas e per il mercato dell’idrogeno”.  La commissaria Ue all’Energia ha poi aggiunto: “Noi tutti condividiamo la preoccupazione per i più vulnerabili, la priorità è proteggere cittadini e imprese. Per quanto riguarda le politiche fiscali e l’energy mix ciascun Stato membro ha una situazione diversa”.

“Non è chiaro come potrebbe funzionare un sistema con due prezzi a seconda delle fonti e non sappiamo se è la soluzione”, ha detto la Simson a proposito della proposta di diversificare il prezzo dell’elettricità da quello del gas. In relazione, invece, alle richieste di una riforma del mercato energetico Kadri Simson ha mostrato cautela affermando: “Penso che questo sia il sistema migliore per garantire energia verde e molti ministri hanno detto che non possiamo prendere decisioni troppo rapide. Abbiamo bisogno di un dibattito basate sulle prove, basato sui fatti e su un’analisi attenta”.

Ad ogni modo per far fronte al caro energia e la necessità di costituire una riserva di gas  gli interrogativi sulle effettive modalità restano privi di risposta. “L’idea iniziale è che le autorità nazionali potrebbero comprare il gas stoccato che non si sostituirebbe all’acquisto di gas da parte dei privati. Le riserve verrebbero così acquisite in maniera congiunta in tempi di prezzi bassi e ciò darebbe una certa sicurezza. Ma dobbiamo valutare svantaggi e vantaggi di questo tipo. Chi paga l’acquisto e lo stoccaggio del gas? Come viene trasportato il gas tra le varie Regioni dell’Ue?”, ha commentato la commissaria Ue all’Energia.

Qualunque sarà la soluzione che garantisca l’approvvigionamento energetico nell’immediato periodo è unanime la convinzione che occorra puntare sulle rinnovabili. I dati danno prospettive confortanti in tal senso nel 2020, infatti,  in Ue le energie rinnovabili hanno superato per la prima volta i combustibili fossili come principale fonte di energia dell’Ue e le emissioni di gas serra sono diminuite del 31% rispetto ai livelli del 1990. Secondo la Commissione, comunque, è necessario incrementare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo del 2030 di ridurre le emissioni nette di almeno il 55% e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Si tenga presente, infatti,  i dati del 2020 potrebbero essere influenzati dal lockdown a causa della pandemia.

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