Vertice a Berlino tra Macron, Scholz e Tusk: “La Russia non deve vincere”

I leader hanno assicurato che il loro impegno sarà portato avanti senza determinare un’escalation

Le dichiarazioni provenienti da Berlino confermano i sentimenti espressi e ribaditi nelle ultime ore: la Russia non deve avere successo; faremo tutto il possibile per continuare a sostenere l’Ucraina; siamo uniti, compatti e risoluti nell’obiettivo di non far prevalere Mosca su Kiev.

Chi ricorda la celebre foto a Mosca, con Putin al tavolo del Cremlino, nell’ultimo disperato tentativo di dissuadere lo “zar” dall’attaccare l’Ucraina, potrebbe ora trovarsi confuso: il presidente francese, da un atteggiamento diplomatico, prudente e “attendista”, è passato a guidare il fronte dei “bellicisti”, coloro che affermano apertamente che la Russia “non può e non deve vincere”. È quanto dichiarato dallo stesso capo dell’Eliseo durante un’intervista trasmessa ieri sera in televisione. Sono passati due anni dall’inizio del conflitto, un periodo significativo in politica (e sul campo di battaglia), durante il quale Macron sosteneva la necessità di non “umiliare la Russia”. Tuttavia, a causa delle azioni condotte dal leader russo, il presidente francese ha perso ogni fiducia nel tentativo di persuaderlo a cambiare atteggiamento. Macron non si fida di Putin, e lo stesso atteggiamento è stato espresso in precedenza anche dal primo ministro britannico Rishi Sunak, un altro sostenitore di spicco del fronte dei “bellicisti”, che ha fornito un sostegno significativo in termini di invio di armi e aiuti. La Francia è completamente dalla parte dell’Ucraina, e con essa, tranne poche eccezioni (Orban e Fico), tutta l’Unione Europea.

Per questo motivo, dopo la Conferenza di Parigi, in cui il presidente francese ha annunciato “l’invio di truppe occidentali in Ucraina”, immediatamente smentito da Joe Biden, oggi Macron ribadisce la necessità che il Vecchio Continente si armi adeguatamente per essere in grado di difendersi da possibili minacce sempre più evocate dall’est. Se questo obiettivo verrà raggiunto attraverso la creazione di un fantomatico “esercito europeo”, lo sviluppo di una politica estera e di difesa comune a Bruxelles, o tramite azioni coordinate a diversi livelli (come nel caso del Triangolo di Weimar), è ancora da definire.

La missione odierna a Berlino in cui si sono riuniti i leader di Francia, Germania e Polonia (quest’ultima esposta in particolare alle minacce russe), che costituiscono ufficialmente il Triangolo di Weimar, ha offerto a Macron la possibilità di chiarire la sua posizione attuale sulla guerra in Ucraina. Questo potrebbe portare da un lato Olaf Scholz ad inviare i famosi missili Taurus (nel frattempo, il cancelliere tedesco ha annunciato una coalizione degli alleati dell’Ucraina sugli armamenti a lungo raggio), e dall’altro conferire a Macron il titolo ufficiale di leader dell’atlantismo europeo.

I leader di Francia, Germania e Polonia hanno manifestato al mondo la loro visione comune e la determinazione nel prevenire che la Russia trionfi nella guerra in Ucraina, dimostrando di aver superato le divergenze e le tensioni delle ultime settimane sulle modalità di sostegno a Kiev, le quali sono state liquidate come “voci malevole”. “Siamo uniti e determinati e faremo tutto il necessario, per tutto il tempo necessario, affinché la Russia non possa vincere questa guerra”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron a Berlino, al termine della riunione del “Triangolo di Weimar”. Tuttavia, ha assicurato che questo impegno sarà portato avanti “senza prendere l’iniziativa di una escalation”.

“È chiaro che Germania, Francia e Polonia sostengono l’Ucraina, ma e’ altrettanto chiaro che non sono in guerra con la Russia”, ha aggiunto ancora Olaf Scholz, al termine dell’incontro a Berlino. “Il nostro obiettivo comune è e rimane quello di garantire che l’Ucraina possa difendersi efficacemente dall’invasione della Russia”, ha aggiunto. “Il nostro sostegno non diminuirà”.

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