Vaticano, dipendenti in rivolta: “Abusi di straordinari e discriminazioni”

Questo potrebbe diventare il primo caso di class action all’interno delle mura vaticane, diretta contro l’esecutivo della Santa Sede guidato dal cardinale Fernando Vergez Alzaga

Il Governorato del Vaticano ha un mese di tempo per rispondere alle rivendicazioni avanzate da 49 dipendenti dei Musei Vaticani, altrimenti la questione potrebbe finire in tribunale. Questo potrebbe diventare il primo caso di class action all’interno delle mura vaticane, diretta contro l’esecutivo della Santa Sede guidato dal cardinale Fernando Vergez Alzaga.

Le accuse dei dipendenti riguardano principalmente le condizioni di lavoro che ledono la dignità e la salute di ciascun lavoratore. Si parla di mancanza di norme in caso di malattia, abusi sugli straordinari, discriminazioni nell’assegnazione dei livelli e delle classi di merito legate all’anzianità, e problemi connessi alla sicurezza sul posto di lavoro.

In particolare, si segnala che in caso di malattia non ci sono fasce orarie di controlli e il lavoratore sarebbe costretto a restare chiuso in casa, mentre per gli straordinari si afferma che vengono pagati meno di quelli ordinari dopo sei ore di lavoro. Inoltre, si denunciano discriminazioni nei confronti dei caregiver e l’assenza di ammortizzatori sociali durante la pandemia di Covid-19.

Dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, i dipendenti lamentano l’assenza di indennità di rischio nonostante il elevato numero di visitatori e segnalano problemi con le uscite d’emergenza inagibili, le stanze senza condizionatore d’aria e la scarsa presenza dei gendarmi.

La situazione sembra sollevare non pochi dubbi sulla gestione generale e sulla sicurezza dei Musei Vaticani.

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