Uk, a causa della Brexit mezzo milione di italiani non potrà votare alle europee

L’Italia, a differenza di molti altri paesi europei, non permette ai suoi cittadini residenti all’estero di votare al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Questa restrizione lascia senza opzioni milioni di cittadini italiani, inclusi quelli che vivono negli Stati Uniti

TOWER BRIDGE
LONDRA

Più di mezzo milione di italiani residenti nel Regno Unito non avrà la possibilità di esprimere il voto alle elezioni europee di giugno. In precedenza, tale opportunità era garantita, ma con l’avvento della Brexit, è diventato necessario per loro recarsi personalmente nel loro ultimo comune di residenza in Italia, a proprie spese. Questo nuovo sviluppo è emerso dopo cinque anni dalla Brexit e otto dalla votazione che ha segnato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

L’Italia, a differenza di molti altri paesi europei, non permette ai suoi cittadini residenti all’estero di votare al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Questa restrizione lascia senza opzioni milioni di cittadini italiani, inclusi quelli che vivono negli Stati Uniti. Anche se il Regno Unito ospita una significativa comunità italiana, stimata in 527 mila individui registrati all’AIRE, l’Italia non si allinea agli altri 21 Stati dell’UE che consentono il voto estero tramite varie modalità, come il voto per corrispondenza, in consolato, per procura o telematicamente.

A spiegare questa restrizione, il sito del consolato italiano cita il Decreto-legge del 24 giugno 1994, n. 408, che limita il diritto di voto alle elezioni europee ai cittadini italiani residenti in uno Stato membro dell’UE. Di conseguenza, i cittadini italiani nel Regno Unito devono votare recandosi personalmente presso il comune di iscrizione elettorale in Italia, una pratica non sempre agevole o conveniente per tutti.

Questo ha suscitato malcontento e proteste tra gli italiani residenti nel Regno Unito, molti dei quali hanno sempre esercitato il loro diritto di voto in passato. Alcuni, come Giulia Gentile, insegnante all’Università dell’Essex, hanno sollevato la questione a livello europeo, denunciando una violazione del diritto fondamentale al voto garantito dall’Articolo 39 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali.

Anche il microbiologo e senatore Andrea Crisanti ha condannato questa situazione, definendola un’ingiustizia e un pregiudizio nei confronti degli italiani all’estero. Nonostante sforzi legislativi e emendamenti presentati in Aula, l’esecutivo non sembra intenzionato a cambiare la situazione, suscitando l’imbarazzo anche tra i membri del governo. Crisanti suggerisce che tale rigidità potrebbe essere motivata dal fatto che molti elettori all’estero non sono suscettibili alla propaganda di governo, come dimostra il voto significativo a favore del Partito Democratico nella circoscrizione Europa al Senato nel 2022.

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