di Carlo Longo
L’Unione Europea annuncia che ha raggiunto un accordo con Pfizer per anticipare al secondo trimestre del 2021 le 50 mila dosi di vaccini che si preventivava arrivassero a fine anno. La notizia è recepita con estremo favore dal Commissario Figliuolo. “Ho ricevuto una chiamata dal premier Draghi che mi ha comunicato l’arrivo per Europa in questo trimestre delle fiale in più. Per l’Italia vuol dire oltre 670mila dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150mila dosi aggiuntive a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno”, ha dichiarato nel corso di una vista al Polo vaccinale di Aosta.
Il Generale Figliuolo tira, quindi, un respiro di sollievo. “Finalmente una bella notizia“, sostiene infatti e continua, “Il Piano vaccinale ora andrà avanti così come era stato strutturato, con l’obiettivo di arrivare a 500mila iniezioni al giorno entro fine mese. Ma le cose sono più complicate di così, almeno nel breve periodo: se da un lato Pfizer può ampliare la capacità di fuoco delle Regioni, dando una spinta definitiva alle somministrazioni per gli over 80 e i più fragili, infatti, dall’altro pesano i dati sulle disdette ad Astrazeneca, l’incertezza dei giovani che hanno ricevuto la prima dose e hanno timore nel fare la seconda, e soprattutto lo stop preventivo a Johnson&Johnson su cui l’Ema si esprimerà solo la settimana prossima”.
La casa americana avrebbe dovuto, infatti, consegnare circa 500 mila fiale di vaccini, una partita di oltre 184 mila vaccini è già giunta sulle coste del litorale romano. Le consegne sono state, però, differite a data da destinarsi a seguito della segnalazione da parte dell’Agenzia del Farmaco americana di sei casi sospetti di trombosi rara a seguito della vaccinazione con J&J. Come si apprende da un apposito comunicato Il comitato di farmacovigilanza Prac dell’Ema “sta indagando su tutti i casi segnalati e deciderà se è necessaria un’azione normativa“. La valutazione, è “in corso” e gli esperti prevedono di “emettere una raccomandazione la prossima settimana”. Starà poi ai singoli Stati membri decidere il da farsi, anche se un primo orientamento sulla linea che potrebbe essere adottata in Italia l’ha fornito Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa: “È verosimile che il vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson possa essere limitato agli over 60”.
Se il nostro paese si trova, quindi, sprovvisto delle dosi preventivate di J&J, l’anticipo delle dosi di Pfizer potrebbe salvare la campagna vaccinale non determinando un gap troppo elevato tra quanto atteso e quanto si possa realizzare. La campagna vaccinale ancora oggi stenta a decollare. Il progetto originario del commissario all’emergenza prevedeva di superare le 300mila inoculazioni quotidiane già a metà marzo, un ritmo che finora è stato raggiunto solo tra il 7 e il 10 aprile. L’ultimo dato completo disponibile, relativo al 13 aprile, parla di 271mila somministrazioni in un giorno. I circa due milioni e 200mila vaccini attesi nei prossimi sette giorni garantiscono una vera accelerazione, riusciranno però a raggiungere il proposito delle 300mila inoculazioni e a tenere il passo con gli altri Paesi europei. Nell’ultima settimana, infatti, Germania, Francia e pure la Spagna hanno fatto uno scatto in avanti. A Berlino, stando ai dati riportati da Our World in Data, tra il 6 e il 13 aprile è stata superata la media di 500mila dosi in 24 ore, mentre Parigi viaggia a quota 350mila. La Spagna, invece, da quasi una settimana ha superato stabilmente l’Italia, attestandosi a una media mobile su 7 giorni di 300mila somministrazioni.
Tra maggio e giugno la vaccinazione probabilmente riuscirà ad avere una spinta in più: tra Astrazeneca, Pfizer e Moderna sono attesi circa 20 milioni di vaccini. A questa somma vanno aggiunte le altre 6,15 milioni di dosi da parte di Pfizer (che inizialmente erano previste per il quarto trimestre), 7,31 milioni di dosi promesse da Curevac (che però non ha ancora ottenuto l’approvazione da parte dell’Ema) e 7,3 milioni di Johnson&Johnson. Quanto basta per immunizzare 17 milioni di cittadini (contando anche i richiami). Dal punto di vista organizzativo, però, pesa la grande incognita di J&J: se l’Italia dovesse decidere di somministrarlo solo agli over 60 come per Astrazeneca, il Piano vaccini di Figliuolo dovrà essere rivisto ancora una volta.
Un conto alla rovescia quindi per stilare un percorso a tappe per rialzare le saracinesche di bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre e tante altre attività che da mesi soffrono una crisi senza precedenti. Probabilmente il primo passo sarà la riapertura dei servizi di ristorazione nelle zone gialle anche nella fascia serale. Da maggio, poi, potrebbero tornare in presenza anche tutti gli alunni delle scuole superiori anche se per l’associazione nazionale presidi questa ipotesi resta “possibile ma improbabile”.