Usa: Morta Madeleine Albright, aveva 84 anni. Profuga, fu la prima donna Segretario di Stato

di Ennio Bassi 

Madeleine Albright , la prima donna a diventare segretario di Stato americano nel 1997, è morta all’età di 84 anni. La notizia della sua morte, causata da un tumore, è stata data dalla famiglia su Twitter. Nata Marie Jana Korbelova, Albright emigrò da Praga negli Stati Uniti nel 1948, facendo carriera nella politica americana prima di diventare Segretario di Stato sotto l’ex presidente Bill Clinton.

Di origine ebraica, Albright era nell’allora Cecoslovacchia dalla quale fuggì prima a Londra, poi negli Stati Uniti dopo l’avvento del regime nazista.  Dopo il liceo in Svizzera, si laurò in scienze politiche a al Wellsley College nel Massachussets e dopo prese un dottorato in diritto pubblico alla Columbia University di New York. Un percorso accademico di primo livello che la portò ad essere docente di Affari Interrnazionalei alla George Town di Washington.

In politica è stata, come detto, Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America  durante il secondo mandato presidenziale di Bill clinton. Come diplomatica invece in precedenza era stata Rapresentante permanente degli Usa alle Nazioni Unite.

Donna di grandi qualità culturali e professionali, Albright sarà anche ricordata per la sua determinazione e per la sua durezza. Wikipedia ad esempio ricorda come nel 1996, durante un’intervista al programma della CBS “60 seconds” alla domanda se la morte di mezzo milione di bambini in seguito alle sanzioni economiche dopo la Guerra Del Golfo fossero un prezzo troppo alto da pagare, rispose: “Credo sia una scelta molto difficile, tuttavia il prezzo, non pensiamo sia troppo alto. È una scelta morale. Ma è una scelta morale anche quanto dobbiamo ai cittadini americani, ai soldati americani e ai paesi delle regioni limitrofe per assicurarsi che quest’uomo [Saddam Hussein] non sia più una minaccia”. Durante la stessa intervista il Segretario Albright sottolineò inoltre come nello stesso periodo in cui le Nazioni Unite riscontravano un impoverimento degli iracheni, il presidente Hussein usava i soldi pubblici per altre priorità, come yacht di lusso presidenziali e palazzi sfarzosi per un totale stimato di 1,5 miliardi di dollari.

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