Vannacci prende servizio a Roma, trova la notifica del procedimento disciplinare e va in licenza

Il generale Roberto Vannacci, recentemente nominato Capo di Stato Maggiore delle Forze Operative Terrestri, arrivato al primo giorno di affiancamento prima di assumere il nuovo incarico ha trovato ad attenderlo la notifica del procedimento disciplinare iniziato dopo la pubblicazione del suo libro. Ha chiesto immediatamente un mese di congedo

di Corinna Pindaro

Il generale Roberto Vannacci, da poco investito del ruolo di Capo di Stato Maggiore delle Forze Operative Terrestri, è oggetto di un’inchiesta interna promossa da una specifica commissione dopo la pubblicazione del suo libro, già finito al centro di numerose polemiche, “Il mondo al contrario”.

Alcuni media riferiscono che il senior officer, subito dopo essere stato informato dell’apertura dell’indagine, ha deciso di richiedere un periodo di licenza.

“Nel mio programma vi era già un periodo di pausa – ha chiarito Vannacci in un’intervista all’AGI – era mia intenzione da diversi giorni dedicare un po’ di tempo a me stesso”. “L’apertura dell’inchiesta mi è stata notificata soltanto di recente, ben dopo che la notizia fosse già stata diffusa sui media nazionali” ha aggiunto.

Sulla nomina di Vannacci, Andrea Crippa, vicesegretario del partito Lega, ha dichiarato all’Adnkronos: “È un attestato del suo valore. In politica, sarebbe un uomo di valore, ha le nostre stesse idee, parlando sembra un leghista. Non posso dire se intende candidarsi con noi, ma sottolineo, i suoi pensieri sono assolutamente in sintonia con quelli della Lega e di Matteo Salvini”.

Nel Comfoter, l’abbreviazione militare per il comando delle Forze operative terrestri, Vannacci avrà il compito di coordinare lo staff sotto il generale Salvatore Camporeale. Un “prestigioso compito”, come dichiarato dallo stesso Vannacci, sospeso precedentemente dalla guida dell’Istituto geografico militare sempre a causa della pubblicazione del suo libro che contiene dichiarazioni ritenute offensive nei confronti di gay, femministe, ambientalisti e migranti. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha però sottolineato che si tratta “non di una promozione”. E così si riaccendono le polemiche.

L’inchiesta su Vannacci non coinvolge la giustizia ordinaria, ma si tratta di un procedimento disciplinare interno richiesto nell’agosto precedente dal capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, con l’approvazione del ministro Crosetto.

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