Ursula von der Leyen: “Aperta la procedura d’infrazione avverso l’Ungheria”

di Corinna Pindaro

L’Ungheria è da tempo alla ribalta delle cronache per una politica oppressiva e di istigazione all’odio nei confronti della comunità Lgbtq. L’Ue ha condannato il comportamento assunto dalle autorità ungheresi, in particolare “c’è stato un travolgente supporto nel dibattito a difesa dei nostri valori di tolleranza e contrari alle discriminazioni. I nostri Trattati sono chiari sui valori, ora tocca a loro rispondere”. Si è espressa in questi termini  la presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa dopo la conclusione del vertice Ue sottolineando che “la procedura contro l’Ungheria può essere considerata aperta, i risultati dipenderanno dalla risposta di Budapest”.

La procedura di infrazione cui fa riferimento la Presidentessa è aperta in quanto le norme ungheresi violano la Carta dei diritti fondamentali dell’Europa utilizzando un metodo discriminatorio contro le persone in base al loro sesso e orientamento sessuale. L’articolo 21 della Carta dei diritti vieta proprio “qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle o le tendenze sessuali”. Agli ungheresi non resta quindi che decidere se ritirare la legge incriminata oppure terminata la procedura si prevede la sospensione di tutti i fondi europei. “In Ungheria ci sono 10 milioni di persone e sono convinta che ci siano 10 milioni di ragioni per l’Ungheria per restare parte dell’Unione europea”, ha spiegato in proposito Ursula von der Leyen sottolineando che Budapest ha tempo fino a luglio per rispondere.

Di matrice diametralmente opposta l’approccio alla Turchia. La Presidentessa della Commissione Europea ha dichiarato: “Continueremo a sostenere la Turchia che ospita milioni di rifugiati siriani. Ho proposto di stanziare altri 3 miliardi di euro per sostenere i rifugiati in Turchia e 2,2 miliardi di euro in Giordania e Libano entro il 2024”.Von der Leyen ha inoltre aggiunto che “i rapporti con la Turchia sono migliorati, ma c’è bisogno di lavorare di più, sul commercio, modernizzare l’unione doganale”.

In relazione alla pandemia e all’evolversi della stessa Ursula Von der Leyen ha sottolineato: “Siamo preoccupati della variante Delta, basta guardare al Regno Unito dove rappresenta il 90% dei nuovi contagi” e “dobbiamo vaccinare, vaccinare e vaccinare, che è la migliore strategia contro questa variante”. La presidente ha anche ricordato l’importanza di “mantenere le misure di distanziamento” per evitare contagi. Inoltre Von der Leyen ha evidenziato: “Siamo pronti con il certificato digitale Covid: sono 26 i Paesi collegati alla piattaforma ed entrerà in vigore dal primo luglio”.

Ursula von der Leyen, ha infine dichiarato che la Commissione è pronta a erogare presto i primi fondi del recovery plan degli Stati i cui piani sono stati valutati positivamente, grazie al successo delle obbligazioni messe sul mercato dall’Ue che sono stati sottoscritte  più di sette volte la disponibilità effettiva. “Questo dimostra la fiducia dei mercati nell’Ue”, ha affermato von der Leyen, ricordando che i piani hanno tutti superato gli investimenti nel verde e digitale richiesti (37 e 20%) e che solo per le misure verdi gli investimenti saranno di 200 miliardi.

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