Vertice Ue, Draghi: “Gli stati hanno bisogno di tutto l’aiuto che la Commissione può dare”

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di Mario Tosetti

Il tradizionale Consiglio Ue di Marzo è presieduto da Charles Michel in collegamento online con tutte le capitali europee. Al primo posto dell’ordine del giorno il confronto sulla campagna vaccinale e i temi legati alla pavertice-ue-draghi-popolazione-delusa-case-farmaceutichendemia.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale è confermato, dal documento ufficiale redatto al termine del vertice, che la ripartizione delle dosi tra gli Stati membri dell’Ue sarà effettuata in proporzione alla popolazione. “I cittadini europei si sentono ingannati da alcune case farmaceutiche”, dichiara il premier Mario Draghi. Inoltre, Draghi avalla la proposta della Commissione Ue di introdurre un certificato verde digitale, invitando anche ad approfondire alcuni possibili ostacoli all’esecuzione del progetto. Draghi sostiene che gli Stati avranno bisogno di tutto l’aiuto che la Commissione può dare, avere piattaforme nazionali e renderle interoperabili non è un risultato banale. Draghi invita i leader a riflettere su come affrontare i possibili rischi di discriminazione tra persone causati dall’introduzione del certificato. Il premier assicura il suo ”pieno sostegno” alla proposta di von der Leyen di intensificare il meccanismo europeo sulle esportazioni di vaccini.

Draghi specifica, poi, che la priorità assoluta deve essere non commettere errori durante la ripresa economica. “Dobbiamo disegnare una cornice per la politica fiscale che sia in grado di portarci fuori dalla crisi”, sottolinea il premier che continua, “Lo so che la strada è lunga, ma dobbiamo cominciare a incamminarci. È un obbiettivo di lungo periodo, ma è importante avere un impegno politico. Negli Usa hanno un’unione dei mercati dei capitali, un’unione bancaria completa, e un safe asset”, analizza Draghi, aggiungendo che questi elementi sono la chiave del ruolo internazionale del dollaro.

Nel suo intervento durante il Consiglio europeo, il premier Mario Draghi ripercorre i punti salienti della vicenda dei vaccini AstraZeneca ritrovati nello stabilimento di Anagni e, rivolgendosi alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,  chiede se ritienga giusto che le dosi localizzate in Belgio e in Olanda restino destinate all’Unione europea, in tutto o in parte. Nell’intervento di replica, la presidente ha rassicurato sul fatto che le dosi prodotte in Ue saranno destinate alla Ue.

“L’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna”, Così si apprende dalla bozza di conclusioni della videoconferenza dei leader Ue.   “La situazione epidemiologica del Covid resta grave, anche alla luce delle sfide poste dalle varianti. Le restrizioni, anche per quanto riguarda i viaggi non essenziali, devono quindi essere mantenute per il momento, mentre deve continuare a essere garantito il flusso senza ostacoli di merci e servizi all’interno del mercato unico, anche utilizzando i corridoi verdi”, si legge nella bozza. “Avanzare spediti con il lavoro per il pass Covid” “Il lavoro legislativo e tecnico sui certificati digitali interoperabili Covid sulla base della proposta della commissione Ue,” per tornare a viaggiare, in futuro, quando le condizioni epidemiologiche del Covid lo permetteranno, “dovrebbe essere portato avanti con urgenza”, si legge nel documento.

“Con la Commissione europea siamo mobilitati ad aumentare sostanzialmente la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-Covid nelle prossime settimane”, afferma il presidente della Commissione europea, Charles Michel. “E’ stato un Consiglio eccezionale con la partecipazione del presidente americano, Joe Biden. L’ultima volta fu undici anni fa con Barack Obama”. Lo rende noto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella conferenza stampa al termine. “Abbiamo avuto l’occasione di sentire la visione del presidente sulla futura collaborazione tra Ue e Usa. E’ stata l’occasione per noi per esprimere il nostro impegno per l’Alleanza atlantica. Abbiamo identificato i temi su cui ci impegniamo insieme in particolare sulla necessità di garantire accesso ai vaccini e alle catene di approvvigionamento”, ha aggiunto Michel. Il commissario europeo Thierry Breton e la sua task force sono in contatto con l’amministrazione statunitense “per garantire gli approvvigionamenti necessari per produrre più dosi”, ha detto Charles Michel.

“Vogliamo essere certi di avere la parte di vaccini che ci compete, perché dobbiamo poter spiegare ai cittadini che se le società esportano i vaccini al resto del mondo è perché stanno rispettando integralmente gli impegni presi e non c’è rischio per la sicurezza degli approvvigionamenti in Ue” chiarisce von der Leyen. “L’Ue è orgogliosa di essere la casa di aziende che esportano in tutto il mondo e sarà sempre una fervente sostenitrice della cooperazione globale. Invitiamo gli altri a corrispondere alla nostra apertura”, aggiunge. “Le società farmaceutiche devono onorare i loro contratti con l’Unione europea prima di poter esportare i loro vaccini anti-Covid in altre regioni del mondo, e questo è naturalmente il caso di AstraZeneca” ha affermato Ursula von der Leyen. “Penso che sia chiaro per la società che innanzitutto deve recuperare il ritardo” nelle consegne, “e onorare i contratti con gli stati membri dell’Ue, prima di poter riprendere a esportare i suoi vaccini”, ha avvertito la presidente della Commissione. Rispondendo poi a una domanda sullo stock di dosi di vaccini AstraZeneca trovato dalle ispezioni delle autorità italiane “nascosto” nello stabilimento di Anagni.

Nel secondo trimestre del 2021 l’Unione Europea attende la consegna di “360 mln” di dosi di vaccini anti-Covid dichiara Ursula von der Leyen ai leader riuniti nel Consiglio Europeo in videoconferenza. In particolare nel secondo trimestre le case farmaceutiche  si sono “impegnate” a consegnare le quantità seguenti: Pfizer/BioNTech 200 milioni di dosi,Moderna 35 milioni, AstraZeneca 70 milioni -rispetto ad un impegno da contratto più che doppio, 180 milioni- e Johnson & Johnson 55 milioni. La somma fa 360 milioni, che è lo stesso numero anticipato ieri dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni.

Nel primo trimestre, che volge ormai al termine, Pfizer/BioNTech dovrebbe consegnare in tutto 65-66 milioni di dosi, Moderna 10 milioni e AstraZeneca 30 milioni, ma il totale è tenuto prudenzialmente a 100 milioni, dato che la multinazionale anglosvedese è tuttora in forte ritardo sulle consegne. Alla fine di questa settimana saranno in totale 88 milioni le dosi anti-covid distribuite nell’Ue grazie alla strategia guidata da Bruxelles. Di queste 62 milioni sono state inoculate, con 18,2 milioni di europei che hanno ricevuto le due iniezioni, pari al 4,1% del totale dell’Ue. Così si legge nelle diapositive che la presidente della commissione europea ha presentato ai leader dei 27, alla videoconferenza, e pubblicate su twitter.